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Siamo venuti in Sardegna a prendere la tempesta Ciaran. Troppo ghiotta l'occasione di fare windsurf a Chia per tre giorni consecutivi, con un antipasto ad Alghero.

 

Windsurf, report: Sardegna, 2 - 5 novembre 2023

 

Preambolo

Ogni trasferta in Sardegna lascia ed insegna qualcosa. Da questo viaggio torno con un notevole bagaglio di esperienza e conoscenza di uno spot incredibile qual è Chia, nel Sud dell'isola. Ma non ci giro intorno, non sono uno di quelli che dicono sempre che è stato tutto fantastico ed epico.... Mi piace essere credibile.

Chia, venerdì 3 e domenica 5 novembre 2023, ha regalato condizioni pazzesche e rare; down the line ad altissimo livello, come pochi posti al mondo possono garantire. Basta vedere le bellissime foto ed i video che ho fatto, per rendersene conto.

Ma, almeno per quanto mi riguarda, si è rivelato lo spot più difficile e tecnico che abbia mai provato, in giro per il mondo.

Con molta umiltà, bisogna riconoscere che mi ha bastonato.... Mi ha fatto pagare la  scarsa esperienza dello spot, il mio allenamento inadeguato, ed un livello tecnico nel waveriding ancora insufficiente. Ma ciò che non uccide, fortifica.... Ho capito molte cose dello spot (che non si trovano su nessuna guida, purtroppo, ma che integrerò nella recensione dello spot qui su Waterwind), e mi è solo venuta voglia di tornare a Chia appena sarà possibile.

Ma ripartiamo da capo, e raccontiamo come è andata la trasferta.

 

 

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(vai agli album completi con le bellissime foto delle sessioni)

 

Ho mollato gli ormeggi la sera del primo novembre e sono arrivato a Golfo Aranci la mattina del 2 novembre.

Golfo Aranci mi accoglie con un'atmosfera ben diversa da quella di altre trasferte estive. Non c'è in giro nessuno, e faccio fatica a trovare un bar aperto per colazione.

All'arrivo, mi rendo conto che ho fatto due errori. Realizzo che ho dimenticato di prendere il pigiama, e ..... sono arrivato da Milano con le calze di lana ai piedi..... Qua ci sono 24/26 gradi e stanno ancora con le infradito!

Le previsioni danno S-SW ad Alghero, spot del Faro, noto per regalare sessioni di waveriding mitiche.... In realtà, sono dubbioso: i 40 nodi di raffica previsti da Arome mi sembra che vadano poco d'accordo con il waveriding. Ma voglio conoscere lo spot e provarci.
Per pianificare la trasferta, ho sentito davvero molti pareri. Ma, alla fine, l'unica è ragionare con la propria testa, e vedere di persona.

 

A Golfo Aranci, c'è solo una leggera brezza, ma mentre attraverso la Sardegna per strade statali, il vento aumenta e, quando arrivo ad Alghero verso le 10,00 è davvero forte. Trovo subito lo spot, perché è affollato di colleghi windsurfers.... Parcheggio in una via riparata parallela al mare, ed armo senza indugio Ezzy Elite 3.7 e Tabou Da Curve 80 2016 con pinne K4. Quiver da guerra. Sono poco convinto delle condizioni, ma ormai ci sono, e ci provo.

Di fronte alla spiaggia dello spot ci sono delle scogliere parallele alla riva, con varchi di 20 metri circa. Con questo vento e questo mare formato, non sono banali da superare in uscita, e saranno anche ben più insidiose al rientro essendo poco visibili, perché sommerse dalle onde.

Al largo, si vedono delle onde sbaffare sottovento all'isolotto su cui sorge il faro. Faccio rotta verso di esse con altri riders.

Non si tiene la vela ed il mare è davvero disordinato. Un bel casino. Al momento di strambare, fatico a poggiare. Invertita la rotta, vado alla ricerca delle onde. Sulla secca sono ripide, ed alte circa tre metri, orientate da ovest, ma si incrociano con onde più piccole, frangenti, orientate da nord ovest, con un'onda risultante piramidale assurda.

