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La penisola del Sinis, in Sardegna, è caratterizzata da un tratto di costa affascinante con spiagge e promontori selvaggi. Anche la campagna nell'entroterra è incantevole, alternando colline verdi coltivate, a stagni salmastri popolati di uccelli. Vi proponiamo due semplici trekking per conoscere il territorio.

 

Trekking nel Sinis, Sardegna: Capo San Marco e Capo Mannu

 

Il primo itinerario si snoda intorno a Capo San Marco, e parte dal paese di San Giovanni Sinis. Si può parcheggiare nell'ampio parcheggio all'ingresso del paese (a pagamento in stagione); oppure, si può proseguire, oltre il paese (fuori stagione), per lasciare la macchina nei pressi del ristorante da Marina Pau, e partire da lì.

Prima di iniziare il percorso, vale davvero la pena ammirare la Chiesa di San Giovanni, risalente al VI secolo, una delle più antiche della Sardegna. Lasciato il paese, si inizia a camminare in direzione Sud, su una strada che diventa presto sterrata. Dopo pochi passi, si arriva ad un belvedere sulla Spiaggia di San Giovanni, che, al nostro passaggio, offriva spettacolari onde oceaniche, che alcuni surfisti locali stavano sfruttando per una memorabile sessione.

Poco dopo, si incontra l'ingresso all'area archeologica di Tharros, importante città fondata dai fenici nell'VIII secolo a.C.. Superati gli scavi, si prosegue sempre verso Sud, in leggera salita, con vista che si apre sulla baia di Oristano. La torre spagnola di San Giovanni si staglia di fronte a voi, e merita la visita per lo stupendo panorama che si può godere da lassù.

Superata la torre, si punta quindi verso Capo San Marco, addentrandosi nella striscia di terra che lo separa da San Giovanni, e divide i due mari.  Due chlilometri circa dopo la partenza, si arriva ad un bivio importante (vedasi nostra traccia qui sotto). Si prende a sx, per poter effettuare il giro del Capo in senso orario. Si potrebbe anche proseguire semplicemente lungo la sterrata che porta direttamente al faro del Capo.

 

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Si prosegue, quindi, rimanendo quasi in riva al mare, in una macchia mediterranea fitta, che, a primavera, è un tripudio di fioriture (clicca qui per la slidegallery degli itinerari). Le tracce disponibili per proseguire sono tante. Noi, dopo 3 km circa, abbiamo preso un sentiero che ci ha riportato sulla strada principale che conduce al faro, dove ci siamo fermati per un pic-nic. Quindi, abbiamo iniziato il ritorno, camminando prima alti sulle falesie del lato ovest del capo, e poi scendendo per sentieri sempre più stretti, e talora scosesi e qualche volta esposti (ma nulla di estremo), immersi nei cespugli della macchia. Un po' di segnaletica non guasterebbe. Qui, siamo stati assaliti dalle zanzare (a marzo, in occasione di alcuni giorni di intenso scirocco, che a portato la temperatura fino a 28 gradi). Consigliamo di portarvi dietro un repellente. In giornate di maestrale, il problema non dovrebbe presentarsi.

Il sentiero, quindi, ritorna in riva al mare, e poi guadagna di nuovo quota, per ricongiungersi dopo 5 km a quello dell'andata. Se siete accaldati, vi potete rinfrescare nel bel mare della spiaggia di San Giovanni, per concludere degnamente l'escursione.

 

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Il secondo itinerario, invece, vi consente di perlustrare un altro Capo famoso del Sinis: Capo Mannu, un posto mitico per i surfisti ed i windsurfers, per la qualità e le dimensioni delle onde che si formano intorno ad esso (vedi altri articoli qui su Waterwind). In un'altra occasione, lo avevamo già esplorato in MTB. Questa volta abbiamo percorso a piedi il suo periplo.

Siamo partiti dall'abitato di Mandriola, lasciando la macchina nel parcheggio in prossimità del Ristorante Lepori (ma intorno ci sono altre comode opzioni di parcheggio). Vedete la nostra mappa qui sotto.

Abbiamo quindi attraversato l'abitato, per poi portarci in riva al mare, in prossimità del cosiddetto Minicapo, ed effettuare il periplo in senso orario. Anche questo spot è un luogo mitico per il surf da onda in Italia (notare i cartelli e segnali posizionati in riva al mare). Si prosegue, quindi, sempre lungo costa, in una macchia bassa, con begli scorci sulla costa rocciosa che vi conduce verso la punta Sud Ovest di Capo Mannu (2,5 km dalla partenza). Quante volte mi sono fermato da ammirare la forza del mare al tramonto, in occasione delle mareggiate da maestrale! La vastittà del mare di fronte al Capo conduce qui onde anche di 5 metri, del tutto simili a quelle che si possono ammirare negli oceani!

Si prosegue quindi per salire in direzione della Torre Sa Mora, e poi al faro del Capo, purtroppo un po' malconcio.... Il tratto che segue è molto panoramico. Si cammina lungo sentieri, al limite delle falesie del lato Nord Ovest del promontorio, fino ad arrivare alla Torre di Capo Mannu. Anche in questo tratto, camminando tra la macchia bassa, con correnti da scirocco, abbiamo riscontrato la presenza di zanzare. Con maestrale, e cielo limpido, non ci era mai capitato. Rinnoviamo, quindi, la raccomandazione di munirsi di repellente.

Dalla Torre di Capo Mannu, si avvista la bellissima spiaggia Sa Mesa Longa, a cui noi siamo scesi, e che ci siamo goduti nella nostra sosta per il pranzo. Anche questo tratto di percorso, in primavera è un tripudio di fioriture.  

 

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La nostra traccia si interrompe qui (si è spento il telefono...), ma l'itinerario può proseguire con l'esplorazione della Punta Nord Ovest di Capo Mannu, e di quella di Su Pallosu.

Per tornare a Porto Mandriola, nostro punto di partenza, noi abbiamo seguito la Ex strada provinciale 10, una strada asfaltata in mezzo alla campagna, poco trafficata fuori stagione (prestare comunque attenzione).

Buona passeggiata. Fabio

Clicca qui per la slidegallery degli itinerari

 

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