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Quarta trasferta per me a Città del Capo, in Sud Africa, in cerca di vento ed onde. Il Western Cape regala sempre belle emozioni, e molto altro oltre al windsurf.

 

Windsurf report: Città del Capo, Sud Africa, 2-16 febbraio 2024

 

Cape Point 3/2Witsand, Boulders Beach (4/2)Witsand (6/2)Platboom (7/2)Elands Bay (8/2)Sunset Beach e Yzerfontein (10/2)Cape Point (11/2)Delheim e Route 44Table Mountain (13/2)Elands Bay e Paternoster (14-15/2)

 

In questa occasione, non sono partito da solo. Diversi altri amici riders che ruotano intorno a Waterwind sono partiti con me, o sono arrivati a Città del Capo, prima o dopo. 

Quest'anno il Cape Doctor si è fatto un po' desiderare, a differenza dello swell che invece non è mancato. E' tipico di febbraio. Comunque, l'occasione è stata buona per provare Witsand e finalmente Platboom con NW, con onde liscissime (un sogno), e per scoprire nuovi spot, come Elands Bay. E poi nei giorni senza vento non siamo stati a guardare il mare oziando, ma ne abbiamo approfittato per visitare i dintorni di Cape Town, che ha molto altro da offrire, non meno entusiasmante delle onde. La giornata in cui abbiamo visitato l'azienda vinicola Delheim a Stellenbosch, abbiamo percorso la Route 44, e ci siamo fermati a Betty's Bay è stata memorabile. Ma vediamo di andare con ordine

 

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Cape Point (3/2)

 

Il primo giorno della nostra vacanza è caratterizzato da un un Cape Doctor in calo, ed orientato da ESE. Quindi, gli unici spot che possono consentire l'uscita sono quelli della Penisola del Capo di Buona Speranza. Swell previsto ancora significativo. Witsand e Scarborough, alla mattina, non sono ancora investite dal vento. Si tenta la sorte a Cape Point. Al mio arrivo, in tarda mattinata, Cape Point mostra subito condizioni impegnative. Swell grosso con alcuni set di quasi un albero, e vento che ancora non è entrato bene sullo spot, soprattutto in prossimità della scogliera rocciosa a riva. Corrente forte sotto costa, come usuale quando qui c'è swell, che porta da Sud Est verso Nord Ovest. Ingredienti perfetti per rendere l'uscita una lotta.

Aspettiamo che il vento entri meglio. Ma forse facciamo male, perchè poi le condizioni diventeranno ancora più impegnative. L'alta marea farà salire l'altezza delle onde a più di un albero, facendo anche avvicinare a riva quelle frangenti; ed il vento raggiungerà un'intensità tale da richiedere vele da 3.7 e 4.2, almeno sul lip. Io penso di andare a Platboom, dove, nel frattempo, si vedono alcuni windsurfers che si godono onde sempre grosse, più sporche e schiumose, ma forse meno impegnative. Gli amici mi trattengono.... Dopo aver armato la Guru 4.7, la disarmo, ed armo la Ga Sails Manic 4.2.

Guardo il mare ed osservo gli amici che intanto sono entrati in acqua. Max non riesce nemmeno a superare i frangenti e viene continuamente risputato a riva. Marco, sempre bello tosto, riesce a guadagnare il largo, e poi si presenta nella zona dove le onde diventano ripide, e si mette a surfarle. Rimedia una frullata memorabile, quando, subito dopo un cut back, l'onda diventa improvvisamente ripida e verticale. La tavola ingavona e l'onda, di 4-5 metri, rompe. Viene mangiato, per riemergere qualche secondo dopo, miracolosamente indenne, e senza danni all'attrezzatura. Saprò poi da Alessio che anche lui ha rimediato una frullata clamorosa, in cui ha perso l'atttrezzatura finita a rocce, ed è tornato a nuoto. Queste scene mi convincono che non ha senso uscire. E' il primo giorno di vacanza e rischierei seriamente di rovinarla subito.... A Cape Point sono già uscito, ma con vento da 4,2 ed onda sui 2 metri (senza swell serio...). E' in queste condizioni che posso affrontarlo.

