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Ed abbiamo provato anche l'Est! Il 23-e 24 ottobre 2016, viste le previsioni meteo favorevoli, siamo andati a provare Hyeres con vento da Est. Due giorni di vento a 20-30 nodi, che ci hanno consentito di capire bene come lavora lo spot in queste condizioni.

 

Windsurf report sessione: Hyeres (Francia)

A Hyeres, si va principalmente a prendere il maestrale (Ovest-Nord/Ovest) nella baia dell'Almanarre, ma la peculiarità dello spot, è che la baia posta dall'altra parte dell'istmo che porta alla penisola di Giens si presta bene a prendere il vento che proviene dalla direzione opposta (Est).

Ci siamo organizzati in 5 del nostro gruppo: oltre al sottoscritto, Michele, Marco (von gardasee), Norby, e Marco (bustocco...). Io, Michele e Marco del Garda abbiamo deciso di pernottare al residence Au Grand Sud, proprio sullo spot, per essere comodi ad uscire alla Bergerie. Abbiamo, infatti, armato comodamente nel giardino del residence, e siamo usciti dalla spiaggia subito fuori. Il residence offre anche alcuni locali per il rimessaggio dell'attrezzatura (alcuni non smontano neanche le vele), e la possibilità di sciacquare l'attrezzatura a fine sessione con acqua dolce. Va detto, però, che il posto offre anche alcuni inconvenienti, ormai quasi cronici (anche se nel tempo, almeno lo hanno intonacato ex-novo, ed hanno rifatto le imposte delle finestre degli appartamenti che qualche hanno fa cadevano a pezzi): primo fra tutti, l'odore di umido che regna nelle stanze. Comunque, presso il residence lavora Carlos, italiano trasferitosi qui da qualche anno, che è sempre molto disponibile, e gentile (oltre ad essere un windsurfer accanito).

Hyeres 2 006

Ma veniamo alla cronaca surfistica. Arrivati sullo spot intorno alle 13,30 (partiti da Milano alle 8,20), il primo pomeriggio abbiamo trovato subito le condizioni raccontate più volte da altri con l'Est a Hyeres: cielo plumbeo, e talora pioggia leggera, cavalloni spumeggianti a riva, per quasi 100 metri, mare marrone (niente tronchi, però), e vento molto on-shore. Insomma condizioni molto meno attraenti rispetto a quelle offerte dal maestrale (cielo azzurro, sole, ed acqua smeraldina), per via delle quali, sinora, avevo sempre esitato ad effettuare la trasferta. Ma la voglia di testare questo vento (e le previsioni di maestrale assente per il prossimo ponte dei morti....), alla fine, mi hanno portato a provare lo stesso.

Hyeres giorno 1 002

 

Prima di entrare in acqua, ho effettuato una misurazione del vento: l'anemometro conferma le previsioni, con vento medio sui 20-22 nodi, e raffiche oltre i 30 nodi. Credendo che lo spot lavori in maniera similare alla Madrague con maestrale, quando 30 nodi di raffica a terra, vogliono dire 25-30 nodi medi in mare, decido di armare la Ezzy Tiger 4,2 2014, in abbinamento al Tabou 3s 86 2009, settato con una pinna freewave Select da 18 cm. In realtà, scoprirò poi, che l'Est è più instabile del maestrale, con scarsi significativi (anche sotto i venti nodi), e rilevanti salti di direzione nella baia, con momenti, e zone in cui il vento è più orientato da NE, ed altri da SE.

Hyeres giorno 1 004

Il primo pomeriggio, francamente, per me non è piacevole, ed anzi prevale l'incazzatura. Entro in acqua per le 14.45. Il vento è leggermente ruotato da NE, e così dà leggermente buono partire mure a sinistra. Con il vento così on-shore, ed una serie di 5-6 frangenti da superare (all'Almanarre sono due-tre), bisogna avere potenza, ed una tavola che bolina di brutto in planata, per uscire fuori. Io, invece, mi ritrovo sottoinvelato, senza potenza, e velocità, spesso nei momenti cruciali, quando c'è da superare un cavallone più ripido. Cerco di adottare la tecnica che funziona all'Almanarre, ed in altri posti per uscire dallo shore break: vado per alcune decine di metri al traverso, per fare entrare bene la tavola in planata, e stringo, poi, dirigendo la prua della tavola verso le onde solo quando sono in piena velocità, e quando ci sono le raffiche più forti.

