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E' stato un weekend decisamente dominato dai venti da Est. Viste le previsioni, il nostro gruppo di uscite ha fatto rotta verso la Francia del Sud, che offre molti spot che lavorano anche con tali venti. Previsioni confermate, con vento intenso, ancora ottime temperature, e sole.

 

Windsurf report sessione: Hyeres (Francia)

I venti da Est, si sa, inondano la pianura padana di umidità e grigiore. Ed infatti, quando sono passato e prendere il dottore (alias Andrea), domenica mattina alle 8, il cielo prometteva una giornata cupa e scura. Ed allora via, verso la Gallia assolata e ventosa!

Gli altri compagni di merende della trasferta, Michele (Ferraina) e Norberto, intanto partivano dal Nord Ovest dell'hinterland di Milano. Con loro poi ci siamo ritrovati direttamente sullo spot. Altri amici, per ragioni di tempo, non hanno potuto aggregarsi, e si sono dovuti accontentare di Noli, dove l'est ha avuto origine, come Tramontana.

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La domenica vorremmo provare Cannes - Palm beach, che risulta anche più vicina (circa 4 ore da Milano). In settimana, mi sono consultato spesso con Ezio Papalia di RiwMag, assiduo frequentatore dello spot.

Cannes - Palm beach, con Est, offre condizioni di vento side, ed onda che si alza tra la spiaggia da dove si esce, e l'isola di fronte. Lo spot può risultare impegnativo, in caso di vento forte, ma domenica le previsioni danno un vento tra i 20 ed i 25 nodi, ideali, per noi, per provarlo. Ezio, però, mi dice che quando le previsioni sono così "giuste", può essere un terno al lotto, ed, in definitiva, non fare nulla. Ed, infatti, poi lui opterà per il Carrò, vicino a Marsiglia (6 ore da Milano).

Noi controlliamo gli anemometri (Winds-up, soprattutto), durante il viaggio, ma sembra che il vento a Cannes non voglia entrare. Sentiamo Remy, amico venuto con noi a Tenerife, che ha pernottato a Bordighera (altra opzione con Est), e poi spostatosi a Cannes in mattinata, che ci conferma, poco prima di passare il confine, che ci sono solo 5 nodi. Decidiamo di tirare dritto per Hyeres (Carrò è troppo lontana in giornata, e, forse, ancora non alla nostra altezza). Remy, poi, mi farà sapere che nel pomeriggio il vento è entrato (15-20 nodi), ed è uscito con la 5.9 (pesa un'ottantina di kg). E' rimasto piacevolmente colpito dallo spot (ambiente a terra: si è anche vicini alla Croisette), dove, già in queste condizioni, si formano un po' di onde per divertirsi. Ci ha fatto venire voglia di provarlo!

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Arriviamo a Hyeres per le 13 circa (dove già ci sono Mik e Norby). Decidiamo di uscire a La Capte (in corrispondenza del residence Les Sables d'or), per evitare l'affollamento de La Bergerie (è domenica). La mossa si rivela vincente. Mentre sto armando, mi metto a chiacchierare con un ragazzo francese (ha i capelli bianchi, ma cosa importa: siamo tutti ragazzi dentro). Mi dice che ha sposato un'italiana, di Oristano! Un po' in italiano, un po' in inglese mi dice quanto è bella la Sardegna, e Capo Mannu....

Ho misurato circa 20 nodi di vento in spiaggia, piuttosto costanti, e sto armando la 4,7. Lui, che pesa 20 kg più di me, mi dice che vuole provare una Gaastra Poison 5,8 che gli hanno appena regalato. Non lo riincontrerò più a fine uscita, ma posso immaginare quanto sia risultato sovra invelato.... Il vento a terra non sembra tanto forte (anche se dò per scontato che in mare sia più intenso). Lascio grassa e poco sventata la 4,7, e preparo il Fanatic freewave 105, e tengo a riposo l'amato Tabou 86 3s. Andrea ha dimenticato a casa la 4,7, ed è costretto ad armare la 5,3.