Mi sposto a Platboom. Ma ormai è troppo tardi.,... e quando mi presento in spiaggia con l'attrezzatura pronta per uscire, sopraggiunge un groppo di pioggia che gira il vento side-on e lo smorza, rendendo anche qui problematica l'uscita. Un ragazzo inglese ci dice anche che il vento, in queste condizioni, potrebbe calare del tutto, da un momento all'altro. Amen.... disarmo e vado a prendere in aereoporto Alessandro che arriva oggi. Questa giornata mi conferma ulteriormente che è bene ascoltare tutti, ma poi è meglio sbagliare con la propria testa....

 

Domenica 4 febbraio, bella mattinata di sole passata a fare jogging ed un bel bagno a Sunset Beach. Poi, nel pomeriggio, il vento da Nord Ovest, che qui è un po' come il nostro scirocco, e porta caldo ed umidità, ci regala una visione di Haakgat immersa in una fitta nebbia davvero insolita.

 

 

Witsand e Boulders Beach (5/2)

 

Lunedì 5 teoricamente dovrebbe fare ancora un leggero ESE. Ma a Witsand il vento non entrerà mai decentemente. Filippo, il figlio di Adriano, si gode una bella sessione di surf da onda. Poi, quando il cielo divernta completamente azzurro, oltre a goderci il panorama strepitoso di questo tratto di costa, andiamo prima a farci un bagno energizzante nella stupenda spiaggia di Scarborough (aria calda, acqua bella fresca), e poi andiamo a visitare la riserva di Boulders Beach che ospita una colonia di pinguini sudafricani. La giornata è comunque molto piacevole:  quando non si fa windsurf, da queste parti, è davvero un peccato non godersi la bellezza e la natura dei luoghi.

 

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Witsand (6/2)

 

Martedì 6 febbraio, Witsand ci ha regalato una bella uscita, facile, divertente, e molto didattica (godetevi tutta la slidegallery della giornata). Vento da Nord Ovest (quindi, mure a dritta), e swell modesto che ha prodotto delle belle barre lisce di 1 - 1,5 metri.

La mattina sono uscito con la Goya Banzai 5,3, prima armata con la bugna alta e poi con quella bassa. Spot affollato, con tutta la ciurma di Ben Proffitt e Colin Dixon presente. Sullo spot, anche Gigi Colombo che ha fatto lezione a Marco ed Alberto (un po' appesenatiti dai ripetuti braai serali...). Ben Proffitt, in acqua, ha mostrato subito la sua bravura, con belle discese dall'onda down the line, e begli aerials.

Usciamo la mattina con marea media, e le onde più belle sono quelle a sud dello spot, verso Misty Cliffs, davanti alla zona dove la spiaggia di sabbia, è disseminata di scogli. Ma con questa condizione di marea le onde frangono lontane dalle rocce, senza pericoli. Ne prendo parecchie, e mi diverto molto. La Banzai spinge bene, e la Tabou Da Curve 88 fa il resto. La scelta di portare un litraggio generoso anche quest'anno si conferma vincente in condizioni di vento medio-leggero. All'ora di pranzo, mi fermo per andare su alla macchina e mangiare qualcosa, e per andare a prendere la Guru 4.7. Il vento ha rinforzato parecchio e la Banzai non è più gestibile. La marea nel pomeriggio è ben più alta, e le onde diventano ripide e surfabili più vicino alla zona degli scogli. Bisogna prendersi qualche rischio in più. Ma lo spot oggi non è pericoloso. A metà pomeriggio, ci ritroviamo tutti a disarmare con facce sorridenti.

 

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Platboom (7/2)

 

Mercoledì 6 febbraio, Platboom ci regala l'uscita forse più bella di tutta la vacanza (goditi il video della sessione a Platboom). Finalmente, corono un sogno: uscire a Plataboom con vento da Nord Ovest (mure a dritta).

Al nostro arrivo la mattina, verso le 10,30, Platboom è uno spettacolo: una piscina turchese attraversata da belle barre di 1- 2 metri, con vento in crescendo. La marea è bassa. Alessio e Sammy aspettano ad entrare. Non capisco perchè. Le condizioni sono già belle!

