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Il Monte Generoso è una vetta delle Prealpi comasche al confine tra Italia e Svizzera, raggiungibile con diversi semplici ed appaganti trekking. Ci piace pensare che il nome dato a questa montagna derivi dalla generosità dell'immenso panorama che si gode dalla sua vetta. In questo articolo, vi raccontiamo la nostra ascesa alla cima, con partenza dall'Alpe d'Orimento.

  

Trekking: dall'Alpe d'Orimento al Monte Generoso (Prealpi del Lago di Como)

Consigliamo questo trekking davvero a tutti, sia a famiglie con bambini, sia ad adulti di tutte le età. Il percorso si svolge in ambienti di grande impatto emotivo, con la vista dalla vetta che costituisce davvero un punto di forza spettacolare della gita.

Per raggiungere il punto di partenza, la Baita di Orimento (1254 m s.l.m. - vedi traccia gps, nella mappa qui sotto), si arriva in macchina ad Argegno, lungo la statale SS340 (Regina), e si imbocca la SP 13 che sale in Val d'Intelvi (sconsigliamo di seguire la strada provinciale 15, più lunga e tortuosa). Arrivati a San Fedele d'Intelvi, lasciate la provinciale per imboccare Via Monte Generoso, e, seguendo le indicazioni, raggiungete l'Alpe d'Orimento. La strada che sale all'Alpe presenta alcuni tratti con asfalto in buone condizioni, altri con manto stradale pessimo, e con profonde buche; pertanto, procedete con calma, pazienza e cautela.

Potete parcheggiare nei pressi della Baita d'Orimento, dove, però, sono disponibili solo una decina di posti. La Baita d'Orimento è anche un piacevole punto di ristoro per gitanti ed escursionisti (molti anche i riders che arrivano qui in Mountain Bike/E-Bike). Pertanto, i posti auto nei pressi della baita si esauriscono presto. Potete, comunque, parcheggiare in diversi comodi slarghi, a destra e sinistra della strada, che troverete poco prima di arrivare all'Alpe.

Parcheggiata l'auto, potete iniziare la vostra escursione.

 

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Dall'Alpe d'Orimento, sostanzialmente, avete due possibili tracciati che portano in cima al Monte Generoso: il Sentiero basso ed il Sentiero alto. Il Sentiero alto raggiunge la vetta in circa 1 ora e 40 minuti, quello basso in 1 ora e 30 minuti (tempi di percorrenza medi). Noi abbiamo deciso di percorrerne uno all'andata, l'altro al ritorno, chiudendo un bel percorso ad anello. Il Sentiero alto, solo nella parte finale, presenta qualche tratto leggermente esposto, e, volendo, consente di salire in vetta anche attraverso una variante con tratto assicurato. Prima di arrivare in cima, transita da alcune forcelle, davvero molto panoramiche. Il Sentiero basso è davvero alla portata di tutti, e sale con percorso a pendenza molto graduale, praticamente fino in cima.

 

Scarica il tracciato in formato GPX del percorso.

 

Per mettere un po' di pepe alla nostra escursione, noi abbiamo deciso di partire dal Sentiero alto. Qualunque sia la vostra scelta, dalla Baita d'Orimento, prendete il sentiero (una strada rurale) che procede in piano verso Ovest, alle spalle degli edifici (cartelli). La strada si addentra in una valle, che offre già piacevoli paesaggi. In prossimità di un ponticello di legno, dopo 1,5 km, dovete scegliere: per il Sentiero alto seguite a destra; per il sentiero basso, attraversate il ponte, e proseguite a sinistra.

Seguendo il Sentiero alto, salite in un bosco, prevalentemente di faggi, che si addentra evidente nella valletta ulteriormente, e che, con moderata pendenza, vi conduce al crinale a quota 1350 m s.l.m. circa. Sul crinale trovate un alpeggio, che vi consigliamo di aggirare a sinistra, seguendo una comoda strada sterrata (e non il sentiero, meno evidente a destra, come abbiamo fatto noi - vedi traccia nella zona dell'Agriturismo Alpe di Gotta). 

