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Contro ogni aspettativa, sabato 10 settembre 2016, al Prà de la fam (lago di Garda), ci siamo fatti una gran bella uscita con un Peler teso e duraturo. E questo ci insegna definitivamente che bisogna crederci sempre, perché il windsurf richiede tanta pazienza, ma l'uscita buona e' sempre dietro l'angolo.

 

Windsurf report sessione: Prà de la Fam (lago di Garda)

E' stata una settimana in cui mi sono discretamente stressato con le previsioni meteo. Doveva essere una settimana ventosa sui laghi di Como e Garda, e' così e' stato. Ma quanta imprevedibilità! E cosi, sabato mattina, sono arrivato al Prà senza grandi aspettative. Avendo al seguito la famiglia (in campeggio a San Felice del Benaco), ho dovuto limitare l'attrezzatura ed ho portato con me solo il Tabou Rocket LTD 115 (un freeride), poichè non mi aspettavo granchè. Doveva anche essere un giorno di traffico a terra ed in acqua, considerato che era in programma la mitica Centomiglia del Garda. Ed, invece, anche da questo punto di vista, le cose sono andate meglio del previsto.

 

 

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Partito da San Felice verso le 6 e 20, sono arrivato, tranquillamente, in mezz'ora al Pra, senza problemi. Evidentemente, gli equipaggi della Centomiglia erano già sul posto, ed il seguito di fotografi ed appassionati, si è mosso più tardi. Arrivato al Pra, ho parcheggiato facilmente, ed ho subito beccato Ricky Amadori, local assiduo sullo spot. Abbiamo fatto calazione insieme, e Ricky mi ha raccontato della sua ultima vacanza a Fuerte, dove ha esplorato gli spot a Nord dell'isola (Corralejo, El Cotillo, Flag Beach, ecc.).

Condizionato dalla mediocre uscita al Prà di Giovedì scorso (Fanatic freewave 105 TE abbinato addirittura ad una Ezzy Chetaah 6,5 per avere la planata stabile), e viste le previsioni di meteotrentino, alle 7,30, sabato non ero molto ottimista.... Ed, invece, al Pra bisogna concedergli tempo e fiducia. Peraltro, essendo ormai a fine estate, è normale che il vento adesso entri un po' più tardi. Ed, infatti, verso le 8 i segnali sono diventati incoraggianti, con i primi riders che già planavano a centro lago, poco più a Nord dello spot.

 

 

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Con l'idea di non rischiare, ho armato la 5,5 Ezzy Tiger (Ricky una 5,3 sul Quad 78). Poco prima di entrare in acqua, scopro, con piacere, che sullo spot sono presenti anche Giancarlo e Nuccy di Alessandria, che vengono qui dall'anno scorso, e che dimostrano di apprezzare sempre di più il Prà.

 

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Alle 8,15 sono entrato in acqua, avendo il coprifuoco delle 11 imposto (sigh!) dalla moglie in campeggio. Direi che per la maggiorparte della sessione (due ore in acqua) sono stato sovrainvelato, anche se la Ezzy si è comportata bene in tali condizioni. Tutto sommato anche la Tabou ha gestito bene le ondone del Prà, anche se con il fsw ci avrei giocato molto di più (le onde di Malcesine e del Prà, spesso mi fanno godere veramente). Preventivamente, avevo posizionato il piede d'albero un po' arretrato (più o meno a metà). Il Rocket non ha mai ingavonato, nè spiattellato. Si è confermato molto veloce e stabile, e perfettamente in grado di gestire anche tali condizioni. Ovviamente, non mi ha concesso la manovrabilità del freestylewave, ed, inoltre, è risultato un po' più duro sotto i piedi nel gestire la sovrainvelatura (più resistenza in acqua, anche per il volume, nonostante avvessi montato una pinna da 31 cm, invece che la 38 di serie).

 

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Comunque, l'uscita è stata molto divertente, con il valore aggiunto anche della temperatura dell'acqua, ancora veramente calda (uscita in shorty 2 mm alle 8,00 di mattina).

Con la tavola freeride, in queste condizioni, risalivo tantissimo. Così, con Ricky, ci siamo posizionati sopravento alla spiaggia del Prà, ed abbiamo iniziato a tirare bordi a manetta... Ho avuto così la possibilità di fare finalmente diverse foto ed un video a Ricky, e come al solito anche i tanti altri riders presenti in acqua (anche se lo spot, in acqua non si è rivelato particolarmente affollato).

