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In questi ultimi giorni il lago di Como è irriconoscibile..... Dopo una primavera, in cui ci siamo trovati tante volte in alto lago, ed abbiamo passato buona parte della giornata a guardare il lago liscio come l'olio, in questo mese di agosto, ci sta regalando tante giornate di breva intensa e duratura, quasi a ricordare i fasti di un tempo (almeno così dicono i riders del lago veterani). Il 27 agosto 2016 è stata una di queste belle giornate, e noi ce la siamo goduta nello spot di Colico.

 

Windsurf report sessione: Colico (Lago di Como)

Sono arrivato sullo spot verso le 12,00 con le figlie, volendo dar loro qualche altra lezione di windsurf con vento leggero, per consolidare quanto imparato al mare.

 

Il pratone di Colico si presentava già discretamente affollato. Lo spot è molto bello: uno spazio a terra godibilissimo anche per le famiglie al seguito, un panorama meraviglioso, e diversi bar, scuola e noleggio windsurf a disposizione. In acqua, lo spot è sicuro. 100 metri sottovento il lago finisce, e c'è un canneto a raccogliere i naufraghi, offrendo acqua bassa (ideale anche per apprendere la waterstart). Inoltre, c'è un'onda a tratti molto divertente, soprattuttto quando il vento, nel tardo pomeriggio ruota un po' da Ovest, e diventa ordinata, corta e ripida, surfabile in uscita verso Gera (soprattutto verso foce Adda), e da saltare al ritorno verso Colico. Se solo l'acqua fosse più pulita anche a riva, ci fosse un po' più parcheggio, sarebbe uno spot perfetto.

 

 

Arrivato sullo spot, ho subito ribeccato alcuni fedelissimi del gruppo uscite di Waterwind, tornati dalle vacanze. Oltre a Pietrone, sempre presente, sullo spot ho rivisto subito Davide, appena tornato da Jericoacoara, ed ancora nostalgico della saudade brasileira (appena possibile, leggerete su waterwind il report della sua vacanza, e la recensione degli spot provati). Finalmente, ho conosciuto di persona Amedeo, surfista sessantacinquenne, assiduo dello spot, e compagno di surfate di Pietro (che poi filmerò in planata - vedi video), ed incrociato anche il buon Romano, che, questa settimana, si è sparato con soddisfazione tutte le Breve!

 

Come detto, subito, mi sono dedicato alle figlie. Lo spot, con breva leggera, alla mattina presto, è perfetto per i principianti: un buon tratto di acqua bassa e piatta e fondale quasi sabbioso. Francesca, la mia figlia più grande, ha confermato quanto di buono mostrato al mare in pochi giorni. Anche Irene, la mia più piccola, nostante la vela un po' grossa, è riuscita a partire diverse volte. La breva, però, si è alzata presto decisa, ed ha posto fine, già alle 13,00 circa, ai giochi dei bambini, e dato inizio a quelli dei più grandi....

 

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Alle 13,30, soffia già una breva bella potente (sui 15 nodi medi), ben orientata (per Colico) da Sud Ovest, con i primi riders già in acqua con attrezzatura, per lo più da slalom o freeride. Ipotizzando un incremento per le 15,00, mi dico: "dai che oggi uso la 5,5, ed il freewave 105. Mentre sto andando a prendere la mia attrezzatura in macchina, poco prima delle 14,00, rilevo un calo di vento. C'è stata, purtroppo, una rotazione da Sud/Sud Est, ed il promontorio di Piona, in tal caso rende il vento un po' bucato, anche se sulle raffiche è ancora deciso (quasi 20 nodi). Per non rischiare, decido per il mio classico set freeride: Ezzy Chetaah 6,5 e Tabou rocket LTD 115. Intanto, sullo spot arriva anche Daniele, alla disperata ricerca di un parcheggio, ed incrocio Sergio (nostro allievo, aspirante planatore).

 

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Poco dopo le 14,00 io e Pietro entriamo in acqua (Davide è già fuori da un po' con il Jp magic ride 118, di cui, dopo tre settimane a Jericoacoara con fsw 94 e vela da 4,7 massimo, inizia ad avvertire i limiti; lo ha abbinato alla Attitude 6,7). Pietro esce con l'RRD Z-Ride 146 (un tempo la mia tavola), ed una Hot Sail Maui 7,5. Ho sul casco la Go Pro.... Memore di altre volte, in cui presto ho seminato Pietro, gli dico di partire con l'idea di raggiungerlo e seguirlo da dietro. Con vento un po' instabile, che mi costringe a qualche poggiata per tenere la planata, è Pietro, invece, che mi semina! Vedere il video della Go Pro per credere! In un anno, è già arrivato a simili affronti! Spudorato....  Anche se poi, gli dico di farsi passare presto il trip della planata a manetta, coast to coast, ed imparare a manovrare bene, perchè la vera goduria è tirare bordi a ripetizione, e manovrare bene senza cadere mai!