Lasciato alle vostre spalle tale alpeggio, ignorate le tracce che scendono a destra, e seguendo i cartelli che indicano la vetta del Generoso, salite, con pendenza più accentuata, lungo un sentiero che si addentra in una bellissima pecceta, in cui i raggi del sole entrano, come lame, a schiarire l'oscurità del sottobosco. Questo tratto di sentiero vi consente di raggiungere in breve la cresta, a 1500 metri di quota, dalla quale la vostra meta diventa ben visibile, e dominante nel vostro panorama. Il Monte Generoso, con le sue diverse cime, si staglia, infatti, di fronte a voi, in direzione Sud Ovest. 

Usciti dal bosco, imboccate il sentiero di cresta, che sale moderatamente, e vi conduce, dopo una ventina di minuti, allo spartiacque che costituisce il confine tra Italia e Svizzera, ed a due forcelle a cui arrivano anche diversi sentieri che salgono dal versante elvetico. Lungo il sentiero, lo sguardo si allarga sui pascoli dell'alta Val d'Intelvi, ed oltre, sul Monte San Primo, le Grigne, il Legnone, ed i monti della Valtellina più a Nord. Lontano in basso, si intravede il lago di Como.

 

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Arrivati alle due forcelle sopra citate, affacciatevi ed ammirate lo strepitoso panorama di monti dell'arco alpino verso Ovest, ed il lago di Lugano sotto di voi: il colpo d'occhio è notevole ed emozionante, e l'aria che sale dal versante svizzero gratificherà e solleverà, ulteriormente, il vostro stato d'animo.

La traccia normale prevede che proseguiate in quota, in direzione sud, lungo il pendio orientale del Monte Generoso, per raggiungere sostanzialmente l'Albergo di vetta in territorio svizzero, e poi salire in cima da Sud. Avete, in realtà due altre alternative.

La prima è più tecnica, e consiste nel percorrere la Ferrata Angelino, ovviamente, solo se disponete di attrezzatura adeguata. La seconda conduce in cima, dalla seconda forcella, a 1640 m di quota circa, con percorso aereo, scalando alcune semplici roccette, lungo la cresta NE del Monte, aiutandovi con un cavo di sicurezza, ed alcuni scalini (manutenzione svizzera del sentiero impeccabile). Il tratto è un po' esposto (in maniera accentuata, in realtà, solo per alcuni metri). Pertanto, avventuratevi ed affrontatelo, solo se non soffrite il vuoto, se avete passo sicuro, e solo se gli eventuali ragazzi al seguito hanno buona esperienza. Nel nostro caso, arrivati a questa forcella, è decisamente prevalsa la voglia di raggiungere la cima, e quindi abbiamo scartato l'opzione di percorrere ancora alcune centinaia di metri, lungo il sentiero che taglia il versante est.

 

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Conquistata la cima, è impossibile non rimanere a bocca aperta. Lo stupore è inevitabile.

Siamo saliti su tante cime, delle montagne di questa zona, ma il carattere aereo di questa vetta, libero e senza rivali tutto intorno, la vastità dell'orizzonte a 360 gradi, e l'importanza della montagne, e degli elementi geografici che potete ammirare, rende questa montagna davvero speciale ed entusiasmante, come poche altre.