Armo la Goya Guru 4,7 che risulterà bella piena, e mi faccio un'ora fantastica, prendendo molte onde, soprattutto nella parte sud dello spot, che assomiglia molto a Witsand, con la spiaggia disseminata di scogli, nel tratto che la separa dal vicino spot di Cape Point. Dopo un'ora, purtroppo, la fatica ha il sopravvento.... Un'ora di waveriding serio vale come 3 ore di freeride.... Esco dall'acqua a fiatare, ma dovrei stare in acqua a godermi le condizioni il più possibile.

Mi godo lo spettacolo di Andrea Rosati, "romano di Cape Town", che aggancia e surfa da manuale onde davvero belle (cliccate qui per la belissima slidegallery della sessione di Platboom). Ritorno in acqua dopo pranzo, ma le condizioni sono diventate più difficili. Il vento è calato e la marea è salita, ed è diventato più difficile e rischioso agganciare e surfare le onde. Esco dall'acqua.

Sfruttiamo il biglietto di ingresso al Parco di Table Mountain e del Capo (400 rand a testa, al giorno, quest'anno), per andare a visitare e farci le foto di rito a Cape Point, e poi saliamo a piedi al faro, da dove si gode una vista fantastica su tutte le scogliere e falesie sottostanti, e sulla costa di False Bay. Rientriamo passando dalla strada panoramica "Chapman's drive", fino ad Hout Bay, e poi andiamo a cenare da Tiger's Milk a Camps Bay, tappa fissa nelle mie vacanze a Cape Town. Giornata davvero bella, e piena.

 

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Elands Bay (8/2)

 

Anche Giovedì 8 febbraio si rivela una gran bella giornata di windsurf. Per trovare un bel vento, però, tocca guidare ed andare molto a Nord, fino ad Elands Bay, a due ore di macchina da Table View. Per spezzare il viaggio, ci fermiano a Langebaan, spot freeride/freestyle, caratterizzato da una bella baia chiusa, che io già conosco e che mostro ad Alessandro, e ad Adriano e figli, alla prima loro esperienza in Sud Africa.

Non sono mai uscito ad Elands Bay. Dopo diversi chilometri in una campagna che alterna campi coltivati a tratti più aridi con radi arbusti, la strada supera un passo e discende nella verde vallata, dove serpeggia il fiume Verlorenvlei che sfocia ad Elands, dopo aver dato origine ad ampi stagni blu, dove vivono molti uccelli acquatici. Quindi, si entra nel villaggio, formato da poche case, un mitico albergo e qualche negozio, e sullo sfondo a sud, una falesia di rocce rossastre. Un posto di frontiera come Paternoster....

Quando arriviamo a Elands Bay, nel primo pomeriggio, il vento è già bello teso (e ben più forte di quanto previsto da ECMWF); lo spot è affollato.

Dopo qualche verifica in spiaggia, decido di armare la Ga Sails Manic 4,2, nonostante Fabio (Calò) mi suggerisca di armare più grosso. Ancora una volta, avrò conferma del mio intuito, e del fatto che è sempre meglio sbagliare con la propria testa. Infatti, la 4,2 si rivelerà perfetta. La Ga Sails Manic è una gran bella vela da tenere tra le mani, ed in surfata. Il vento durante la mia sessione andrà in crescendo. Setto anche la Tabou Da Curve con le pinne K4 (ed anche questa si rivelerà una scelta azzeccata), per rendere la tavola più morbida sotto i piedi, e per compensare il volume un po' abbondante per le condizioni. La marea è alta, c'è uno shorebreak di 1-1,5 metri, ed un beach break surfabile, che nei set migliori raggiunge anche i due metri. Faccio un'ora abbondante di pure godimento, bordeggiando spesso insieme ad Alessio.

Prendo alcune onde davvero belle, su cui riesco a fare anche due bottom turns, e qualche bel salto in uscita. Ci divertiamo tutti (anche la banda di bresciani/bergamaschi al seguito). Un'altra volta, esco dall'acqua morto.... E' il terzo giorno consecutivo di windsurf, e la fatica si sente. Mi riposo e faccio un po' di foto (Fabio Calò gira forward e speed loop in continuazione). Cliccate qui per la emozionante slidegallery di Elands Bay. Poi, trovo energie impensate e rientro in acqua per un'altra mezz'ora molto divertente.