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Per le 14, entro in acqua. La vela, tutto sommato, all'inizio è anche giusta. Anche la tavola va abbastanza bene, nei primi bordi. Esco subito dagli schiumoni e mi porto al largo. Dopo mezz'ora, il vento rinforza, e, sia come vela, che come  tavola, inizio a risultare grosso. La resistenza offerta dalla tavola in acqua non mi consente di dissipare un po' di potenza della vela, e viaggio un po' troppo forte. Incrocio in acqua Michele, ed iniziamo a tirare un po' di bordi insieme, nella stessa zona. Del dottore, invece, purtroppo, perdo presto le tracce. La sessione, comunque, è godibile. In acqua, si sta bene. Ho optato per la muta pesante (5 mm), ma sono a mani, testa e piedi nudi: che piacere!

Il Fanatic si rivela, comunque, una tavola con un'attitudine orientata al wave, e gira che un piacere. Solo sui salti, e nella planata, in queste condizioni non risulta pienamente in controllo. Così sovrainvelato (ora ci saranno non meno di 25 nodi, e sulle raffiche, frequenti, una trentina), in strambata cerco di girare subito la vela. Tenerla troppo ad interno curva mi fa riorzare! La soluzione è quella giusta, ma poi mi ritrovo in switch in uscita, e devo ancora padroneggiare questa andatura. Dopo un po' decido di tornare verso riva per andare a prendere la 86.

Uscendo ho commesso un errore... Non ho fatto caso a prendere un punto di riferimento del punto di uscita. Surfo le onde, per perdere acqua, e mi ritrovo in spiaggia, scoprendo di essere lontano da Les Sables d'Or. Mi tocca uscire di nuovo e riprendere il largo. Il vento però ora è un po calato, ma soprattutto peggiorato come qualità: ora è bucato, con salti di direzione e di intensità. Quando diventa così l'Est a Hyeres può essere veramente antipatico. Ci mettò un po' a ripartire, ovvero riparto, ma diregendo verso la Badine, prendo degli scarsi, e con vento in faccia, che mi fanno poggiare, per mantenere la velocità, senza allontanarmi dalla riva. Così, peraltro, finisco facilmente preda dei frangenti, e, purtroppo, oggi anche delle poseidonie in prossimità del bagnasciuga, strappate dal largo dalla mareggiata. Insomma, passo il resto del pomeriggio a bordeggiare tra gli schiumoni, passando più volte anche dal punto di uscita (che, nel frattempo, ho di nuovo individuato). Rinuncio a cambiare tavola, perchè la cosa mi porterebbe via tempo (la prossima volta me lascio pronta in spiaggia). Verso le 16,30 esco dall'acqua. Mi svesto rapidamente (non è più come ottobre, ed a terra, a fine giornata, inizia a fare freschino), mentre aspetto che Andrea ricompaia (a Hyeres, non c'è molto da preoccuparsi: tanto si torna in spiaggia per forza).

Si chiacchiera con Norby e Michele, che nel frattempo ci hanno raggiunto, ed alle 17, ricompare anche l'inossidabile, Andrea, che si è preso le sue belle legnate, ma che non molla mai. Però, in una delle tante catapulte, ha mollato la sua tavola.... che ha la prua lievemente danneggiata! Cena insieme, e poi a nanna, con spassoso episodio finale. Pernottiamo al B&B di Hyeres. Considerato il posto alla buona, prima di andare a cena, ci siamo permessi di stendere le mute sulla ringhiera del balcone, dopo averle lavate, per farle un po' sgocciolare.  Così hanno fatto anche Norby e Michele. Tornati da cena è sparito tutto..... Io ho una muta di riserva. Andrea già ipotizza di doverne comprare al volo una nuova l'indomani, per poter uscire.

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Rassegnati, ci accingiamo ad entrare in camera per andare a dormire, quando compare un addetto dell'albergo, che ci informa con educazione ma anche con fermezza,che hanno preso loro le mute, e le hanno portate in un locale (dove, peraltro, possono asciugare meglio). E' un albergo, e per il decoro della struttura non si possono fare queste cose! Insomma, facciamo una discreta figuraccia. Comunque, siamo contenti di aver salvato le mute!