Ma qui non funziona. Quando stringo, spesso, perdo velocità, o perchè incappo in uno scarso, o perchè, soprattutto dirigendo verso la Badine, più a Sud, il vento ruota da SE, cioè in faccia. Dovrei poggiare ancora per planare, ma così rischio di trovarmi facilmente nella zona di fondale basso, prossima al bagnasciuga.  Lo spot, peraltro, è affollato (è domenica pomeriggio), ed in questa zona prossima alla riva, c'è una marea di surfisti naufraghi, che, praticamente, non riesce neache a partire. In più, ci sono gli onnipresenti kiter, che sfrecciano ovunque. Insomma, un disastroso casino (per non usare giri di parole). Infine, la Tabou 3s (che si è già dimostrata avere ottime doti boliniere), oggi, con la pinna da 18 cm, fatica di più a stringere, e mi finisce qualche volta in spin out. Molto meglio la pinna di serie da 24 cm, in queste condizioni. Rientro a riva per cambiare la pinna, mentre non mi decido a sostituire la 4.2 con la 4.7, per non perdere troppo tempo (ma sbaglierò....).

Riesco ad uscire meglio, ed ad allontanarmi dalla riva, solo un paio di volte. Scopro che, davanti alla Badine, fino a 200 metri dalla riva ci sono delle belle onde "glassy" di poco meno di 2 metri, parallele alla spiaggia, che in altre circostanze sarebbero uno spettacolo. In questo caso, surfarle facendosi spingere verso riva, sarebbe deleterio (a parte il godimento del momento), in quanto si finisce in bocca ai kiters, che partono in massa proprio dalla spiaggia della Badine, e perchè, poi, tornare dalla spiaggia della Badine, verso Nord alla Bergerie con il vento, che è bucato e leggermente orientato da NE, è molto complicato. Insomma, non un impatto felice con la Bergerie con Est. Nonostante il cielo coperto, comunque, in acqua si sta bene (muta 4/3 mm, mani, piedi, e capo scoperti).

 

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Anche gli altri compagni di merende non fanno di meglio, principalmente perchè tutti un po' sottoinvelati. Marco (95 kg) ha messo una 4,7, Michele una 4.2. Solo Norby, che pesa più o meno come me (65-70 kg), ha azzeccato una 4,7 e riesce a combinare un po' di più. Marco da Busto, un po' più inesperto, inizia a fare amicizia con lo shorebreak di Hyeres, e si prende delle sane legnate a riva. Per fortuna, ci consoliamo con una cena in compagnia in un locale del porto di Hyeres.

L'indomani (giorno già di partenza nella nostra breve trasferta), l'idea è quella di entrare in acqua presto, max per le 10,00, per non partire per casa troppo tardi. Ci svegliamo con una bella giornata di sole, inusuale con Est, ma non impossibile, e, comunque, prevista. Fa anche quasi caldo (il termometro poi arriverà a 26 gradi al riparo dal vento). La baia offre, alle prime luci del mattino, un panorama incantevole. Qualche rider (2 o 3) è già in acqua.

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Misuro ancora il vento con l'anemometro: alle 9,00, è meno di ieri, 17-18 nodi medi, e 25 sulle raffiche. Armo sicuro la 4,7 (lasciandola poco sventata e grassa), anche perchè non mi sono portato vele più grandi..... Come tavola, sempre il 3S con pinna di serie. Gli altri indugiano... Entro alle 10, anche perchè voglio approfittare dello spot ancora quasi deserto in acqua. Il vento è orientato da NE. Vi dico subito che la prima mezz'ora abbondante in acqua è una figata pazzesca che mi riconcilia subito con lo spot.

 

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Riesco a superare la zona dei frangenti al primo colpo, sia per la maggiore invelatura, che mi fa mantenere bene la planata stringendo, sia perchè, davanti alla Badine, dove mi dirigo partendo, il vento rinforza e sono pieno con la 4,7. La goduria è dovuta al fatto che le onde sono veramente godibili, non alte, ma delle belle onde lunghe, a tratti anche piuttosto ripide, ideali per prendere confidenze con onde un po' serie.