Disarmiamo, godendoci la luce calda e radente del sole del tardo pomeriggio, che illumina di arancio le belle case di fronte al mare. Torniamo a casa tardi, guidando senza sosta, sotto il cielo del tramonto, che sfuma dal blu della notte, all'arancione delle ultime luci del sole, all'orizzonte.

Il giorno dopo (venerdì 9 febbraio) sarà una giornata di riposo, con un tentativo infruttuoso a Paternoster, ed una magnifica passeggiata al tramonto a Yzerfontein, altro posto che adoro.

 

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Sunset Beach ed Yzerfontein (10/2)

 

Sabato 10 febbraio, finalmente, abbiamo l'occasione di uscire a Sunset Beach, con il Cape Doctor, orientato, in maniera anomala, da SSE e non da SE. Sarà l'unica uscita in due settimanre di vacanza a Sunset;  davvero qualcosa di eccezionale. Nelle mie precedenti vacanze a Cape Town, ho sempre avuto l'occasione di uscire qui, o a Big Bay, che sono spot molto didattici, oltre che molto comodi, perchè vicino a Table View, dove si prende casa. Davvero un peccato.

Quando arriviamo sullo spot, parcheggiando in Isabella Road, le onde, dovute allo swell grosso che ha raggiunto Cape Town, sono stupende: barre ordinate e ben distanziate, intorno ai due metri. Simone (Grezzi) è arrivato a Cape Town, e ne approfittiamo per girare un video didattico prima della sessione. Simone, poi, entra in acqua (vedi foto), ed anche con vento leggero mostra come prendere e surfare le onde (con soli 79 litri...). Cliccate qui per la slidegallery della giornata a Sunset Beach.

Armo la Goya Guru 4,7 (con il Tabou Da Cruve con pinne di serie in G10), ed attendo che il vento si distenda. In realtà, la mattina il vento fa un po' il capriccioso. Probabilmente, la direzione un po' troppo da Sud fa si che Table Mountain copra un po' lo spot. Entro in acqua verso le 11,00, ma soffro parecchio i buchi di vento, e fatico a prendere le onde. Avrei dovuto armare la 5,3, che qui non ho mai usato, visto che il Cape Doctor, a Sunset, cresce rapidamente dalle 10,00 in poi, fino a diventare ingestibile con una 3,7 verso le 13,00.

Il vento migliora verso le 13,30, ed io rientro in acqua poco prima delle 14,00, dopo aver mangiato qualcosa, con la medesima attrezzatura della mattina (guarda il video della giornata a Sunset Beach). Faccio un'ora davvero bella, riuscendo finalmente ad agganciare e surfare alcune onde molto belle (una me la ruba Andrea....). Il vento però cresce ulteriormente, ed alle 15,00, dovrei cambiare vela. Ma il piano d'acqua nel frattempo si è choppato parecchio, per via del vento forte. Decidiamo di spostarci negli spot più a Nord. Passiamo da Big Bay, ma le condizioni sono simili a Sunset. Alessio esce comunque e prova qualche salto (clicca qui per le foto). Andiamo a vedere anche Haakgat, che presenta pure un piano d'acqua choppato dal vento ormai forte, ma onde di buona misura, come usuale per questo spot. Si potrebbe uscire qui. Ma è tutto il giorno che penso che probabilmente lo spot migliore di oggi, per la qualità delle onde di swell, sia Yzerfontein, dove non sono andato subito perchè se lavora Sunset, si cerca di evitare di fare troppa strada in macchina.

Sono le 17,20, quando decidiamo di andare a Yzer, che raggiungiamo poco prima delle 18,00.

