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E' il periodo della Bora, e così, viste le previsioni, e le temperature ancora accettabili, abbiamo deciso di tornare negli spot vicino a Chioggia, a breve distanza dall'ultima uscita del 28 settembre scorso. Per l'occasione si è ricostituito un terzetto glorioso...

 

 

Io, Michele e Carlo, siamo partiti da Milano intorno alle 8, con il furgone di Carlo, stipandolo di ben 6 tavole, ed un po' di altra robetta. Ci siamo diretti subito verso Sottomarina, che Carlo e Michele, ancora non avevano provato.

 

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Arriviamo allo spot (vicino alla diga), intorno alle 11. Parcheggiamo, e verifichiamo la situazione. Il mare è molto meno mosso rispetto al 28 settembre: frangenti abbordabilissimi a riva, mentre al largo non spumeggia come l'ultima volta. Misuro il vento: 20-22 nodi con qualche raffica intorno ai 25 nodi. Lo danno in aumento. Chiedo ad un ragazzo del posto, appena rientrato, se la 4,5 che ha usato andava bene. Mi risponde di sì, anche se mi dice di essere rientrato, perchè il vento è buono solo sotto riva, mentre al largo è bucato. Mi dice però che sottoriva c'è troppa gente per godersi le onde. Sulla spiaggia ci sono una marea di kite....

 

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Decidiamo le vele e le tavole, ed entriamo in acqua verso le 12,30.

 

 

Dati tecnici uscita a Sottomarina

 

Vento instabile intorno ai 20 nodi (ma spesso nei buchi di meno), più onshore che side; shore break 0,5 metri; onda al largo 1-1,5 metri

 

Io (67 kg)

Tavola: Tabou 3s 86 (pinna 22)

Vela: Ezzy Panther 4,7

Muta: 4/3 mm

 

Michele (68 kg circa)

Tavola: RRD Hardcore wave 76

Vela: Hot sail maui freestyle pro 4,4

Muta:  5,5  mm

 

Carlo (90 kg circa)

Tavola: Fanatic freewave 105

Vela: Ezzy cheetah 5,5

Muta:  5/3  mm

 

 

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Sottomarina, ci tradisce (per me, la seconda volta consecutiva....). Subito si ripresenta l'incubo dell'ultima volta. Questa volta lo shorebreak è facile da superare e riesco a prendere il largo, ma presto arrivano i buchi di vento ingestibili con la 86 litri... (almeno, vorrei essere uscito con la 111). In più lo spot è incredibilmente affollato. Mentre sono fuori, un kiter davanti a me decide di invertire la direzione all'improvviso, senza prima guardare: urlo per evitare la collisione, mi risponde di cambiare sport e di passare anch'io al kite. Tra me e me penso che forse farebbe meglio ad imparare bene lui a fare kitesurf.... Francamente, devo dire che Sottomarina, di tutti gli spot che frequento (dalla Liguria, alla Francia, alla Spagna, alla Toscana, ai laghi prealpini) è quello dove mi sembra che regni la maggiore anarchia (anche il lago di Como, però, in qualche spot, non scherza). Ritengo che sia necessario divedersi lo specchio d'acqua, con una regola precisa: i kite sotto vento, i windsurf sopra vento. Altrimenti, non ci si diverte, o peggio ci si fa male.

In uno dei bordi al rientro prendo un'onda. Vorrei cavalcarla (cosa che adoro, e per cui sono venuto apposta a Sottomarina), ma due-tre metri sopra vento c'è un altro windsurfer e sottovento ad uscire un certo Fabio Calò. Non posso manovrare a piacimento. Perdo l'onda, e complice l'ennesimo buco di vento interrompo la planata.... Torno a riva un po' incavolato.... Fare 270 km e 3 ore di macchina per trovare queste condizioni complessive, non fa piacere.... Anche Michele e Carlo non sono soddisfatti. Michele ha difficoltà a gestire la 76 litri, anche se lo riprendo (vedi video), in un bel rientro in planata, eccezionalmente con un po' di acqua libera intorno.

Così, dopo un'oretta, decidiamo di spostarci alle Conche (spot interno alla laguna di Venezia), dove speriamo almeno che l'assenza di onde renda più gestibile il vento instabile.

 

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Arriviamo alle Conche di Codevigo alle 15 circa. E' la prima volta che veniamo in questo spot, e ci mettiamo un po' a trovarlo. Rimisuro una ventina di nodi abbondanti. Tranne Carlo, adeguiamo la nostra attrezzatura da usare per l'uscita. Sullo spot, diverse facce note valmadreresi...

 

Dati tecnici uscita in Conche

 

Vento intorno ai 25-30 nodi (con raffiche sopra i 30), side; acqua piatta

 

Io (67 kg)

Tavola: RRD FSW 111 (pinna 21 cm)

Vela: Ezzy Panther 4,7

Muta: 4/3 mm

 

Michele (68 kg circa)

Tavola: Starboard flare 91

Vela: Hot sail maui freestyle pro 4,4

Muta:  5,5  mm

 

Carlo (90 kg circa)

Tavola: Fanatic freewave 105

Vela: Ezzy cheetah 5,5

Muta:  5/3  mm

 

Entriamo in acqua verso le 15,30-15,45 con l'impressione che il vento stia calando; per un attimo abbiamo una sensazione di scoraggiamento.... Seconda beffa?

