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D'estate, il lago di Garda regala della giornate stupende: sole, caldo, panorami unici, e, soprattutto, tanto vento. L'11 giugno 2017 è stata una tipica giornata di windsurf al Pier, con una bella Ora intorno ai 25 nodi.

Ancora una volta i tanti amici gardesani, mi hanno calamitato al Pier. Temendo di non riuscire ad arrivare in tempo per trovare parcheggio, ero già orientato ad uscire in Conca d'Oro, a Torbole (altro spot ad alto tasso di godimento). Arrivato alle 11,00 sullo spot, in qualche modo ho parcheggiato (prima terrazza sopra l'abergo, lasciando le chiavi della macchina al gentilissimo parcheggiatore Francesco, che, ieri, ha cercato di accontentare tutti). In questo mese soprattutto, tanti turisti stranieri affollano l'Hotel Pier, e, quindi, bisogna avere un po' di pazienza, e, sopportare qualche disagio in più. Ma, poi, l'intensità del vento in acqua, ti fa scordare buona parte delle difficoltà.

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Veramente tante le facce note presenti sullo spot. tra cui Roberto, Marco e Davide (gardesani), e Michele (da Milano). Sorpresa gradita, l'incontro con Matteo "il Rosso", anche lui da Mìlano, incrociato qui per la prima volta, finalmente. E, poi, ovviamente i boss dello spot, Simone Grezzi, e Fabio Calò, il direttore della scuola di windsurf, reduce dalle notti brave al concerto dei Guns and Roses. Avvistato anche Michael Rossmeier, autore del mitico Trictionary.

Vedendo il vento salire già bene alle 11,30, ho deciso subito di armare la Ezzy Elite 4.7 (ma ho scaricato prudentemente dalla macchina anche una 5,5). Ho deciso di abbinarla ad un Tabou 3s 106 LTD, con pinna freewave MFC da 25. Ho armato sotto un caldo notevole, chiacchierando con gli altri amici. Matteo il Rosso ha giocato pesante....: tavola da 80 litri (è leggero), e vela da 4,5. In quale altro lago, ed in quale altro spot, in una giornata di temico normale, vi potete permettere un simile set di attrezzatura?

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Alle 12,45, i giochi sono iniziati anche per me. All'inizio della sessione (ed anche sul finire), la zona dello scoglio dei "maiali", e quella sopravento allo spot (verso Capo Reamol), sono quelle che hanno lavorato meglio, con vento più intenso, e, soprattutto quella sopra vento, con vento anche più disteso. Come al solito, mi sono lasciato prendere dal desidero di bordeggiare quanto prima possibile in planata, e, sono sceso ai maiali, invece di provare a risalire.... 

Nei primi bordi, la freschezza fisica, mi ha consentito di manovrare bene. Ormai, ho capito quali sono i punti chiave della virata veloce su tavole di minor volume (anche se, in quella mure a sinistra, pago ancora il mio essere destro....): in genere, anticipo un po' il cambio di mure, con uscita back winded (e la 3s, che plana a lungo anche contro vento, mi aiuta); ma, sopratutto quando il piede di prua va davanti al piede d'albero, ho capito che deve essere scalzato dal piede dietro all'istante....

 

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Il vento nella prima parte della sessione non è l'ideale: va un po' a folate, e ci sono alcuni buchi di troppo, soprattutto verso centro lago. Inoltre, ci sono diversi cambi di direzione, che vanno colti e sfruttati per andare dove si vuole, e non scarrocciare. Forse, in questa prima parte, una 5,5 sarebbe stata meglio. Ai maiali, l'affollamento è ragionevole e si manovra bene. Bordeggio per un po' insieme a Michele, che, come al suo solito, è fuori con la 4.4 (anche se a momenti, ha qualche difficoltà a planare stabilmente). Michele è migliorato parecchio da quando lo conosco, ed, ormai, chiude la Hely e la Duck.

Riesco a tirare un po' di bordi consecutivi senza cadere mai, e la 3/2 mm lunga mi fa sentire un po' di caldo. Ma tanto, poi, con il proseguire della sessione e la maggiore stanchezza, inizio a cadere più spesso.... ed il problema si risolve. C'è addirittura qualcuno a torso nudo. L'acqua è abbastanza calda, ma non ancora da shorty, almeno per i miei gusti.