Al nostro arrivo, Yzerfontein mostra delle onde fantastiche e liscissime, tra i 2 ed 3 metri, che una quindicina di riders si stanno godendo. Il vento qui è leggero, ed il promontorio sopravento, scherma un poì la baia, ed evita che il piano d'acqua risulti choppato. A Yzerfontein, c'è molta corrente con swell, ed uscire in mare non sarà facile. Armo la Goya Banzai 5,3, ed entro. In poche parole, mi godo un'ora molto bella. Dal largo, arrivano onde enormi, che talora diventano ripide ed agganciabili già al largo, nonostante il vento leggero. Prendo alcune onde belle e le surfo. Poi, purtroppo, il vento inizia a calare. Peccato non essere venuti qui prima, e peccato non essere stati avvisati prima delle condizioni dagli altri arrivati qui sullo spot (dopo aver perlustrato inutilmente Paternoster.... risultato piatto). Se fossimo stati avvisati, avremmo evitato di sprecare tempo a Big Bay ed Haakgat. Esco dall'acqua poco dopo le 19,00. Una bambina piccola, che gioca sulla spiaggia con la madre, mi fa ciao con la mano. Belle sensazioni.

Disarmo godendomi un tramonto memorabile sulla baia di Yzerfontein. Amo questo spot.

 

 

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Cape Point, Witsand e Nordhoek beach (11/2)

 

Domenica 11 febbraio l'unica possibilità di fare windsurf prevede di andare agli spot del Capo. Putroppo, Witsand, Misty Cliffs e Scarborough praticamente non lavorano. La mattina Witsand e Misty con bassa marea presentano onde stupende, puro swell liscio ed ordinato, con periodo generoso, ma poco vento. Decidiamo così di andare a vedere Cape Point. Ed abbiamo conferma che, con swell importante Cape Point, è uno spot davvero impegnativo. Con swell di 2 metri e 10 secondi di periodo, Cape Point presenta onde di più di un albero, che frangono talora in maniera irregolare, e vento sui 25 nodi circa, come al solito irregolare nell'inside. Condizioni adatte solo ai rider professionisti. Il primo ad entrare in acqua Julian Salmonn, seguito poi da Tomer Shamgar, ed altri. Cliccate qui per le incredibili foto della sessione di Cape Point. Anche loro devono battagliare per vincere le onde frangenti enormi, e la forte corrente in uscita al galleggio, e devono gestire wipe out importanti in surfata. Tomer rompe anche l'albero. Condizioni per riders giovani e che fanno waveriding di mestiere, non per noi (guarda lo spettacolare video girato a Cape Point). Andiamo a goderci la bellezza di Witsand e della mia amata Nordhoek beach.

 

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Delheim Wine farm, Betty's Bay e Route 44 (12/2)

 

Lunedì 12, lasciamo perdere le labili possibilità di surfare al tramonto a Sunset (ed infatti non farà vento). Andiamo a visitare l'azienda vinicola Delheim a Stellenbosch. Gli edifici e la vegetazione lussureggiante intorno all'azienda sono affascinanti, come la campagna coltivata a vigneti, con le montagne sullo sfondo. Inutile dire che, anche questa volta, l'esperienza di wine tasting è eccezionale, per la qualità dei vini assaggiati (Pinotage, Gewurtztraminer, Riesling, Cabernet Sauvignon, Chenin Blanc), e per la gentilezza e la professioniltà del personale che ci accoglie e gestisce. Ottimo anche il cibo che accompagna la degustazione (verdure, affettati, e formaggi, per lo più). Dopo un'oretta di relax per smaltire le bevuta, riprendiamo la macchina per goderci i panorami della Route 44, passando per Betty's Bay e poi tornando verso Città del Capo. Nonostante alcune nubi che occultano in parte il sole ed il tramonto, anche questa volta la Route 44 non delude. In particolare, è bello passeggiare tra i pinguni della Riserva di Betty's Bay che circolano liberamente anche nei giardini delle case del villaggio, ed ammirare le montagne frastagliate della costa, nonchè foche e delfini (o orche?) nel mare di False bay. Sempre un'esperienza forte.

Cliccate qui per le foto della giornata.

