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L'alpe Col Raiser, sotto il versante sud delle Odle, in estate offre la possibilità di girovagare in mezzo a prati di alta quota, relativamente poco frequentati, disseminati di stelle alpine, e tane di marmotte, con uno scenario di alta quota da togliere il fiato.

  

Trekking: Giro all'Alpe Col Raiser (Val Gardena, Gruppo delle Odle - Dolomiti)

Se siete in Val Gardena ad agosto, e cercate un semplice itinerario lontano dalle folle che si concentrano intorno ai passi del Sella, o in certe aree dell'Alpe di Siusi, potete provare a percorrere uno dei tanti itinerari che si snodano nell'Alpe Col Raiser (altrimenti detto anche Altopiano Seceda), ai piedi delle Odle.

All'altopiano, si accede salendo a piedi da Santa Cristina o Ortisei (o con percorso più lungo dalla Val di Funes). La strada sterrata che sale al Col Raiser da Santa Cristina (partenza nei pressi della stazione di valle della cabinovia Col Raiser) disegna ampi tornanti all'interno della valle, ed è abbastanza comoda (punti di ristoro - malghe - lungo la strada). Oppure, per chi vuole ridurre il dislivello in salita dell'itinerario, è possibile sfruttare gli impianti di risalita. In tal caso, si può salire attraverso la cabinovia del Col Raiser da Santa Cristina in Val Gardena, o dalla cabinovia Seceda, che vi sale da Ortisei.

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Noi, avendo bambini piccoli al seguito, siamo saliti prendendo la cabinovia Col Raiser. Già all'arrivo della cabonivia, avete alcuni punti di appoggio/ristoro. Uno è addirittura un albergo, l'Almhotel Col Raiser, una struttura piuttosto elegante di alta quota; alle sue spalle, la più modesta (ma comunque bella) Baita Odles.

Dalla stazione di monte della cabinovia, potete scegliere di effettuare un giro in senso antiorario, o in senso orario (vedi mappa nell'articolo). Nel primo caso, vi dirigerete verso il Rifugio Firenze, nel secondo caso imboccherete la strada sterrata verso il Rifugio Fermeda. Noi abbiamo scelto la seconda opzione. Prima di partire, però, affacciatevi dalla terrazza panoramica dell'Almhotel, per gustarvi lo scenario unico, e per qualche foto: avete di fronte il Sassolungo ed il Sassopiatto, l'alpe di Siusi con lo Sciliar sullo sfondo, ed il gruppo del Sella verso Est - Sud Est.

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Il sentiero (il n. 2, una carrozzabile) per il rifugio Fermeda inizia ad ovest dell'Almhotel e della baita, e parte tranquillo senza particolari strappi. Se volete fare un giro lungo, vi consigliamo di concatenare il Rifugio Fermeda, e poi di salire al Seceda (varie altre malghe dove fermarsi lungo il percorso), per affacciarvi in Val di Funes, e poi ripuntare ad Est verso il Pieralongia. Se volete fare un percorso più breve, potete accorciare, come abbiamo fatto noi, e, poco dopo, aver imboccato la carrozzabile, abbondonatela e seguite le indicazioni per la Malga Pieralongia (sentiero 4A). In tal caso, il sentiero inizia a salire più deciso (ma senza strappi importanti), vi allontanate dalle folle della stazione di monte della cabinovia, ed iniziate a godere della pace dei luoghi, che vi appariranno subito piuttosto suggestivi. Il sentiero si addentra tra alcuni torrioni, sotto le imponenti pareti del Sass Rigais, e dopo una mezz'ora circa, vi conduce alla Malga Pieralongia.

 

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Dopo una breve sosta alla malga, riprendete il cammino e seguite il sentiero che si dirige verso est (sentiero 2B) e percorre, con un tranquillo saliscendi, tutto il pendio che giace sotto le imponenti pareti e torri del gruppo delle Odle (Fermeda, Sass Rigais e Furchetta). Siamo in un ambiente molto suggestivo, e le montagne che incombono su di voi sembrano quasi una presenza viva. Se vi fermate un attimo, e se non avete altre persone nei paraggi, sentirete fischiare le marmotte, e con un po' di pazienza e con un binocolo, potreste anche riuscire a vederle. Ma in questo tratto di sentiero, c'è anche un altro spettacolo da ammirare. Se abbassate lo sguardo, anche a fianco al sentiero, vi accorgerete che qui i prati sono pieni di stelle alpine, isolate o in gruppo, e sarà bellissimo farle ammirare ai vostri figli, divertendovi a fotografare le più belle. Il sentiero 2b vi conduce al bivio da cui si può imboccare quello che sale all'attacco delle ferrate al Sass Rigais, oppure, preseguendo lungo lo stesso per un lungo tratto, verso il gruppo del Puez, e verso il Rifugio omonimo, seguendo l'alta via delle Dolomiti.

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Il nostro itinerario, invece, prevede di abbandonare il 2B prima. Se volete, potete proseguire lungo il 2B, fino ad incrociare il sentiero 3, e, poi, tramite questo, scendere al Rifugio Firenze, percorrendo il vallone pietroso lungo il quale il sentiero si snoda. Oppure, potete lasciare il sentiero 2B, imboccando il 13, come abbiamo fatto noi, raggiungendo il Rifugio Firenze, dopo circa 20 minuti di cammino. Il sentiero 13 è piuttosto piacevole, e taglia il pendio erboso che dall'alpe scende verso la valle percorsa dal 13.

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Al Rifugio Firenze ritroverete le folle, che raggiungono molto facilmente il Rifugio dal sentiero 4 che vi arriva direttamente dalla stazione di monte della cabinovia Col Raiser. Comunque, nostante questo, il Rifugio rimane un luogo suggestivo, e vale la pena di sostarvi, magari anche solo nei prati intorno, per un pranzo al sacco, oppure per gustare le specialità gastronomiche offerte dal Rifugio stesso.

Dopo la sosta, in 10 minuti di cammino, in mezzo ai pascoli ed alle malghe, il sentiero 4 vi ricondurrà alla cabinovia Col Raiser, chiudendo l'anello.

Buona escursione. Fabio Muriano

Clicca qui, per gustarti la slidegallery dell'itinerario.

 

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