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L'indomani, nella hall dell'albergo, faccio un lieto incontro. Becco Michelino (Iungo), instancabile globetrotter del windsurf, ed il suo amico Pino. Il giorno prima sono stati anche loro al Carrò, dove Michelino ha fatto fuori la 4,7 nuova..... Pazienza Michele, inconvenienti del mestiere, soprattutto in spot wave.

Si discute di dove andare. Loro propongono Le Lavandou, a circa 20 minuti da Hyeres, dove il vento potrebbe entrare più side, e con buona onda. Io sono un po' perplesso, perchè oggi, lunedì, lo danno un po' ruotato da Nord-Est, ed io temo che lo spot, in prossimità della riva, rimanga un po' coperto. Ma sono sempre curioso di scoprire nuovi possibili spot. Così intorno alle 10,00 siamo lì, ma purtroppo le mie ipotesi risultano confermate. Belle onde a riva (ci sono alcuni ragazzi che fanno surf da onda), ma il vento è fuori, oltre il porto. Probabilmente, lo spot lavora bene con Est pieno, o con Est-Sud Est. Ritorniamo a La Bergerie (oggi c'è meno gente), che sono già le 11 circa, ahimè. Dobbiamo anche rientrare in Italia in serata. Oggi, c'è sole pieno e 17 gradi!

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Anche questa mattina, il vento a terra non sembra forte, e misuro ancora 20 nodi medi, ed apparentemente stabili. Opto ancora per la 4,7 sempre panciuta e poco sventata, e preparo subito entrambe le tavole. Verso le 12, esco con la 86 e la 4,7. Prima di uscire, becco Norby in acqua che mi dice che fuori, in zona Badine, è fotonico.... Azz, ma non si riesce mai ad azzecare il trim giusto, con l'Est a Hyeres? Ormai sono con i piedi in acqua ed esco.

Oggi, in acqua, non ci sono le poseidonie di ieri (sono state spiaggiate), ma, a riva, ci sono dei rami/tronchi sommersi, a cui è bene fare molta attenzione. 

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Le indicazioni di Norby sono confermate. 4,7 per me (70 kg), decisamente grossa, anche se con la 86 gestisco meglio la sovrainvelatura. Resisto un po', ed incrocio ancora in acqua al largo Mik, con tavola freestyle (!), Starboard flare, e con vela Goya 4,4 (una Banzai, credo; nuova?). Ma ben presto, cerco di tornare a riva, per trimmare la vela da vento forte (non voglio passare alla 4,2, perchè per uscire dagli schiumoni, qui ci vuole un po' di potenza). Mi faccio venire le vesciche, per cazzare a mano il caricabasso. Con la vela smagrita e sventata (per chi conosce le Ezzy, al terzo segno verso l'albero), rientro, ma è un disastro.... Fuori così, sarebbe anche giusta, ma non ho sufficiente potenza per superare gli schiumoni, e bordeggio solo sotto riva. Torno ancora in spiaggia, per ridare, almeno, alla vela un po' di pancia, per darle potenza in basso. Purtroppo, il vento oggi è bucato. Quando non è Est pieno, temo che qui sia spesso così (gli esperti dello spot, aggiungano qualche considerazione nei commenti a fine articolo, se vogliono).

Comunque, così va un po' meglio, anche se, per un po', non riesco ad allontanarmi troppo da riva. Oggi, le onde sono belle formate, ed a riva sono subito ripide e frangenti. Se non ci si è portati fuori dagli schiumoni davanti alla Badine, si prendono dei bei cavalloni da surfare, ma si può solo tornare in spiaggia.... Per un po', battaglio malamente a riva, finchè mi decido a tirare, almeno, un po' di bordi sotto riva (ma non mi diverto granchè). Poi, finalmente, riesco a beccare un po' di buoni (soprattutto meno raffiche sfavorevoli in faccia, verso la Badine), e, soprattutto, lì davanti, rinuncio a strambare. Giro la tavola e torno a bordeggiare mure a dritta, e, finalmente, guadagno di nuovo il largo. Fuori, le condizioni sono veramente notevoli. Ondone ripide e spesso frangenti sui 2-3 metri, e vento bello forte, almeno sui 30 nodi. La vela, rimasta sventata in balumina, mi consente di sopravvivere. Le onde sono surfabili in back-side. Così, mi sgancio dal trapezio, tenendo il boma rigorosamente a braccia, accenno un po' di waveriding, ed ogni tanto esco dall'onda saltando. Meno male che sono un po' allenato fisicamente, perchè questo lavoro è piuttosto impegnativo. 

