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Parlando della sessione di windsurf, non ci sarebbe granchè da dire di questa giornata di Tramontana a Noli, con vento molto bucato. Ma credo proprio che le tante esperienze vissute in questo sabato possano essere utili per molti. Credo, infatti, che per gli appassionati di windsurf, di vario livello, non sia importante solo leggere di strepitose uscite di windsurf negli spot migliori del mondo, ma anche quelle di umani riders del weekend....

 

Le previsioni promettevano finalmente un we di vento da inizio settimana. Le previsioni davano tramontana sul genovese, tendente a girare da Nord Est verso il ponente ligure, per diventare est in Francia del Sud. Prima di decidere dove uscire, ho chiesto tanti consigli un po' a tutti, ricevendo svariate dritte, a volte discordanti, a testimonianza, ancora una volta, che non è facile mettere insieme i diversi punti di vista. Alla fine, sono convinto che si debba ascoltare tutti, ma ragionare con la propria testa. Partiti da Milano in 4 (mentre 6 li troveremo sul posto), puntiamo a Noli per valutare la situazione, con l'idea altrimenti di spostarci ad Albenga, o Laigueglia. Viste le mappe meteo, non me la sento (anche visto il gruppo eterogeneo di questa uscita), di puntare più a ponente, dove le mappe dei venti consultate danno vento sostenuto solo a largo, e meno forte a riva (poi, Pino, via whatsapp, mi comunicherà nel pomeriggio che alla fine il vento è entrato anche a Bordighera, ma anche lì rafficato - vele da 3,7 - 4,5).

 

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Arrivati a Noli, rimaniamo incantati dalla meravigliosa giornata di sole e dalla magnifica temperatura (arriverà ad oltre 20 gradi). Ma forse commettiamo l'errore di rimanere troppo incantati, e sopravvalutiamo la qualità del vento. Facciamo un primo sopralluogo allo spot della LNI (in realtà ancora Spotorno), e poi puntiasmo sui bagni Mediteranee a Noli. In acqua c'è già tanta gente (almeno una ventina di riders), e la voglia di entrare in acqua è tanta. Andrea (venuto con noi a Noli il 21 ottobre) mi chiama, e mi avvisa che lui ed il figlio sono passati prima da Laigueglia. Il vento gli sembra più disteso che a Noli l'ultima volta. Lì ci sono tre windsurfers ed un kiter in acqua. La cosa mi lascia perplesso.... Perchè sono tutti a Noli, invece, che a Laigueglia? Poi, nel sopralluogo del pomeriggio a Laigueglia, mi spiegherò il fatto anche con la maggiore scomodità di accesso in acqua.

 

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Nel frattempo ci troviamo anche con gli altri, Simone e Fabio, Alessandro e Francesco. Sullo spot, incontro anche Matteo (Scansetti), che non vedo dall'ultima mitica uscita al Pra de la fam del 19 settrembre. Vado con l'anemometro a misurare l'intensità del vento sul molo sopra vento alla spiaggia dello spot. Questa volta il vento è più forte del 21 ottobre scorso: 25, 30, 35, 42 nodi! Sembra, però, promettere qualche buco di vento in meno in acqua, e planata più stabile.

 

42 nodi

Entrano Simone, e Fabio (Albani) per primi. Vado ad armare: 4,2 e FSW 111, poi magari passerò alla 86, dopo aver verificato il vento in acqua. E qui succedde il fatto saliente della giornata. Decido di valutare attentamente quale dei tre piedini che possiedo, utilizzare. Li esamino. I due che ho già utilizzato nelle passate uscite hanno le cimette di sicurezza usurate dal cono (o vulcano) di protezione per i piedi (penso che lo toglierò...). Una ha anche il gommino (tendon) con un principio di crepa che non mi piace. Decido così liberare dall'imballo il piedino nuovo di pacca recentemente acquistato, che al posto dei cordini ha due solide fettucce. Visto il vento side- side off, a Noli voglio andare sul sicuro.... Mentre avvito sulla tavola il nuovo piedino, mi accorgo che si avvita a scatti.... Forzo, e cerco di avvitarlo, comunque, il più stretto possibile. Qui, commetto l'errore! Non mi accorgo che sotto il piattello del piedino che si appoggia alla tavola, c'è un piccolo rilievo, che andrebbe posizionato nella fessura della scassa. Gli altri piedini non lo hanno. Così tale rilievo, da me non posizionato nella fessura, impedisce al piedino di essere avvitato a dovere. Quindi, fate molta attenzione a questo dettaglio, se non lo sapete già! Bastano pochi grammi di plastica a mettervi nei guai.

