Erano passati più di 20 anni dalla mia ultima escursione lungo i sentieri del Parco delle Cinque Terre, in Liguria. Sabato scorso, ho percorso nuovamente il tracciato da Corniglia, a Vernazza, per poi arrivare a Monterosso.
Trekking: da Corniglia a Monterosso, Cinque Terre, Liguria
Inizio subito questo articolo con una necessaria premessa. Anche se la bellezza della natura dei luoghi è rimasta immatuta, non posso nascondere la mia delusione ed il fastidio per gli effetti del turismo di massa che si è impadronito di questi luoghi, snaturandoli, e privandoli della loro magica atmosfera di quiete e tranquillità. E' la prima volta che torno da un'escursione con sensazioni così negative.
La mia memoria mi raccontava di un giorno del ponte dell'Immacolata di tanti anni fa, durante il quale avevo veramente goduto della pace dei luoghi, e del ritmo lento che caratterizzava la vita di questi paesi. Avevamo incontrato una giusta quantità di escursionisti lungo l'itinerario, nonostante il periodo festivo. Ricordo che, arrivati a Corniglia, l'avevamo trovata quasi deserta, con un solo ristorante attivo (A Cantina de Mananam). Ora, Tripadvisor ne segnala 21.
Le immagini della mia memoria sono state brutalmente spazzate via da quanto visto domenica scorsa, 30 novembre 2022. Corniglia ci è apparsa invasa da una folla di turisti, provenienti da tutte le parti del mondo: francesi soprattutto, ma anche americani, tedeschi, giapponesi e slavi. All'incrocio tra Via Stazione e via Fieschi, sembrava di stare a Milano nell'ora di punta.
Per quanto concerne l'escursione in sè, non c'è molto da aggiungere rispetto a quanto già è stato scritto nelle guide cartacee e sul web, anche perchè l'itinerario non presenta particolari difficoltà tecniche, o di individuazione.
Corniglia si può raggiungere in macchina con una tortuosa e lunga (poco meno di 1 ora), ma panoramica, strada costiera da La Spezia. Oppure, si può arrivare a Corniglia da Borghetto di Vara, con una strada ancora più stretta.
Si può arrivare qui anche in treno, e questa è sicuramente la soluzione migliore, tenendo conto però che la Stazione ferroviaria si trova in riva al mare, e quindi per andare su in paese, bisogna poi salire una ripida scalinata, per circa 10 minuti. Dalla strada principale carrozzaibile di accesso al paese (vedi nostra mappa nell'articolo), Via Stazione, per iniziare l'itinerario, s'imbocca il "Sentiero Azzurro", in corrispondenza del botteghino dove si acquistano i biglietti di accesso al tracciato (7,5 euro per 1 adulto - 2022). Il biglietto - 5 Terre Card - dà anche diritto a prendere il treno per il ritorno. Raccomandiamo anche noi, come indicato sulla segnaletica all'inizio del sentiero, l'uso di scarpe adeguate (scarponcini, o scarpe da trekking). Sul sentiero, ho visto di tutto.
Clicca qui, per i dati tecnici del percorso
Il tracciato fino a Monterosso ha uno sviluppo di circa 7,3 km, e richiede all'incirca 2 ore e mezza, soste escluse. Vi sono lunghi tratti in piano, ma non vanno sottovalutati i tratti in discesa, prima di Vernazza e di Monterosso, e quelli in salita (dopo Vernazza), che sono ripidi, e discretamente faticosi. Tenete anche conto dell'esposizione a Sud, in riva al mare, che rende i tracciati assolati, e piuttosto caldi, e quindi sconsigliati nel periodo estivo, nelle ore centrali della giornata. Clicca qui per la slidegallery completa dell'itinerario.
L'affollamento si è fatto sentire anche e soprattuto lungo il tracciato, con alcuni passaggi stretti, in cui si è reso necessario attendere il transito di decine di escursionisti in direzione opposta. Complice la giornata calda, più che i profumi della macchia mediterranea, si respirava, frequentemente, lungo il percorso l'olezzo di sudore dei gitanti. Da Monterosso, siamo tornati rapidamente a Corniglia in treno.
E' comprensibile che la gente che vive in questi luoghi debba campare, e che non debba essere costretta, per farlo, ad una vita di sola fatica tra le colline di questa costa, o nel mare di fronte ad essa. Ma si deve trovare un equilibrio, e non si può snaturare un luogo, trasformandolo in una sorta di parco giochi, non tenendo conto degli spazi ristretti e della sua morfologia, portandovi gente da tutto il mondo in quantità assurda, in nome di un profitto senza limiti.
Questi luoghi hanno una bellezza unica al mondo, ed un turismo di questo tipo la occulta; a lungo termine, un approccio del genere potrebbe anche risultare controproducente. Il rispetto della natura di queste terre e della loro autenticità impone un numero chiuso, una limitazione degli accessi, con prenotazione, almeno nei periodi di maggior richiesta.
Noi, sicuramente, non torneremo da queste parti a breve, e se mai lo faremo, sarà in un giorno infrasettimanale, in pieno inverno.
Fabio Muriano
Clicca qui, per la raccolta fotografica completa dell'itinerario.
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