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Roberto Pasquini, ITA-636 (Challenger sails), windsurfer milanese, con un buon palmares in classe formula e slalom, ci ha mandato questo colorito report delle sue ultime uscite di allenamento, con Foehn forte, sul lago di Como. Ve lo proponiamo tal quale, per gustarvi lo stile diretto di Roberto.

 

Windsurf, report sessioni : Abbadia e Mandello del Lario 1-2 febbraio 2022 (di Roberto Pasquini)

Da un po’ di giorni le Alpi e la pianura padana sono piacevolmente influenzate da un clima simil primaverile grazie all’effetto del Favonio o Foehn: vento caldo e secco che si instaura a seguito della differenza barica fra i differenti versanti delle alpi, proveniente da nord sul versante italico e da sud su quello svizzero. Maggiore è la differenza di pressione e più forte soffierà il vento.
L’inizio del mese di febbraio, grazie ad una differenza barica negativa pressoria di 12-14 hPa è stato particolarmente fortunato dal punto di vista vento, deliziando i windsurfisti del Lario di due stupende, adrenaliniche e soddisfacenti giornate di forte vento da nord, oltre 30 nodi.
Solitamente con queste esaltanti previsioni meteo gli “alfieri del vento” hanno, a seconda di come entra il vento sul Lario, vasta scelta di spot in alto e basso lago.
In questa occasione gli spot migliori sono risultati quelli nella parte sud de “quel ramo del lago che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi” (cit. doverosa al grande Manzoni).


MANDELLO DEL LARIO, 1 FEBBRAIO 2022


Febbraio parte subito in grande stile: tempesta sul lago di Como col vento da nord che inizia a soffiare forte e rabbioso già in nottata per culminare in potenza in prima mattinata con raffiche oltre i 40 nodi.
I windsurfisti, per sfidare il vento (ma che sfidi che tanto vince lui! ) si sono alternati fra Abbadia e Mandello, pochi km più a nord di Lecco.
Tutti entusiasti entrano in acqua con materiale “canario”: tavole wave/freestyle e vele tra i 3 e 4mq.
Tutti? no quasi tutti. Quasi come la Gallia di Asterix: “quasi tutta conquistata tranne un piccolo villaggio dell’Armorica”. In questo caso tutti in wave tranne uno... che ha sfidato il lago con lo slalom.
Mi dichiaro colpevole. Dopo essere stato ad Abbadia, dove approfitto per salutare un po’ di amici, mi sono recato a Mandello, spot più esposto al vento da nord.
A Mandello trovo una condizione rara per il lago di Como: onda lunga e chop di buona dimensione sospinti 35 nodi ululanti e raffiche nebulizzanti oltre i 40 nodi. Sarà un’uscita molto impegnativa.
In riva al lago a valutare la condizione ci sono diversi surfisti. In acqua, per il momento solo il mio amico Ivan (alias Laghee) con tavola da 80lt e 3,7mq che con surfa e salta le onde di Mandello.
Per quel che mi riguarda, col ricordo di un’uscita epica sempre a Mandello con vento analogo il 6 aprile scorso con wave 84lt e 4,7mq (il kit più piccolo)… armo lo slalom.
Armo lo slalom: 95lt JP slalom, pinna 32cm carbon Shark, vela 5,4mq Challenger Aero e boma Al-360.
Vengo guardato come un folle e qualcuno inizia già a chiamare la neuro per farmi fare un TSO.
Motivo di questa scelta è una sfida personale, un tarlo risalente proprio a quel 6 aprile 2021, in cui dopo solo due bordi mi arresi all’idea di usare lo slalom in tali condizioni.
Mi preparo, muta stagna e via. In acqua. Primi due bordi come l’anno scorso: fuori controllo, non riesco a tenere la tavola in acqua e la vela sventola impazzita. Ma stavolta “sul ponte NON sventola più bandiera bianca!” Più volte torno a riva, cambio regolazioni, analizzo i bordi appena fatti e vado in acqua nuovamente.
Alla fine ce la faccio. Con notevole impegno fisico e tecnico, riesco finalmente a surfare.
L’uscita estrema dura circa un’ora, poi verso mezzogiorno il vento si regolarizza: sempre una trentina di nodi ma senza più le nebulizzazioni “assassine”.
Quasi in “relax”, mi godo un’altra ora di slalom impegnativa ma non più estrema.
Nel frattempo va in acqua anche il mio amico Rosario (neo presidente del WCV Windsurf Club Valmadrera) che ne approfitta per provare il suo nuovo materiale freewave e Raffaele (Squilibrio).
Fine giornata. Saluto tutti e rientro a casa soddisfatto e in pace.
Ma il nord non è finito e domani si replica.