 

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Sul più bello, compare in acqua anche Fabio Calò, arrivato sullo spot più tardi del solito. Fabio ha stile, c'è poco da dire, e già vederlo in assetto in planata, suscita ammirazione: tavola che viaggia bella piatta sull'acqua, ed in pieno controllo, anche sulle raffiche più toste (che rasentano i 30 nodi). Gli scatto un po' di foto, seduto sopra la tavola in mezzo al lago, e lo saluto. Poi, metto via la macchina (perchè voglio ripartire), e lui mi piazza uno speed loop come se nulla fosse.

In acqua, incrocio anche Simone Grezzi, che rimane più sopra vento, davanti all'Hotel. Riprendo un suo speed loop (vedi filmato a fine articolo), e mi chiedo, rivedendo il filmato, e ripensando a quello di Fabio, come sia incredibile la loro capacità di staccare su un choppettino di neanche mezzo metro (oggi, tutto sommato il lago ha un piano d'acqua ordinato), e di girarsi in aria in un attimo. Analizzando il filmato di Simone, si vede bene, che, per staccare, spinge bene con la gamba di poppa, e poi, si rannicchia in aria in un istante per compiere la rotazione. Chapeau!

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Dopo un'oretta e mezza, rientro a terra. Faccio qualche foto e video, mangio un panino, e chiacchiero un po' con Davide di Salò, che mi racconta di quanto sia stato bello il Peler di mercoledì scorso, e con cui fantastico di viaggetti insieme nei posti giusti.... (Marocco, Sud Africa, Fuerte, ma lui mi propone Pozo....). Conosco, finalmente, anche la figlia Alice.

Non resisto molto a terra, e rientro. Ora il vento è più disteso e forte, anche davanti all'albergo. Ci dò dentro (come allenamento, per me, è il miglior periodo). Cerco di tirare bordi corti, e manovare tanto. Devo dire che il vento leggermente ballerino, rende il bordeggio un po' stancante. Certo, San Teodoro o Le Brusc erano meglio, ma ritengo che si debba imparare a bordeggiare anche con vento come questo, risparmiando sapientemente le energie, in quanto gli spot con vento perfettamente stabile sono una rarità. Sulla strambata, ancora una volta, non lavoro al meglio in uscita: devo anticipare il cambio di mure della vela, quando la tavola plana ancora bene al lasco sulle vecchie mure. Ma quando il vento è instabile, ed il piano d'acqua un po' chopposo, mi viene un po' istintivo "attaccarmi" alla vela più a lungo. Il problema è che quando poi cambio mure alla vela, ed assetto dei piedi, la tavola ha perso troppo velocità, e finisco per giocare d'equilibrio.... Ho dei compiti per le prossime uscite, con forse l'aiutino di Rob Hofmann, in Francia tra qualche giorno...

 

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In acqua, ora (sono le 15,30), c'è meno gente, ma il vento spinge ancora piuttosto bene, e mi godo lo spot. Inoltre, il sole, in questo periodo, tramonta dietro le montagne tardi, ed è un piacere surfare fino a pomeriggio avanzato (peraltro, mentre disarmo dopo le 17,00, in acqua si potrà vedere ancora qualcuno planante).

Alle 16,00, comunque, decido di uscire, sia perchè, dopo tre ore in acqua, sono un po' stanco, e sia perchè ho promesso a Francesco (il parcheggiatore) di andare a controllare, se qualcuno ha bisogno che sposti la macchina. Sistemata la macchina, mi metto a scattare qualche foto con la Reflex, mentre chiacchiero con "Il Rosso". Il fatto che la macchina fosse parcheggiata su in alto, non mi ha consentito di recuperare agevolmente la Reflex, altrimenti avrei fatto qualche foto anche nella parte centrale della sessione. Dura la missione del windsurfer - fotografo (Nuccy dov'eri....?). Per fortuna, mi porto nel salvagente la mia compatta subacquea, e ....non lascio scampo a nessuno!

 

 

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Nel finale del pomeriggio, me la prendo con calma. Lascio defluire gli altri, mi godo la bellezza dello spot, chiacchiero con Marco di Bogliaco (forse questa è la prima uscita insieme da inizio anno!), e, tristemente, riparto verso casa, intorno alle 18,15. La Gardesana occidentale, per fortuna, è abbastanza clemente con me, e verso le 20.15 sono a casa a Monza.

Ora ho voglia di Prà e di Malcesine. Spero che nelle prossime settimane, inizi bene la stagione del Peler!

Aloha. Fabio

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