 

piede d'albero

Mangio qualcosa ed entro in acqua intorno alle 12. Muta 4/3 mm. Il vento è più o meno come il 21 settembre, molto instabile di intensità e direzione. Forse questa volta, le raffiche sono ancora più repentine, e si passa a volte da meno di 20 nodi, ad oltre 40.... Io, però mi sento più smaliziato, e più in confidenza con lo spot... Vengo, diverse volte sotto riva, dove non c'è il chop fastidioso, che c'è al largo, a provare di manovrare: sia virate veloci, che power jibe. Voglio mettere in pratica un'idea che ho in testa: in uscita dalla power jibe, portare l'albero più all'esterno della curva, prima di cambiare mure alla vela.

In acqua, incrocio diverse volte Matteo, ed ad un certo punto vedo entrare anche Enzo, con la sua inconfondibile gaastra mv5 gialla. Lo vedrò poi anche in acqua bordeggiare abbastanza bene (vento permettendo.... ), sopra vento a me. In alcuni bordi, verso riva, intravedo Simone, Fabio (a terra dopo aver rimediato un colpo al costato), Alessandro, Mirko e Francesco osservarci a riva. Lucia, la nostra vicepresidente, è a terra dietro il molo, a prendere il sole. 

Nel frattempo il vento gira.... Purtroppo, come temevo, ruota da Nord/Nord Ovest. Sulle raffiche è quasi offshore, e sono raffiche cattive. Così negli ultimi bordi verso riva, arrivo un po' sotto vento alla spiaggia di uscita. Sarò da circa 45 minuti in acqua. Decido di uscire di nuovo, e bolinare per risalire... Ma quando al largo (per fortuna, mi sono prudentemente mantenuto a circa 300 metri dalla riva) tento una strambata, dopo essere caduto, mi rendo conto che il piedino si è completamente svitato dalla tavola! "Oh noooo!" esclamo. Faccio qualche tentativo per riavvitarlo. Pur non perdendo la calma, qui, probabilmente, non faccio la cosa migliore. Tento di riavvitarlo nella tavola, senza staccarlo dalla prolunga inserita nell'albero. Temo di perderlo, o di dover mollare la vela, nell'operazione. Le raffiche sono forti (l'onda, almeno, abbastanza contenuta). Ma tentare di avvitarlo, senza staccarlo dalla prolunga, è praticamente impossibile: con il vento così forte, non si riesce a tenere la tavola ferma a 90 gradi nell'acqua, correttamente orientata verso il piedino e l'albero, per più di qualche secondo. Peraltro, è un'operazione che dopo qualche tentativo mi stanca, e mi fa perdere acqua sotto vento. Mi guardo intorno e valuto la situazione. Valuto la traiettoria che mi dovrebbero far fare il vento e le onde; sono ancora entro la portata di Capo Noli, baluardo a sud a trattanere i surfisti in caso di deriva. Quando si, esce, bisogna sempre concedersi adeguati margini di sicurezza. E' un imperativo categorico!

 

Se riuscissi a montare il piedino... 1 minuto e sarei a riva... Ma non ce la faccio, ed inizio a nuotare. A posteriori, a mente fredda, avrei veramente dovuto staccarlo dalla prolunga, per avvitarlo sulla tavola lasciata normalmente galleggiare sull'acqua, magari tenendo un braccio infilato nel boma per non far allontanare troppo la vela nel tentativo di avvitamente del piedino. Se mi fosse caduto, ed affondato (il valore è solo di circa 50 euro), mi sarei comunque fatto la nuotata, che ho deciso quasi subito di fare.

Inizio a nuotare verso riva. Memore dell'esperienza dell'anno scorso al Pra (quando non mi ero sentito bene in acqua), so bene che posso solo nuotare al traverso del vento o in favore di vento. Inutile pensare di nuotare anche solo parzialmente contro vento. Mi stancherei inutilmente. Trascino la vela sotto vento per il piedino, e la tavola sopra vento girata, tenendola per la strap posteriore. Con queste raffiche non è possibile procedere con la posizione "tartaruga", perchè basta sollevare la vela dall'acqua di pochi centimenti, e sulle raffiche diventa fuori controllo.