 

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Risalendo molto, ho potuto provare strambate a ripetizione, intervallate da bordi corti. Ho potuto provare la manovra in relativa tranquillità, in quanto come detto non avevo tanti altri riders sottovento. Continua la sperimentazione, anche se devo riconoscere che il continuo cambio di attrezzatura non mi rende la vita troppo facile (e la sovrainvelatura ha fatto il resto). Comunque, direi, in breve, che in power jibe piegare le gambe, e strambare la vela rapidamente con vento forte sono un must.

Alle 9,00 hanno fatto la comparsa i primi multiscafi (pochi) partecipanti alla Centomiglia.  Poi, sono arrivati gli spettacolari Asso99 (vedi video), e poi hanno iniziato ad arrivare gli altri cabinati da regata.

 

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Devo dire che solo per 15-20 minuti lo spot in acqua è risultato, almeno per me, poco praticabile per il passaggio delle barche. Quindi, meno peggio di quanto qualcuno mi aveva detto. Ho preferito, in questo frangente, fare un passaggio a terra, e cogliere l'occasione per girare un po' di filmati e di foto a quelli rimasti in acqua, tra cui il sempre presente Simone Grezzi, che è sempre piacevole ammirare (vedi anche il bel video su youtube, della sua sessione dell'11 settembre 2016, in cui fa speed loop a ripetizione). E' stata anche l'occasione per scambiare quattro chiacchiere con Roby Baratti (con moglie al seguito), e con Giancarlo e Nuccy. Gianky, uscito come al solito con una 6 metri (un po' più robusto di me), stava provando una nuova Jp All Ride 106 (se non ho visto male), con cui deve prendere confidenza. Sulla spiaggia, anche molti fotografi, venuti ad immortalare le barche della regata. Ho resistito a terra 15 minuti. Poi, passato il grosso della flotta, sono rientrato, e sono rimasto in acqua fino alle 10,20.

 

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E' stata veramente dura uscire dall'acqua, perchè le condizioni erano fantastiche (e sul finale la sovrainvelatura, anche meno eccessiva). Sono uscito solo dopo aver centrato, sui due bordi, due strambate consecutive. Devo lavorare ancora molto sull'uscita, ma continuo a progredire.

 

Per uscire dall'acqua, vedendo il vento disteso su tutto lo spot e volendo evitarmi la camminata con attrezzatura lungo la passerella, ho commesso l'errore di sperare di arrivare in planata fino alla spiaggia poco a Nord del parcheggio pubblico della Mariella. Erroraccio... Ho sperimentato cosa vuol dire entrare in planata a palla negli ultimi 50 metri prima della spiaggia, in cui praticamente non c'è vento...... Sensazione molto strana (come cadere improvvisamente nel vuoto), e nuotata finale inevitabile.

 

Gran bella sessione, nonostante la le scelta della tavola potesse essere migliore.  

Mi dispiace solo di aver depistato alcuni amici, il giorno prima, girandogli le preoccupazioni eccessive di Marco di Bogliaco (alias il Vate...) sul traffico, ed avendo dato troppo peso alle previsioni di Meteotrentino.

Questa giornata ci insegna che, se si ama questo sport, bisogna rischiare, ed accettare con filosofia le giornate "fregatura", per conquistare le giornate di gloria. Insomma, se c'è sole, e c'è qualche possibilità di surfare, bisogna esserci. E se c'è perturbazione? Beh, ancora meglio: vuol dire che da qualche parte ci sarà vento....

Sono andato via dallo spot, ascoltando in macchina a palla Rhymes and Reasons di John Denver. Lo so, non è il solito "metallo pesante" adrenalinico che fa da sfondo a tanti video di windsurf, ma era la colonna sonora più adatta a rappresentare il mio stato d'animo di pace e relax, e di riconciliazione con il mondo, per il quale, ancora una volta, devo dire grazie al Prà de la fam. Ed ora, qualcosa mi dice che, in questo mese di settembre, il Prà ci regalerà ancora altre belle sessioni...

 

Aloha. Fabio

 

P.s. l'11 ed il 12 settembre, il Prà ha concesso il bis ed il tris.....(sotto potete vedere un gran bel video di Davide ed Alice Migliorati, relativo alla giornata dell'11 settembre 2016). 

Clicca qui per vedere la slidegallery completa della sessione del 10 settembre, ed anche le ulteriori foto strepitose, scattate da Nuccy Wind il 10 ed anche l'11 settembre.

 

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Il video della sessione del 10 settembre 2016.

 

 

Il video della sessione del 11 settembre 2017, di Davide ed Alice Migliorati.

 

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