Invece, succede l'imprevedibile. Il vento sale notevolmente. Risulteremo correttamente invelati solo per i primi 15-30 minuti. Poi, arrivano delle botte ad oltre 30 nodi che ci fanno risultare decisamente sovrainvelati. Ma anche, sul vento medio siamo un po' overpowered, anche se abbastanza in controllo. Sulle raffiche no, invece: l'unica salvezza è bolinare stringendo molto.

 

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Lo spot, anche se panoramicamente non affascinante (complice forse il tempo grigio), è molto divertente. Acqua piatta (choppettino di 20-40 cm), e fondale basso (acqua al petto o alla vita) ovunque. Planiamo a palla, tirando bordi brevi per poi provare le manovre che stiamo imparando. Non è possibile tirare bordi molto lunghi (ma in questo caso, è un bene, perchè sarebbero stancanti), perchè, qua e là, ci sono diversi paletti affioranti, elemento peculiare della laguna. I bordi sono quindi di 100-150 metri circa.

Riesco a piazzare qualche bella virata funboard. Nei giorni precedenti, mi è venuto in mente di provare il cambio di mure ancora più rapidamente, per non patire la tendenza all'affondamento della prua nelle tavole piccole. Così, oggi in acqua, appena metto il piede di prua davanti al piede d'albero (con la tavola prua al vento ancora planante), mi fiondo dall'altra parte della vela con il corpo, senza aspettare un attimo: funziona alla grande, e mi riescono alcune virate belle fluide. Non è però facile gesitre la sovrainvelatura. Il vento forte abbatte subito il rig verso la poppa della tavola, quando questa è prua al vento.

 

Mi esercito molto anche con la power jibe. Qui, gestire la sovrainvelatura è più complicato, perchè appena si poggia non è facile controllare la velocità e mantenerla entro limiti accettabili. Noto, peraltro, che appena tiro fuori il piede di poppa dalla strap, e lo metto sul bordo della tavola ad interno curva, la tavola disegna rapidamente una curva molto stretta.... A terra, ragionando, intuisco il motivo, e Michele conferma. Probabilmente, l'impiego della pinnetta da 21 cm, invece che da 28 cm, insieme alla sovrainvelatura, rendono la tavola molto più reattiva e manovrabile, ma, forse per me, fin troppo. Devo dire che durante la poggiata, la trovo anche molto meno stabile come direzione.

Provo anche a far girare la vela molto in anticipo durante la poggiata, mollando presto la mano della vela dal boma, prima di cambiare i piedi. La vela gira subito da sola, ma poi, mi ritrovo in switch dall'altra parte, e non so bene cosa fare.... Da riprovare, in condizioni più facili!

 

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A metà, uscita vorrei avere la mia 4,2. L'uscita sarebbe perfetta. Ma siamo entrati in acqua tardi, ed il furgone è parcheggiato lontano: non c'è tempo. Forse, con la 4,2, patirei meno la pinnetta piccola, oltre a gestire meglio le raffiche sopra i 30 nodi (se volete, esprimervi al riguardo, postate un commento a fine articolo).

Anche Michele e Carlo, si divertono, pur risultando sovrainvelati. Michele piazza qualche bella duck jibe (vedi video nella parte finale), cercando poi di gestire la planata in switch, che, con queste condizioni di vento, non è per nulla facile. Lo vedo esercitarsi anche a far saltare la tavola di prua, come esercizio preliminare di alcune manovre freestyle (ad es., vulcan).

Carlo ha i suoi bei problemi a gestire la 5,5, perchè, nonostante i suoi 90 kg, è veramente impegnativa da tenere. In qualche bordo, lo vedo in procinto di prendere letteralmente il decollo (vedi foto sotto, e video....).

Ogni tanto, ci ritroviamo vicini in acqua, fermi a prendere fiato.

Tiriamo fino alle 18, al primo accenno dell'imbrunire. Saremo tra gli ultimi a venire via dallo spot, disarmando con il sole rosso fuoco, che, tramontando, fa capolino in una piccola feritoia tra le nubi e la linea dell'orizzonte. Fa freschino, e togliersi la muta non è gradevole (ma anche rimettersela bagnata in Conche, dopo l'uscita a Sottomarina, non è stato piacevole).

 

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In definitiva, ci siamo divertiti molto, ed abbiamo salvato la giornata.

L'amico Giacomo, rimasto a Sottomarina, ci racconterà poi, che il vento è rientrato forte anche lì, come testimoniano anche molte foto pubblicate su Facebook, anche se un po' tutti si lamenteranno dell'affollamento.

 

La tempistica serrata non consente di incrociare Cristina (Cryzia) ed i suoi amici, pure presenti in Conche sabato, che racconterà poi di essere uscita alle 16,30, distrutta dopo 6 ore in acqua! Che tempra!

 

Ora abbiamo bisogno di sciacquare l'attrezzatura, con un bel Nord o un bel Tivano/Peler sui laghi. E, poi, ci starebbe bene una bella libecciata ad Andora, che ci manca tanto!

 

Aloha. Fabio Muriano

 

Mandateci i report (anche brevi) delle vostre uscite con foto e video. Li pubblicheremo su Waterwind, per condividerli con tutti!

 

Leggete qui la recensione dello spot di Sottomarina (quella dettagliata di Conche in preparazione).

 

 

Per vedere le foto in alta risoluzione, o per scaricarle, clicca qui.

 

 

 

Video della giornata

 

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