 

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Table Mountain (13/2)

 

Martedì 13 le chances di fare windsurf sono poche, ed infatti non si concretizzano. Così, con Alessandro, mettiamo in atto rapidamente un piano B. Ci dirigiamo verso Table Moutain, ed imbocchiamo il sentiero per il Platteklip Gorge, che parte poco dopo la stazione di valle della funivia. Qui, non racconterò i dettagli (vi rimando all'apposito articolo, per questo). In breve, vi dico che è stata una bella esperienza, tecnicamente e fisicamente meno impegnativa di quanto descritto sui vari siti internet che raccontano questa escursione. L'ingresso nella gola è emozionante, con le pareti di roccia strapiombanti sopra le nostre teste, e Cape Town alle nostre spalle. Ed usciti dalla gola, si arriva in cima a Table Mountain, con la vista che spazia dal Cape of Good Hope, a Hout Bay ed il Chapman's peak, ed ovviamente ai vari quartieri di Cape Town (City Bowl, Waterfront, ecc.), fino alle spiagge della costa verso Nord, Sunset Beach e Big Bay, dove ci godiamo le nostre sessioni di windsurf. Cliccate qui, per le foto del trekking a Table Mountain.

Scesi da Table Moutain, visitiamo City Bowl, il centro di Cape Town, passando per i Company's Garden, e ci fermiamo a Greenmarket Square, dove ci sediamo al Mesopotamia Restaurant per una birra (una dissetante Black Label per me), che poi diventa una cena a base di piatti turchi (Humus Kebab per me). Dopo cena, vorremmo farci una passeggiata, ma la Security ci ferma subito e ci offre un sicuro passaggio in macchina fino al posto dove abbiamo parcheggiato la nostra, perchè ci dice che i dintorni sono pericolosi..... Peccato, l'atmosfera è piacevole, e sarebbe bello potersela godere ancora un po'. Città del Capo è una bella città, ma con diversi problemi sociali, che speriamo un giorno possano essere risolti....

 

 

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Elands Bay (14/2) e Paternoster (15/2)

 

Gli ultimi giorni della vacanza ce li giochiamo a Elands Bay e Paternoster. E' previsto vento da Sud Ovest, ed, il secondo giorno, anche swell importante (2 metri, e 10 seccondi di periodo). Abbiamo organizzato di stare due giorni consecutivi lontano da Cape Town, ed abbiamo prenotato al volo un appartamento per una notte a Paternoster, anche per goderci le atmosfere magiche che questo posto di frontiera sa regalare. Cliccate qui, per la slidegallery di Elands Bay e Paternoster.

Mercoledì 14 ad Elands becchiamo una sassata di vento... ben oltre le previsioni, che danno raffiche non oltre i 30 kts. Invece, il vento supererà i 35 nodi.

Quando arriviamo, verso le 12,30, il vento è già buono per uscire con una 4,7. Ma le previsioni danno un incremento dell'intensità del vento dalle 14,00. Inoltre, al nostro arrivo, c'è poca onda, anzi il mare è quasi piatto, e la marea sta calando, con il picco della bassa previsto per le 13,30; e questo smorza ulteriormente l'altezza dell'onda. Vorremmo almeno beneficiare di qualche rampetta per saltare e provare qualche forward. Così, andiamo a farci una passeggiata sulla spiaggia, che ci regala alcune immagini suggestive, per la luce abbagliante della sabbia illuminata dal sole, il verde smeraldo dell'acqua del mare, e le rocce rossastre del promontorio che chiude la baia a sud.

I primi riders entrano in acqua verso le 13,30-14,00, con vele da 4,7 metri circa, ma durano poco..... Il vento aumenta a vista d'occhio. Quando entiamo in acqua noi, verso le 14,30, è fortissimo. Per la prima volta in questa vacanza, tiro fuori la 3,7, e dopo qualche bordo torno anche indietro a smagrirla il più possibile. Ma non c'è molto da fare: la 3,7 è troppo grande, ed il piano d'acqua è troppo choppato. Sono condizioni che detesto e non mi fanno divertire. Dopo qualche decina di minuti, ne ho abbastanza, e siccome il vento non accenna a diminuire, decido di uscire. Magari, il vento è entrato allora anche a Paternoster, più debole. Disarmiamo il più fretta possibile per andare a Paternoster.

In realtà, quando arriviamo nel villaggio, verso le 18,30, di vento ce n'è poco (e poi ci diranno che non ne ha fatto molto neanche nel pomeriggio), in compenso prendiamo possesso del piccolo studio in Strandloper road, a due passi dal mare, ed entriamo subito nel mood del posto. Ci godiamo il tramonto, e la pace del posto.