 

Roberto Pasquini Abbadia

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ABBADIA LARIANA, 2 febbraio 2022


Data particolare, verrà superata solo dalla prossima analoga 22/2/2022: giorno del mio compleanno. Sono speciale lo so.
Chiusa parentesi calendario (che altrimenti il prossimo passo è finire su Victoria’s secret), torniamo all’azione.
Ancora la magia del Foehn: temperatura piacevolmente tiepida di quasi 20 gradi, ma l’acqua l’è sempre un freezer.
Giungo sul lago in tarda mattinata, oggi previsto cospicuo rinforzo a partire dalle ore centrali.
Normalmente sarei andato nuovamente a Mandello, ma sicché mia mamma oggi mi ha accompagnato, approfittando della bella giornata per uscire un po’ da Milano, di sua spontanea volontà eh sia chiaro!
Ho optato quindi per una soluzione di compromesso scegliendo la splendida cornice naturale di Abbadia Lariana: parcheggio ampio che dà su un piccolo e carino parchetto pubblico con tutti i servizi disponibili.
Sullo spot ancora tanti surfisti, fra cui Gigi le Carro e Fabio Muriano.

Dato che il vento non è ancora forte, faccio riscaldamento con slalom JP 95lt e 7m Challenger Aero, pinna 33cm carbon Shark.
Col senno di poi sarebbe stato più indicato slalom medio (111lt JP) visto che col piccolino affondo nei buchi di vento.
Finalmente comincia l’atteso rinforzo del vento e inizia il vero godimento. Dopo un paio d’ore di bei bordi e alcune cadute (quando a volte mi restava impigliato il piede nella strap a causa degli stivaletti invernali) torno a terra per una piccola pausa pranzo.
Nel frattempo giunge sullo spot anche Matteo della Fiorentina; 16 anni, windsurfista da 3 anni e da un anno circa sullo slalom, ben adatto al suo fisico di ben 85kg (mi ricorda qualcuno…) e tanta passione.
Matteo arma il suo materiale più piccolo a disposizione (per ora): slalom 110lt e vela 6m. Ovviamente diversi surfisti gli consigliano di non uscire, ma lui vuole (giustamente) provare. Così, dato che il vento è forte ma fattibile (non esagerato come il giorno prima) gli do un po’ di consigli di trim, sicurezza in acqua e gestione dell’uscita.
Matteo entra, fa diversi bordi ovviamente a fatica e rientrando spesso per rifiatare. Va bene così. Onore a lui per averci non solo provato ma anche combattuto. La prossima volta, con più esperienza e materiali più adatti farà ancora meglio.

Il vento ormai è rinforzato al punto giusto, 25-30 nodi belli stesi e me li sfrutto ben bene per concludere in bellezza la giornata con un’altra soddisfacente ora usando la 6,2mq a palla fino al tramonto del sole che indora le cime dei monti intorno ad Abbadia.

 

Matteo della Fiorentina

 

Terminato il report vorrei fare qualche considerazione su quello che riguarda molte critiche e perplessità che spesso riceviamo noi slalomari.
Le più comuni sono: “ma perché esci col materiale così grande?” “non ha senso” “è pericoloso” “non ti diverti” ecc. ecc.
Sarò diretto: Lo slalom è una disciplina da regata, da gara in cui vince chi arriva davanti, il più veloce.
Qualunque sport con gare di velocità, ha attrezzature specifiche orientate a tale scopo, il windsurf non fa eccezione.
Il materiale slalom è tutto orientato al rapporto velocità e controllo. Le tavole e vele moderne aiutano in questo senso ma da sole non vanno da nessuna parte. Sta al rider farle correre sul serio e per farlo serve, come in ogni sport agonistico, tanto allenamento mirato, a volte anche a scapito del divertimento momentaneo in previsione di soddisfazioni maggiori derivanti dal raggiungimento dei propri obiettivi e/o aspettative.
Sebbene sia altrettanto giusto ed utile spaziare verso le altre discipline del windsurf per l’aumento della percezione e miglioramento degli schemi motori necessari nello sport “tavola a vela”, tuttavia, se l’obiettivo è gareggiare e ottenere risultati, l’attenzione deve essere focalizzata sulla disciplina che ci si è scelti in base alle proprie preferenze, caratteristiche fisiche e gli spot in cui si vive.
Senza alcuna intenzionalità di polemica ma con la speranza di essere stato esaustivo, sintetico ed essenziale nella spiegazione della concezione di agonismo nella disciplina Slalom, colgo l’occasione di fare a tutti i gentili lettori di questo report i migliori auguri di buon vento, buone planate e in generale felicità nella vita.


Roberto Pasquini ITA-636

 

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