Seleziona la tua lingua

La Val Bondasca è una valle laterale della Val Bregaglia, chiusa da alcune delle più belle cime delle Alpi Retiche: il Pizzo Badile, il Pizzo Cengalo, e l'Ago di Sciora, solo per citarne alcune. Sono tornato ad effettuare un trekking in questa valle dopo oltre 20 anni, trovando un ambiente profondamente mutato.

 

Trekking: Val Bondasca, Bregaglia, Svizzera

 

La frana caduta dal Pizzo Cengalo nell'agosto 2017 ha stravolto lo scenario della parte più alta della Val Bondasca. 4 milioni di metri cubi di granito hanno ricoperto buona parte del fondovalle in quota, e le colate detritiche sono arrivate fino ai paesi di Bondo, Spino, Pramontogno, ed oltre. La parte finale della carrozzabile che conduceva fino a Larett non esiste più, e gli antichi sentieri che da essa conducevano alla Capanna Sciora ed al Rifugio Sass Furà sono, per buona parte, andati distrutti. Questa è ancora la situazione nel 2022 (clicca qui, per la slidegallery completa dell'escursione), e ciò rende evidente la portata di questo potente fenomeno naturale. Per raggiungere il Rifugio Sass Furà, è stato allestito un nuovo sentiero, attrezzato con scale e catene, che dalla carrozzabile di fondovalle conduce in 5-6 ore al Rifugio.

 

 

 

Prima di proseguire con il resoconto della nostra escursione, vogliamo essere chiari su un punto. L'escursionismo in alta Val Bondasca, al momento, non è praticabile al di fuori dei tracciati ufficialmente aperti, per via della situazione sopra descritta. Il Comune di Bregaglia ha apposto dei cartelli esplicativi nel fondovalle, e declina ogni responsabilità in caso di incidente. Noi, pertanto, ci siamo limitati ad esplorare la porzione intermedia della Valle, spingendoci all'incirca fino alla località Larett, per poi tornare in basso ed andare a visitare la chiesa di Nossa Dona e Pramontogno (vedi nostra traccia nell'articolo). Il giorno della nostra escursione, peraltro, faceva seguito ad un periodo di notevole siccità, e non vi erano quindi rischi dovuti a smottamenti legati a piogge intense; nè faceva particolarmente caldo, con rischi legati a cedimenti della roccia per l'alternanza di cicli caldo/freddo tra giorno e notte. Comunque, la zona è costantemente monitorata, ed in caso di pericolo imminente viene vietato l'accesso dalle autorità. 

Tutto ciò premesso, partendo da Via Da Mezz, dove è possibile lasciare l'auto in un parcheggio gratuito (20 posti circa), o nelle vicinanze di Palazzo Salis, ci si incammina verso la piazza principale del paese. Qui, si svolta a destra (seguire le indicazioni), lungo il fianco Nord della chiesa di San Martino, per imboccare quindi via Bondo, ovvero la carrozzabile che sale in Val Bondasca. Fino a prima della frana, pagando un biglietto in Comune, era possibile percorrere questa strada con la propria macchina, e salire fino alla località Larett. Da qui, poi, raggiungere il Rifugio Sass Furà, richiedeva solo poco più di un'ora. Oggi, al limite, si può arrivare a lasciare l'auto all'ultimo parcheggio lungo questa strada indicato nella nostra mappa, poco fuori dal paese. Oltre è vietato proseguire in macchina.

 

Trekking Val Bondasca Bregaglia 003

Trekking Val Bondasca Bregaglia 005

 

Parte centrale dell'articolo omessa. La lettura della parte centrale di questo articolo è riservata ai Supporters di Waterwind.it. Per diventare un Supporter, clicca qui.

Dopo aver contemplato lo scenario, sono di nuovo disceso a valle. Per non percorrere lo stesso itinerario di salita, poco prima di raggiungere di nuovo il ponte sul torrente, ho svoltato a destra (verso Nord), in corrispondenza del sentiero che conduce alla chiesa di Nossa Dona (Nostra Signora), indicato da un cartello. Il sentiero nel bosco, in poco più di 1 km, conduce alla chiesa, a fianco della quale sorge la bella e possente torre, a pianta quadrata, di un'antica fortificazione. Gli edifici sono legati alla storia della nobile famiglia locale dei Castelmur. E' molto interessante leggere nei cartelli esplicativi come questa terra di confine, e lo stretto passaggio naturale sotto la fortificazione fossero ritenuti importanti sin dai tempi dei Romani, e siano anche stati a lungo oggetto di contesa e disputa tra l'Arcivescovo di Como e quello di Coira.

Sono quindi tornato verso Bondo passando da Pramontogno, ammirandone le belle case, l'Hotel Bregaglia, ed il Molino Scartazzini. Sono passato velocemente in macchina da qui tante volte, diretto in Engadina, senza quasi mai fermarmi. Questa è stata l'occasione buona per conoscere questi i luoghi e questi villaggi, a pochi chilometri dal confine con l'Italia, dove, però, la storia e la cultura hanno plasmato architetture e paesaggi, in parte, già diversi.

Buona passeggiata. Fabio Muriano

Clicca qui, per la slidegallery completa dell'escursione

 

Senza il vostro sostegno, Waterwind non esisterebbe. Diventa nostro supporter!

Se vuoi fare pubblicità con noi, leggi qui, o contattaci.

Collabora con noi. Leggi questo articolo!

 

 

Nessun commento

Effettua il Login per postare un commento