Il giorno dopo, verso le 10,00, raggiungiamo la spiaggia dello spot, a pochi minuti da casa. Siamo i primi. Poi, arriverà tutta la tribù di windsufers, ed anche il circo del FPT, visto che qui è prevista, oggi, la tappa del circuito mondiale di freestyle, con il nostro Jacopo Testa gran favorito per la double elimination, dopo aver già vinto la single elimination pochi giorni fa a Retvlei vicino a Cape Town. E Jacopo, infatti, andrà a vincere anche la double.

La mattina verso le 11,00 il vento inizia ad entrare, ma stenta a rimanere costante, anche per via di diversi piovaschi a Sud di Paternoster. La marea sta calando e lo swell non è ancora entrato veramente, anche se qualche bel set, ogni tanto, entra.

Per farla breve, alle 12,00, facciamo un primo tentativo. Io entro con la Goya Guru Pro 4,7, ed il vento presto cala... Ma a sud, si vede arrivare una striscia di sereno più ampia. Ed infatti, il vento, dopo un'altra mezz'ora, torna ad aumentare anche se non è particolarmente forte. Nel dubbio, decido di giocare pesante e sfrutto la Goya Banzai 5.3 X Pro che ho portato con me.

Armata la vela, rientro in acqua. Intanto, i set di onde sono sempre più belli con qualcuno sui 2 metri. Ma al di là dell'altezza, è la qualità dell'onda di Paternoster che risulta fantastica: lunghe barre lisce entrano nella baia e procedono senza interruzione, dalla scogliera all'estremità sud, fino a centro baia. Con la 5,3 plano a tratti, ma soprattutto posso acquisire quella velocità indispensabile per catturare l'onda al largo, e surfarla poi quando diventa ripida. Alcune onde diventano ripide già lontano dalla riva. Ne prendo parecchie a centro baia; alcune le surfo bene, altre meno bene. Su qualcuna riesco a fare più di un bottom turn.

 

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Ovviamente, rimedio anche qualche bella frullata, una epica. Al momento di fare il cut back, sono in ritardo, e l'onda è diventata ormai ripida, e sta per rompere. La prua ingavona in uscita dal cut back, mi impianto e l'onda, bella grossa, mi rompe sopra. Perdo l'attrezzatura, e faccio una capriola sott'acqua, Meglio aver perso l'attrezzatura per evitare colpi contro di essa. Ma Paternoster è uno spot forgiving. La spiaggia è tutta di sabbia. Nuoto qualche metro, la recupero, ed il gioco riparte.

Esco dall'acqua verso le 17,00, un po' più tardi rispetto al programma. Dobbiamo tornare a Cape Town, ed impacchettare di nuovo l'attrezzatura in previsione del volo dell'indomani. E c'è il load shedding.....

Ma a fine pomeriggio, a Paternoster, sotto un cielo meravigliosamente azzurro, si sta troppo bene, Con gli amici disarmiamo con calma, chiacchierando, e commentando sulla vacanza ormai finita.

Il Cape Doctor si è fatto desiderare, abbiamo dovuto inseguire il vento qua e là, provando nuovi spots. Ma, come al solito, abbiamo fatto anche molto altro, e siamo entrati in contatto con la gente ed il territorio del Western Cape.

Perchè venire a Cape Town solo per fare windsurf, vuol dire buttare via una grande occasione....

See you next time my lovely "mother city"!

Ciao. Fabio

P.s. Scrivere ed editare questo articolo mi ha richiesto molto tempo. Se lo hai letto per intero, ti sarei grato se lo segnalassi aggiungendo qui sotto un tuo commento. Mi servirà a capire se il gioco vale la candela....

 

Il video girato in Sud Africa, con le migliori sequenze

 

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4 commenti

  • Bentornati ragazzi! Hai fatto bene quest'anno a diradare i resoconti giornalieri, ci leggiamo il report finale con più gusto... 

    Per me è un piacere leggere delle uscite fatte, è sempre un modo di imparare qualcosa e di coltivare questa passione bruciante. A presto 

  • Malaticcio e forzatamente in ufficio con viaggi da incubo per incidenti dovuti alla nebbia (quella l'abbiamo vista anche a Cape Town ma aveva un'altra poesia), come potevo perdermi il recap della vacanza appena terminata?

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