Cerco di surfare, ma non riesco a poggiare per il bottom, e sono troppo veloce quando scendo dall'onda. Una merda.... Ci provo un po' di volte, ma la situazione non migliora. Non mi diverto, e dopo un po' penso a rientrare.... Cerco i riferimenti a terra, per fare rotta. Arrivo davanti alle scogliere, e scorgo alcune boe rosse che delimitano un varco tra di esse, e mi ci infilo. Senza rendermene conto, sono risalito tantissimo, e sono rientrato 150 metri sopra vento al punto di uscita. Mi succede di rado.

Sono contrariato, ma non c'è molto da fare. Arome dà vento ancora più forte nel pomeriggio. Ragiono sul da farsi.

Potrei andare a provare Porto Ferro, poco più a nord. Ma lì, probabilmente, le onde che entrano dal largo sono ancora più grandi e disordinate. Potrei tentare un'uscita bump and jump nella baia di Mugoni.

Alla fine, visto che nei tre giorni successivi lavorerà bene Chia, decido di guadagnare tempo, ed inizio a scendere in macchina verso Sud. Anche perchè, oggi, a Chia danno un leggero WSW e potrebbe scapparci un'uscita al tramonto.

Arrivo a Chia verso le 16,30, dopo aver attraversato alcune zone della Sardegna su strade fuori dal mondo, con strade che dietro un tornante nascondono buche grandi come delle voragini (la Sardegna regala anche questo).

Chia è un paradiso, fuori stagione, e mi emoziona sempre tantissimo. Regge il paragone con alcune magnifiche spiagge della Galizia o del Portogallo o del Sud Africa di cui sono innamorato. C'è gente che fa il bagno, ci sono alcuni surfisti da onda, o gente che semplicemente passeggia sulla spiaggia, con il cane, rilassandosi.

C'è un metro di onda, pulita, e 15 nodi side. Dopo qualche indugio, decido di provarci. Entro in acqua verso le 17,00, con la Ezzy Elite 5,3 e con la Tabou Da Curve 88 2020. Riesco anche a prendere un paio di onde facili. Ma ormai è novembre, e dopo le 17,30 inizia ad essere già scuro. Esco quindi dall'acqua verso le 17,45 e disarmo al buio.

Sento Marco ed Alberto, che si stanno imbarcando da Livorno, per raggiungermi, e ci mettiamo d'accordo per prendere insieme un appartamento per dormire a Pula.

Pula è a 20 minuti di macchina da Chia, e si rivela una buona base per lo spot (oltre ad offrire, lei stessa, una spiaggia per fare windsurf). Il paese ha un centro "storico" gradevole, e vi sono esercizi commerciali per ogni necessità, ed alcuni ristoranti interessanti....

 

L'indomani, le previsioni per Chia sono impegnative. Swell importante, e vento da Ovest, side off, intorno ai 30 nodi.

Arrivo sullo spot verso le 10,30, e per capire le condizioni al contorno, e perdo l'attimo.... In acqua, c'è solo un ragazzo giovane, con i capelli lunghi, con vela Neil Pryde, e tavola JP, che si gode onde destre fantastiche di 3 metri e passa, liscissime, in solitudine (guardate le foto). Quando le surfa fino in fondo, non rischia di strambare a fine baia, sotto vento, in prossimità della lingua rocciosa che chiude la baia ad Est, ma si far portare in spiaggia, e poi torna a piedi sopra vento, per ripartire in prossimità dello scoglio di Su Giudeu. Alessio, amico istruttore di Stintino, mi ha messo in guardia sulle insidie della parte sotto vento dalla baia. Parlo con il ragazzo, che è straniero, che mi conferma la pericolosità dell'estremità sotto vento della baia, e mi dà qualche altra dritta.

Poi, arriveranno altri, tra cui un ragazzo con Goya rossa e gialla (vedete foto e video), ed altri locals e non. Arriva anche Jacopo Testa (e ne ero sicuro). Intanto, il mare cresce ed anche il vento. Mi sposto al parcheggio sotto vento alla baia. Vedo Jacopo che surfa un'onda pazzesca: c'è ancora un metro sopra la penna della sua vela..... In acqua rimane lui, e pochi altri. Un local che ci ha provato mi dice che è così è sopravvivenza, e che si sta spostando allo spot dell'Hotel Setar a Quartu.

 

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A malincuore, rinuncio a Chia e decido di spostarmi anch'io allo spot dell'Hotel Setar, dove nel frattempo sono arrivati anche Marco ed Alberto, che sono entrati in acqua nella parte centrale della giornata, ed hanno beccato anche delle condizioni simpatiche (1,5 metri di onda, e vento side).