Difficile descrivere compiutamente tutto quello che si può vedere ed ammirare (alcuni pannelli di orientamento in vetta aiutano ad individuare le montagne visibili). Si parte dal Monviso, intuibile a Sud Ovest, per passare dal gruppo del Monte Rosa, dietro il quale spunta il Cervino, per passare alle vette dell'Oberland Bernese, verso Nord Ovest. Ai piedi delle montagne, avete i laghi: sotto di voi, come detto, potete seguire la forma sinuosa del lago di Lugano, con il capoluogo del Cantone, ben evidente nella parte Nord del bacino. Ma in distanza, verso Ovest, tra le dorsali sinuose che scendono dai monti, e si immergono nella foschia della pianura, potete scorgere prima il lago di Varese, e poi la parte meridionale del lago Maggiore. E con il lago di Como (visibile la penisola di Bellagio), alle vostre spalle, i laghi prealpini avvistabili dalla vetta sono ben 4! Girandovi verso Nord, avete le cime dell'alto Lago di Como, tra cui spicca il Pizzo di Gino, e, verso Nord Est, altri colossi, quali il Pizzo Badile ed il Cengalo, ed il Monte Disgrazia, già in Valtellina. Ad Est, le già citate vette (Grigna e Legnone) delle prealpi lecchesi. E come se tutto questo non bastasse, dal mare di foschia della pianura, a Sud spuntano gli Appennini emiliano e ligure. Semplicemente incredibile.

E' una cima da cui merita sicuramente di trovare il modo ed il tempo, per ammirare un'alba, o un tramonto: deve essere uno spettacolo impareggiabile.

 

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La nostra discesa è iniziata percorrendo la cresta meridionale della montagna, fino a raggiungere la stazione dove arriva il treno che sale da Mendrisio, superando pendenze davvero accentuate, e dove sorge la nuova struttura alberghiera ed il nuovo ristorante panoramico, chiamato "fiore di pietra", progettato dall'architetto Mario Botta, inaugurato nel marzo 2017. Personalmente, avremmo apprezzato una struttura più discreta e meno invasiva. Lasciamo a voi giudicare. Sulla vetta, sorge anche un osservatorio astronomico, dove vengono organizzate conferenze e serate di osservazione.

Dalla stazione, per scendere e tornare alla Baita d'Orimento, lungo il sentiero basso, si imbocca quindi il tracciato che si dirige verso Est, e segue il confine fino alla forcella a 1600 metri di quota, dove trovate un crocevia. Seguite la segnaletica per l'Alpe d'Orimento, o la Caverna dell'Orso (o Generosa), ed imboccate il sentiero che scende verso Nord Ovest prima, e Nord dopo, percorrendo, più in basso, tutto il versante orientale del Monte Generoso. Avete la possibilità di percorrerlo tutto, o di staccarvi, per un tratto, e raggiungere la Caverna dell'Orso (non visitabile - visibile solo l'entrata dove sono posizionati pannelli esplicativi, che vi raccontano l'interessante storia del clima e della fauna, che popolava la zona durante il periodo delle glaciazioni). In ogni caso, raggiungerete la sella a quota 1450 metri di quota, su un largo crinale che scende in direzione Est. Il sentiero aggira il crinale prima verso Est, e poi verso Ovest, e raggiunge alcuni ruderi di un antico alpeggio, a 1380 metri s.l.m. . Ormai, siete in vista dell'Alpe d'Orimento, punto di ritorno della vostra escursione. Il sentiero si trasforma in una comoda carrareccia, che, con modesta pendenza, perde quota, supera alcune vallette, fino a raggiungere di nuovo il ponte di legno, menzionato all'inizio di questa descrizione.

 

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Da qui, si raggiunge di nuovo la Baita. Sarete sicuramente soddisfatti della vostra escursione, e, se vorrete, vi potrete premiare con una meritata bevanda fresca (o calda, a seconda del periodo), su uno dei piacevoli tavoli all'aperto della baita. L'itinerario basso è fattibile praticamente tutto l'anno, salvo periodi di innevamento davvero consistente. Per il sentiero alto, consigliamo il periodo che va dalla tarda primavera all'autunno.

Buona camminata. Fabio Muriano

Clicca qui, per l'intera slidegallery dell'escursione.

 

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Qui sotto, potete vedere un video, disponibile sul canale Mountain Fun, girato lungo il Sentiero Alto

 

 

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