 

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Purtroppo, Pietro si infila in una zona del lago (dopo foce Adda, verso Gera), in cui il vento scarseggia (fermati prima, Pietro, la prossima volta). Inoltre, a tornare ce l'abbiamo quasi in faccia (come detto prima, è ruotato da Sud/Sud est), e l'unica è tirare un bordo verso il canneto a Nord della spiaggia del pratone, e poi risalire.

 

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In questi bordi, faccio un incontro molto gradito: dagli occhiali da sole con montatura bianco smagliante, e dalla Challenger 7,5 riconosco subito Boris, uno dei primi allievi dei nostri stage di windsurf. Lo incrocio più volte, e poi lo becco a dare assistenza in acqua alla fidanzata Federica (o nel frattempo vi siete sposati, o cose del genere?), altra nostra allieva. In spiaggia, li incontro tra una sessione e l'altra. Scambiamo due chiacchiere. Sono stati qualche mese fa a Fuerteventura (Sotavento), a lezione dal mitico Rob Hofmann, e mi raccontano del gran ventone preso a Fuerte (Boris, un ragazzaccio di 80 kg circa, è uscito anche con una 3,7).

 

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In acqua, cerco di manovrare un po': riesco a piazzare soprattutto qualche power jibe, mentre la virata veloce, oggi, non entra. C'è un po' di affollamento in acqua (assisterò anche ad una collisione tra un kite ed un windsurf), e non riesco a concentrarmi pienamente sulla manovra, in quanto non mi sento pienamente tranquillo dello spazio disponibile. Inoltre, ormai mi trovo più a mio agio con le tavole freewave, visto che le freeride mi appaiono un po' legnose sotto i piedi. Peraltro, per l'onda corta e ripida presente oggi in alcuni punti dello spot, il freeride in strambata power non è il massimo, in quanto in qualche occasione, con il peso del corpo un po' avanti, tende ad ingavonare di prua durante la poggiata.

 

 

Dopo una prima ora, rientro a terra, per riposarmi un attimo, abbassare un po' il boma (leggermente, troppo alto), dare un'occhiata alle figlie, e togliermi la Go Pro, che mi impiccia.

 

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Incontro, Alessandro (reduce da Porto Pollo, dove è stato con Francesco, che arriva poco dopo). Gli faccio provare la mia attrezzatura, mentre mi riposo, visto che so che medita di prendere anche lui il Rocket. Alessandro mi stupisce veramente. Ci mette poco ad entrare in confidenza con la tavola, mostrando un buon piede, anche se il Rocket è un'ottima tavola. Plana in assetto subito, e, sopratutto, ci mostra una serie di virate veloci sotto riva perfette (vedi video). Provo il suo Tabou 3S 106, armato con una Ezzy 5,3. La tavola mi sembra subito bella docile sotto i piedi, ma la vela è troppo piccola per me, per questo vento.

 

Verso le 16,00-16,30, il vento ruota da Sud Ovest, e diventa perfetto. Anche il Chop, prima più disordinato, diventa più regolare, e la direzione del vento migliore per saltarlo o cavalcarlo. Riprendo la mia attrezzatura (mentre Alessandro va alla festa dello Spritz....), e torno in acqua con Pietro, e Daniele, per un finale di giornata molto godibile. Incrocio Davide, rimasto in acqua, e lo filmo in qualche bella planata.

 

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Con Pietro giochiamo al gatto ed al topo, con lui che prima mi poggia e poi mi supera (sic!) in planata bolinando (dai.., merito solo del metro quadro di vela in più, mi dico). Becco Daniele che non prende velocità, perchè, come si dice in gergo, non chiude il gap.... In acqua, ora c'è meno gente, e si può manovrare con più calma, ma io inizio ad essere stanco, sia perchè il giorno prima sono uscito al Pier, sia perchè con la 6,5, sono stato spesso un po' sovrainvelato (non c'ho più il fisico per fare lo slalomaro...).

 

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E' un momento della giornata bellissimo: il sole che cala verso le montagne del comasco, il vento perfetto, e pochi in acqua (forse ancora un po' di kite), a godersi le condizioni. Diversi anche con tavole fsw (ah, se avessi dato fiducia alla pozza...). Alle 18,00, è ora di smetterla (la moglie, mi aspetta a casa per cena). Disarmiamo, nella quiete e nell'ambiente rilassante del pratone di fine pomeriggio.

Mentre le mie figlie e quella di Pietro giocano a biliardino (alias calcetto), con Pietrone ci godiamo una bibita seduti ai tavolini del bar (lui si è già fatto troppe birre...). Degno finale di giornata.

Ed ora speriamo che la fine dell'estate ci regali ancora qualche bella uscita con breva e tivano, prima di iniziare la stagione autunnale al mare.

Perchè sia chiaro che noi non ci fermiamo mai!

 

Aloha. Fabio

 

 

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Video della giornata

 

 

 

Video con la Go Pro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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