Nel bordo in uscita mure a sinistra, si salta che è un piacere (vedi video con la GoPro), anche piuttosto in "alto" (oltre un metro dall'acqua). Arrivato alla Badine, piazzo al primo colpo una power jibe con la 86, anche abbastanza buona in uscita (purtroppo non immortalata con la Go Pro), a testimonianza dei progressi che ho fatto quest'anno nella manovra (anche se ho ancora parecchio da limare). Nel bordo mure a dritta al rientro, si surfa piacevolmente l'onda, sia per divertirsi semplicmente, sia perchè procedendo verso la Bergerie, ogni tanto c'è qualche buco di vento, e surfare l'onda serve a farsi spingere, per mantenere la planata e la velocità, anche con meno vento. Questa sessione si rivelerà molto istruttiva a questo proposito, in quanto imparo presto quanto sia disastroso cercare di viaggiare parallelo alla cresta dell'onda che ha appena rotto, in mezzo alla schiuma: ti sposta lateralmente la tavola, in genere, fino a farti cadere. Obbligatorio, prenderla in poppa, fino a quando non ha perso potenza e poi stringere, oppure, anticiparla e passare in un punto in cui l'onda non ha ancora rotto.

Dopo mezz'ora circa, torno a riva, sia per comunicare agli altri il mio stato di grazia, sia perchè reputo che ci siano le condizioni (sufficientemente sicure) per fare un filmato con la Go Pro. Rientro in acqua, munito di videocamera, e mi faccio altri 30 minuti da sballo. Anche gli altri entrano in acqua, tutti con vele più grosse (tranne Norby, che mantiene la 4,7). Marco di Busto, prosegue la conoscenza dello shorebreak a riva....., con noi, a turno, che cerchiamo di dargli qualche consiglio. Riuscirà a partire un paio di volte, mi dice. Pazienza, Marco, le prime volte è così. Quando, poi, avrai imparato ad uscire dallo shorebreak, vedrai che Hyeres (soprattutto nella baia dell'Almanarre), ti regalerà uscite indimenticabili.

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Poi, verso le 11,30, il vento rinforza un po' e ruota, venendo in media da Est, ma con dei salti come il giorno prima. Malauguratamente, finisco in zona Badine, e faccio fatica a venirne fuori. Perdo una mezz'ora là davanti. Poi, prendo un buono, che mi fa tirare un bordo quasi parallelo alla spiaggia, in cui supero di molto la Begerie e vado a Nord verso la Capte (centro baia). Da lì, riesco di nuovo a riprendere il largo, e mi faccio un altro po' in mezzo alle onde.

Verso le 12,30 - 13,00, inizia ad affiorare un po' di stanchezza, e, complice anche la peggiorata qualità del vento, non riesco quasi più ad uscire, e bordeggio in planata sottoriva, ma c'è un disastro di windsurfer anche oggi in prossimità del bagnasciuga (scopriremo poi, che molti francesi sono in vacanza per un periodo di festività).

Decido di smettere perchè non mi diverto più. Pirma di uscire, colgo l'invito di Norby che mi propone di provare il suo Goya quad 74 2016, con vela Gaastra IQ 4,7. Un altro mondo.... Come metto i piedi sulla tavola, in beach o waterstart, la tavola va all'orza (i volumi sono molto appoppati), e per farla poggiare oltre che portare il rig in avanti, bisogna spingere di brutto con il piede di prua, mettendolo anche davanti all'albero. In più, per mandare la tavola in planata bisogna buttarla molto al lasco, e poi cercare di orzare. Mi ricorda le sensazioni provate sull'RRD firewave che ho posseduto all'inizio di quest'anno. Ma faccio troppo fatica a partire (ci riesco solo una volta, mettendomi a fare lo slalom tra i naufraghi a riva). Almeno, in queste condizioni onshore, non fa per me (magari, Norby me la farai provare di nuovo all'Almanarre con vento meno onshore).

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Alle 13,30, siamo tutti fuori dall'acqua, ed iniziamo i preparativi per il rientro. Terminate le operazioni, e caricata la macchina, si parte, non prima di aver fatto la nostra solita tappa obbligata dalla Pasticeria Paroncinì a La Capte (origini italiane), che sforna dolci stratosferici (lo dico io, che non sono goloso...).

In conclusione, le uscite con Est a Hyeres, complessivamente, ci hanno regalato un po' di frustrazione, ma anche dei momenti di gran divertimento. Giudizio tutto sommato positivo, ma il Maestrale è un'altra cosa (anche solo per il panorama).

Aloha. Fabio

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Il video delle due giornate

 

Il video girato con la GoPro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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