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Il rifugio Alpe Corte è un piccolo ma accogliente rifugio in Valcanale, una diramazione della Val Seriana, meta possibile per una facile passeggiata, o per escursioni più impegnative nella zona del Pizzo Arera, del Passo del Branchino, e del Passo dei Laghi Gemelli.

 

Rifugio Alpe Corte, Valcanale, Val Seriana

 

Le alpi Orobie offrono un'infinità di possibili escursioni per tutti i livelli. Se la bassa Val Seriana e Val Brembana hanno pagato un pegno pesante all'antropizzazione, ed all'industrializzazione, la parte alta di queste valli nasconde ancora affascinanti panorami ed ambienti naturali.

La Valcanale è una piccola valle lateriale della Val Seriana. La si raggiunge abbandonando la SS671 dopo Ponte Nossa, dirigendo verso Ardesio. Prima di Gromo, si trova la svolta verso Ovest che sale in valle. Per raggiungere il punto di partenza dell'escursione, si deve percorrere tutta la strada di fondo valle fino alla fine, raggiungendo il capoluogo, ovvero il piccolo borgo di Valcanale.

Per lasciare l'auto nei parcheggi pubblici a pagamento alla fine della strada, occorre munirsi del "Gratta a Sosta", presso uno dei bar che si trovano in paese (costo di 3 euro per tutto il giorno a gennaio 2024). Nella mia traccia qui sotto, potete verificare il punto di inizio dell'itinerario.

L'escursione è breve e adatta a tutti coloro che dispongano di un minimo di forma fisica. E' molto gettonata anche dalle famiglie con bambini (che d'inverno vengono a slittare sui pendii in prossimità del rifugio). L'itinerario si sviluppa lungo la carrozzabile che sale nel bosco sino al rifugio (riservata ai mezzi autorizzati). Segnalo solo che in occasione della nostra escursione la strada si presentava coperta da uno strato ridotto (circa 5-10 cm) di neve, compattata dal passaggio degli escursionisti, e spesso anche da lastre di ghiaccio. In periodo invernale, pertanto, raccomando di avere al seguito i ramponcini, oltre a dei bastoncini da trekking, soprattutto per la discesa. 

 

Clicca qui per la slidegallery della mia escursione

 

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Sull'itinerario, vista la semplicità, c'è poco da dire. In poco meno di 1 ora, seguendo il sentiero 220, con una salita, a tratti con buona pendenza, si raggiunge il rifugio, dove il personale del CAI vi saprà accogliere e ristorare con i tipici piatti della cucina bergamasca. Il sottoscritto ha gustato un bel piatto di casoncelli. Il pranzo è stato allietato dalla chiacchierata con una simpatica coppia di Bergamaschi, appassionati di montagna e giri in motocicletta. Il bello della montagna è anche questo.

Avendo al seguito la moglie reduce da un infortunio, e la figlia, ho puntato a fare un'escursione semplice e rilassante. Per quelli che possono, suggerisco, anche d'inverno, neve permettendo, la salita almeno al Lago del Branchino (sentiero 218), o all'omonimo rifugio (chiuso d'inverno).

La zona peraltro si presta per escursioni davvero appaganti, come la salita al Pizzo Arera (magari con pernottamento intermedio al Rifugio Capanna 2000), o il sentiero che porta ai Laghi Gemelli, ed al rifugio omonimo, situato nei pressi. Nel maggio del 1997, il sottoscritto fece una bellissima traversata in quota (con scenari ancora abbondantemente innevati), toccando le cime del Pizzo Farno, del Monte Grabiasca e del Madonnino. Tornerò in questa zona ad approfondire l'esplorazione.

Buona escursione. Fabio

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