Inizio a capire a cosa possa servire una vela con meno stecche (la mia Panther 2, del 2010, ne ha ancora 5). Nel cavo delle onde, il vento è un po' smorzato, ma quando si guadagna la cresta, si viene investiti da delle botte assurde, ed una vela a 4-3 stecche, che, in quell'attimo, perda rapidamente potenza, sarebbe un'ottima cosa. Quando dovrò cambiare le mie vele wave piccole, saranno sicuramente al massimo a 4 stecche.

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Ah, mi sono dimenticato, fin qui, di raccontarvi, che per tutta la trasferta, ho litigato con le cimette del trapezio. Dopo averle rotte ad Andora, l'ultima volta, ho preso un paio di Dakine, ed un paio di Ion, entrambe regolabili. Le Dakine si sono rivelate un disastro. La guaina in plastica non ricopre interamente (ovvio) la cima interna, e non c'è una sorta di sovraguaina a garantirne la rigidità (leggi post nel forum in merito) in prossimità degli attacchi. Morale le cimette ciondolano da tutte le parti (basta anche il solo vento di velocità a spostarle!), ed agganciarsi non è così immediato, come, invece, le condizioni richiederebbero. Cercherò di sistemarmele da solo, realizzando io, una sovra guaina. Per il resto, le cimette hanno qualche pregio: strozzatore in acciaio inox, che strozza molto efficacemente la cima. Le Ion, invece, hanno una fibbia di metallo, che, in quelle montate, su un lato non tiene... Anche per queste studierò un rimedio, se non ci fosse modo di far valere una garanzia.

Tornado all'uscita, dopo una mezz'ora fuori, in condizioni veramente toste, decido di farmi un'ultima surfata di onde a braccia, perdere acqua, e tornare un po' a riva a riposarmi. Ne approfitto per fare qualche foto e video, e riprendo sia Norby, che Michele Ferraina, ed Andrea che bordeggiano vicino alla riva (vedi video). Rientro, dopo un po' in acqua, ma dopo un altra mezzora di battaglia in mezzo agli schiumoni, constatato che non mi sto divertendo, decido che ne ho abbastanza. Inizio con calma a disarmare. L'inossidabile dottore rimarrà in acqua per un'altra mezz'ora abbondante, con una 5,7 (!), avendo distrutto la 5,3, in verità, già conciata.

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Chiacchero con Michelino a fine uscita, che manifesta la sua soddisfazione per le belle ondone prese.

Io mi sono divertito di più in occasione dell'ultima trasferta qui, a fine ottobre (in particolare nella giornata di lunedì). In questa occasione, mi ha dato fastidio la difficoltà ad azzeccare il set di vele e tavole giusto, per via delle condizioni di vento troppo instabile. Comunque, devo dire che le onde che si formano alla Bergerie (anche al largo) con Est, sono mediamente più belle di quelle che si formano alla Madrague/Almanarre con Maestrale (tranne alla secca e nella zona davanti agli scogli dell'Almanarre). Però, trovo il maestrale mediamente più potente (intensità media più alta, e meno bucato, fino a quando non ruota da N/NW)

Mentre disarmiamo becchiamo Carlos, ragazzo italiano trasferitosi qui da tempo, factotum al Residence Au Grand Sud, con cui parlo delle condizioni, e che suscita la nostra invidia, dicendoci che ora lui si godrà con calma il finale di giornata, mentre tutti noi dobbiamo farci 5 ore di viaggio, per tornare. Ah, ora mi cerco, anch'io, un posto da giardiniere da queste parti.....

E quel che è peggio, è che, lasciati il sole ed i 17 gradi di Hyeres, sulla strada del ritorno, da Pavia fino a casa, becchiamo una nebbia fitta, come non la si vedeva da anni....Fantastico! Poi, l'indomani, per fortuna tornerà il sole....

Vado a lettto stanco, e dormo profondo come un bambino, per recuperare le energie, in attesa delle prossime trasferte.

Aloha, Fabio.

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