 

Punto verso la baia davanti alla città di Noli, che so essere più riparata. Ci vorrà pazienza. Fisicamente, sto bene. L'acqua non è fredda. Per un po' procedo quasi in direzione della spiaggia di uscita, o poco sotto vento, ma poi mi rendo conto che non faccio grandi progressi. Ogni tanto, rifaccio un tentativo di riavvitare il piedino, ma senza successo. Decido di puntare più decisamente verso la parte più sotto vento della baia di Noli, per raggiungere quanto prima la zona più riparata dal vento. Psicologicamente, sto abbastanza bene, perchè mi sento in forza. Però, in certi momenti, non sono ancora sicuro di poter raggiungere la riva con l'attezzatura da solo. Non vorrei abbandonare 1500 euro circa di materiale..... Solo sulle raffiche più cattive, che mi sollevano la tavola mi scoraggio un po', più che altro perchè mi accorgo che alcune sono veramente off-shore (davanti alla collina dove sorge il castello sopra Noli), e la circostanza non è così rassicurante. Comunque, continuo a nuotare, avanzando lentamente, o meglio cercando di orientare nella direzione più opportuna (verso la spiaggia davanti al centro di Noli) lo scarroccio. Quando le raffiche mollano, cerco di nuotare con maggior decisione. Pian, piano inizio, finalmente a capire che ho raggiunto una zona più riparata, e l'intensità media del vento è inferiore. Dovrei farcela. I miei amici, gli altri surfisti? Quando ho avuto il problema, ero poco sotto vento al gruppo degli altri surfisti in acqua (una cinquantina di metri). Nessuno in acqua, purtroppo, si è accorto del problema. Non ho con me un cellulare (per brevità non sto a spiegare perchè, ma in futuro me lo porterò in acqua, in una situazione del genere). 

Ad un certo punto, vedo spuntare da Capo Noli una sorta di motovedetta. Penso che qualcuno abbia chiamato la Capitaneria di Porto. L'imbarcazione fa un po' di giri, si dirige verso la spiaggia davanti a Noli, si ferma un po' lì, ma poi vedo che si allontana dalla spiaggia. Allontanandosi, capisco che mi hanno visto, ma poi accelerano di nuovo dirigendo verso Capo Noli. Sono diportisti. Devono aver valutato che ormai posso farcela (mi mancheranno duecento metri dalla riva). Comunque, se hanno ragionato così, hanno sbagliato. Che ne sanno delle mie condizioni fisiche?

Comunque, non mi demoralizzo. Ormai, reputo che con ancora un po' di pazienza dovrei arrivare in spiaggia. Il tratto di mare davanti alla città è abbastanza tranquillo, e l'onda un po' mi spinge verso riva. Quando ormai penso che il più sia fatto (100 metri dalla riva), inizio a rendermi conto che il vento rimbalza sul tratto di costa, orientata a Nord Est, che termina a Capo Noli, e non mi consente di avanzare verso la spiaggia principale. Anche qui, l'unica è nuotare al traverso. Individuo una villa antica ad una cinquantina di metri dove puntare, nei pressi dell'Hotel Capo Noli. Dal mare, mi sembra che ci siano un po' di scogliere e poca spiaggia. Vedo dei pescatori a riva. Inizio ad avere l'impressione di sentire alcune voci che mi chiamano. Non capisco bene la provenienza. Dal mare? Poi, a 30 metri riconosco Fabio e Simone, che si sbracciano. Mi fanno segno di evitare alcuni scogli, e mi indicano la spiaggia dove approdare. Esco dall'acqua anche con l'aiuto di alcuni ragazzi con delle cerate stagne, ancora abbastanza in forze. Sono approdato vicino all'Hotel Capo Noli, dove c'è una scuola di sub. Avrò nuotato per circa 1,2 km (valutati sulla mappa), e per quasi un'ora e mezza. Il titolare della scuola, nel frattempo, è al telefono con la motovedetta della Capitaneria di Porto (questa volta quella vera), che si vede in mare davanti ai Bagni Mediterranee. Li avvisa che il pericolo è rientrato.

 

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Smonto, e ritorno a piedi, via spiaggia, ai bagni Mediterranee. Mi rincontro con gli altri amici, a cui racconto la storia.

 

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Ritornando alla sessione, devo dire che, al di là dell'accaduto, con questa uscita mi sono fatto un'idea definitiva sullo spot di Noli. Con Tramontana, o peggio con Nord/Nord-Ovest, non è uno spot che valga veramente la pena, anche se il 21 ottobre qualche soddisfazione ce l'aveva data. Il vento rimane veramente troppo instabile, con raffiche troppo violente ed improvvise, difficili da gestire anche con la 4,2, alternate a momenti in cui, con tale vela, non si riesce a rimanere con i piedi nelle straps. L'uscita risulta faticosa, anche per il chop troppo disordinato. Forse, nel tratto di mare davanti a Spotorno, il vento di Tramontana rimane un po' più side.

