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Un'altra boccata di ossigeno...... L'Engadina mi ha regalato un'altra bella giornata che ha rigerenerato il mio fisico e la mia mente, con un'escursione in quota con partenza da Bunarivo, lungo la strada che da Silvaplana conduce allo Julier pass, ed arrivo al Lej da la Tscheppa, perla finale di un trekking molto panoramico.

 

Trekking: Lej da la Tscheppa, Engadina, Silvaplana

Non venivo in Engadina dall'estate 2020..... Quanto mi è mancata! E quanto ci sta rubando questo dannato Covid!

Intravista una finestra di bel tempo in questa estate meteorologicamente capricciosa (sulle Alpi), ho preparato l'equipaggiamento per il campeggio, e, venerdì pomeriggio (31/7/2021), sono partito alla volta di questa meravigliosa vallata svizzera.

In questa occasione, ho deciso di provare il camping Maloja al Plaun Curtinac, che avevo già adocchiato al termine della stupenda escursione a Blaunca e Grevasalvas dello scorso anno. E la scoperta di questo minuscolo e spartano campeggio, è stata la prima meraviglia di questi due giorni... Un'oasi di pace, per rilassarsi immersi in una natura incantata. Peraltro, il caldo africano delle ultime settimane in pianura aveva buttato giù la mia pressione, e la montagna era proprio quello che ci voleta per riportarla a valori più normali!

Dopo la breve pioggia della notte (la mia vecchia tenda Ferrino Tenerè fa acqua, e sarà presto sostituita da una Ferrino Svalbard 3, a prova di bomba), la mattina mi sono svegliato in campeggio, in riva al lago di Sils, avvolto da una sottile foschia che aleggiava sulla superficie del lago, e sui versanti dei monti, alle quote più basse. Sopra si intuiva il cielo azzurro, che appariva ogni tanto, per via del sole che iniziava a dissolvere l'umidità mattutina. Un'atmosfera quasi mistica...

Quando il sole ha definitivamente vinto la battaglia, verso le 10,00, mi sono diretto alla volta della località di partenza, Bunarivo (vedi mappa). Salendo lungo la strada per lo Julier Pass, lì sulla sinistra, c'è un parcheggio sterrato in grado di accogliere una decina di macchine. In zona, c'è anche la fermata dell'Autopostale, e quindi l'itinerario è accessibile anche con i mezzi pubblici (biglietti sull'autobus, se non trovate un ufficio postale aperto dove comprarli).

 

Trekking Lej Tscheppa Engadina 005

Trekking Lej Tscheppa Engadina 001

  

L'itinerario che da qui porta al Lej da la Tscheppa non è difficile tecnicamente, ma non è banale in termini di impegno fisico. In 5,4 km, si vince un dislivello di circa 700 metri (oltre 800 di dislivello positivo). Il tempo di percorrenza, con un buon passo, è di circa 2 ore (1 ora e 45 per scendere).

Le indicazioni lungo il percorso, ed i segni che indicano il sentiero, sono frequenti, ed evidenti.

In breve, dal parcheggio risalite verso monte, costeggiando, attraverso un piccolo sentiero, la strada carrabile che sale al passo (purtroppo trafficata e rumorosa, e del cui fastidio vi libererete solo dopo mezz'ora di percorso). Non camminate lungo la strada! Il sentiero vi conduce, poco dopo, ad un ponticello di legno, oltre il quale si accede ad un tratto della Via Engiadina. Seguitene un breve tratto in direzione est, e poi, in corrispondenza di un cartello segnaletico, svoltate a destra, ed iniziate a salire il ripido versante montuoso che vi porta, in circa 45 minuti, ad un altopiano posto a 2300 metri, disseminato da tantissimi laghetti (Lejets da Muttaun). Questa può essere la meta per chi non ha la possibilità di raggiungere il Lej da la Tscheppa, magari perchè con bambini al seguito. Tenete comunque conto che il tratto di sentiero che arriva all'altopiano è ripido, anche se il tracciato taglia saggiamente la pendenza con molti tornanti. L'itinerario complessivo è alla portata di ragazzi di almeno 12-13 anni, salvo "caprette" più piccole, adeguatamente allenate. 

L'altopiano offre già una vista mozzafiato, in primis sul Lago di Silvaplana e di Saint Moritz, sottostante, che vi rapiscono con il loro colore turchese. Ma alzando lo sguardo, poco oltre la Fuorca da Surlej (leggi itinerario da qui alla Chamanna Coaz), si staglia il gruppo del Bernina, di cui è ben riconoscibile la famosa cresta della Biancograt, il Piz Morterasch, e, verso Sud e più in basso, tutta la bellissima Val Fex (leggi articolo su un'escursione autunnale qui). Verso il passo del Maloja, i monti dell'alta Val Bregaglia, al confine con l'Italia.