Lo spot, eventualmente, è da rivalutare con vento da Est, o Nord-Est, che, però, soprattutto, il primo, mi risultano poter essere piuttosto violenti, ed in genere portatori di tempo coperto, se non piovoso. 

Quando abbiamo messo tutto a posto, decidiamo di andare a fare un sopralluogo ad Albenga e Laigueglia, per capire se, in giornate come queste, lavorano meglio.

Albenga, situtata su una piana alluvionale, con i monti più distanti dalla riva, ci colpisce favorevolmente. Il vento sembra più disteso, e sembra entrare qui un po' più side on (la Tramontana di Genova, verso il ponente, come detto, ruota da Nord est), risultando un po' più sicuro, anche se dopo la foce del fiume Centa, la costa ritorna orientata più verso sud e non verso est. Inoltre, a riva c'è un po' di onda facile da surfare. Giro qualche video agli ultimi ragazzi in acqua. Ne conosciamo uno veramente simpatico e disponibile, che abita ad Albenga, e che ci rivolge la parola, come se ci conoscessimo da sempre. Ci conferma che in queste condizioni Albenga lavora meglio di Noli. E' stato in acqua da stamattina alle 10 (sono quasi le 16 ....). Ci dice anche che lo spot è sicuro, a patto di non spingersi più a largo dell'isola Gallinara. Ci dice che lo spot lavora bene anche con il Libeccio, e che con Scirocco o Ostro, può alzarsi veramente tanta onda (2 metri e passa). La spiaggia è di sabbia, e si parcheggia e si arma comodamente, vicino al punto di uscita. Alla prima occasione di Libeccio, o di Tramontana, o Nord Est/Est proveremo lo spot. Anche se con Est, abbiamo ricevuto delle dritte, e letto delle ottime recensioni su Bordighera (surfare con onda e vento Side, deve essere una libidine).

 

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Per completare la giornata, passiamo da Laigueglia, dove Andrea è uscito con il figlio. Anche qui il vento ci sembra meno rafficato che a Noli (percorriamo il molo che entra in mare all'estremità Nord della città). Comunque, qualche monte verso Nord est disturba più che ad Albenga, che sorge su una piana completamente aperta, e che entra in mare. La spiaggia di sabbia di Laigueglia è meravigliosa, ed è completamente orientata verso est. Un capo la chiude a Sud, conferendo allo spot ragionevole sicurezza con Tramontana.

 

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A riva, c'è uno shore break entro il metro. Non sembra però che abbondino le possibilità di parcheggio vicino ai punti di possibile ingresso in acqua. O si può parcheggiare all'estremità Nord della città, o a quella sud (zona dove ci sono i Pini marittimi sul lungo mare), per armare sulla passeggiata, ed entrare nel tratto di spiaggia antistante. In mezzo, c'è il centro storico della città che impedisce il parcheggio. Incontriamo Andrea con il figlio, che ci confermano di aver avuto vento migliore che a Noli, ma, comunque, rafficato.

 

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Sulla strada di ritorno sentiamo al telefono Pietro (che avrebbe comunque essere stato con noi... ), il Vate del Garda (che mi calcola quanto ho speso per ogni minuto di surfata oggi....), e Rolando. Rolando ci dice che sono stati a Voltri, ma, questa volta, Voltri non ha lavorato bene: anche lì raffiche molto cattive, e molto instabile. Rolando mi dice che, per oggi, ha avuto feed back positivi su Diano Marina.

 

Chiudo questo lungo report, sperando che quanto sperimentato sugli spot citati, e sulla mia disavventura in acqua, vi possa essere utile. Commenti e suggerimenti (qui possibilmente, perchè rimangano disponibili per tutti) sono apprezzati.

 

Aloha. Fabio Muriano

 

P.s. Un grazie di cuore agli amici che mi hanno assistito

 

Mandateci i report (anche brevi) delle vostre uscite con foto e video. Li pubblicheremo su Waterwind, per condividerli con tutti!

 

 

Qui, trovate anche un video girato da altri in cui potete vedere bene le condizioni dello spot la mattina di sabato.

Il mio video della giornata 

 

 

 

 

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