 

Trekking Lej Tscheppa Engadina 002 Trekking Lej Tscheppa Engadina 003

Da qui, inizia un lungo tratto dell'itinerario, con pendenza per lo più moderata, salvo qualche occasionale strappo, in cui "vagabonderete" tra i laghetti, e le praterie di mirtilli, rododendri, e pini mughi. A me, non è capitato di incontrare tanti escursionisti. La maggior parte si riversa, probabilmente, sugli itinerari intorno al gruppo del Bernina, dove si trovano anche più rifugi. Questo mi ha consentito di proseguire lungo il percorso, in un'atmosfera contemplativa, sebbene nel bel mezzo dell'estate. Ed ogni tanto, soprattutto d'estate, e se si è stati prima in località di villeggiatura più caotiche...., un po' di pace non guasta. Comunque, ho condiviso il percorso con una coppia di escursionisti tedeschi, con cui ci siamo più volte superati a vicenda, ed un'altra decina di persone, incontrate lungo il percorso, e salutate con l'immancabile Gruetzi, in svizzero tedesco, che si usa da queste parti.

Dopo un'ora e trenta minuti di cammino, è affiorata un po' di fatica (forse, ho tenuto un ritmo troppo alto nella prima parte).

La parte finale dell'itinerario è ingannevole... Il sentiero vi presenta davanti, in più occasioni, dei rilievi, e dei promontori, che vi illudono di nascondere il Lej da la Tscheppa alle loro spalle. Il sentiero, ogni volta, incrementa la sua pendenza per superare questi rilievi, ma poi, in cima, vi ritrovate un'altra prateria dove proseguire, ed un altro rilievo da superare....

Ma, dopo un tratto attrezzato con alcune catene (utili solo psicologicamente, o per tirarvi su, perchè non c'è nulla di tecnicamente difficile), superato un ultimo più imponente baluardo (2675 metri circa), dopo due ore di cammino, vi ritrovate finalmente davanti la sagoma azzurra e di dimensioni non trascurabili (quasi 100 x 100 m) del Lej da la Tscheppa. Meraviglia e soddisfazione insieme caratterizzeranno il vostro stato d'animo all'arrivo al lago (che sorge a 2616 m). Impossibile non ammirare e fotografare i suoi angoli più belli, in cui l'acqua limpida mostra dei colori che non hanno niente da invidiare al mare della Sardegna. Sopra il lago, i contrafforti di roccia rossastra del Piz Lagrein e delle cime circostanti.

Io sono sceso verso l'emissario del lago, e mi sono appostato in punto al sole ed al riparo dal vento, per un piacevole pranzo al sacco, in contemplazione di sua maestà il Bernina. Non prima di essermi fatto scattare, da una simpatica coppia di escursionisti di lingua italiana, qualche foto per immortalare l'evento. In questo periodo, pure un semplice gesto come questo (anche io ho ricambiato il favore ed ho scattato loro qualche foto), provoca qualche timore, per il rischio di contagio da Covid! Ma non si può vivere nel terrore. O almeno, io non ci riesco. Ciò detto, non sarebbe male avere sempre dietro il disinfettante per le mani, pronto da usare.

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Visto che il cielo andava progressivamente coprendosi (previsti temporali nel pomeriggio), dopo mezz'ora, ho iniziato la discesa per tornare alla macchina lungo l'itinerario di salita. Volendo, è possibile chiudere un anello, scendendo a Sils (o salendo) ed arrivando in prossimità del Beach Club Restaurant (dove c'è un comodo parcheggio). Sappiate, però, che questo sentiero è ben più ripido di quello che conduce a Bunarivo (oltre a comportare quasi duecento metri di dislivello in più). Se non volete percorrere tutto l'anello a piedi (seguendo un tratto di Via Engiadina per costeggiare il lago di Silvaplana), potete sfruttare il comodo e puntualissimo servizio dell'Autopostale.

La discesa può essere più stancante della salita, ed, infatti, io sono tornato alla macchina bello cotto, ma contento.

Anche questa volta, me ne sono andato via dall'Engadina, con un profondo senso di gratitudine ed affetto. 

Allegra! Fabio Muriano

Clicca qui, per la completa slidegallery dell'itinerario.

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