Ma quando arrivo allo spot, ad un'ora circa da Chia, dopo aver anche attraversato il traffico di Cagliari, a fatica nascondo la delusione. Non me ne vogliano i locals, ma questa non sembra Sardegna: mare marrone, ingresso da una scarpata in terra piena di poseidonie, di fronte al parcheggio asfaltato, ed aree intorno con baracche e disordine..... Per me conta anche il contesto paesaggistico dello spot. Sono fatto così, e la differenza con Chia è insopportabile.

All'arrivo le condizioni in acqua sarebbero anche facili e divertenti, ma ci pensano una serie di groppi che sopraggiunge nel primo pomeriggio a decidere per me. Il vento molla e diventa instabile, ed i riders in acqua bordeggiano al galleggio o con planate brevi. Ritorno a Chia, ma il brutto tempo, ha deteriorato anche lì la qualità del vento. Lo spot ora sarebbe meno impegnativo, ma nel frattempo è tardi, e non vale la pena entrare in acqua per poco tempo prima del buio. L'indomani Chia dovrebbe regalare una bellissima giornata, giusta come vento e come onde.

Ci consoliamo andando a provare il ristorante Zia Leunora a Pula, con Marco ed Alberto, dove mangiamo benissimo.

L'indomani ci presentiamo verso le 10,00 a Chia. La giornata è bellissima. Il vento dovrebbe entrare in tarda mattina sino a 20 nodi, e sino a 30 nel pomeriggio. Ed effettivamente verso le 11,30 sembra entrare. Armo rapidamente la nuova Goya Guru 4.7 22/23 e preparo la Da Curve 88, e ci provo. Ma il vento cala.... e non c'è verso di entrare in acqua, subito sotto vento a Su Giudeu, dove c'è solo una corrente fortissima, ed è impossibile stare al galleggio sulla tavola. A fine trasferta, dopo averle provate tutte, capiremo comunque che, qui a Chia, è meglio partire da metà baia, o nella parte sotto vento (senza avvicinarsi troppo alle rocce a fine baia), in quanto lì c'è sempre più vento e meno corrente. La maggior parte dei riders parte da lì, e quindi ci sarà un motivo. Per contro, bisogna affrontare in uscita frangenti, che, con mare grosso, possono essere significativi e potenti. Vado a prendere la 5,3, che armo. Ma ci mettiamo ad aspettare che la situazione migliori. Ora, Arome ha spostato l'ingresso del vento verso le 15,00. Purtroppo, anche oggi pomeriggio ci sono diversi groppi di pioggia in agguato, che, verosimilmente, disturbano il vento.

Dopo le 15,00, la situazione migliora, anche se il vento entrerà debole ed instabile, salvo in prossimità dei groppi, quando sparerà delle raffiche piuttosto violente. Entro in acqua con la 5.3 e la 88 verso le 15,30, e con me anche Marco ed Alberto.

Faccio due ore in acqua, davvero fisiche ed impegnative, ma non pericolose. Oggi, l'onda non supera i 2 metri sui set migliori, e lo spot è molto tollerante. Ma è davvero difficile e faticoso stare sulla tavola, al galleggio, o con qualche planata estemporanea, ed è complicato prendere le onde, anche se quelli più bravi, ovviamente, qualcosa combinano. In particolare, notiamo un ragazzo con una tavola custom autocostruita, con prua larga, e poppa pure generosa, a coda di rondine. Il giorno dopo mostrerà davverso un ottimo piede (vedete foto e video).

Usciamo anche oggi quasi al buio, un po' disorientati. Doveva essere la giornata migliore, ed invece è risultata mediocre anche se didattica. Per cena vorrei stare più leggero, ed invece Marco ci prepara una potente Amatriciana.....

 

 

Domenica 5 novembre, ultimo giorno di questa nostra breve trasferta, secondo Arome, sarà ancora una giornata impegnativa, ma con mare non così grosso come venerdì. Le previsioni dicono che il vento entrerà a metà mattinata. La giornata è di nuovo limpida, e tiepida, con un bel sole e 24 gradi. Gli stranieri impazziscono.

Io dirigo verso il parcheggio di sopra vento, da dove parte la lunga passerella che porta in spiaggia. Marco ed Alberto preferiscono il parcheggio sotto vento allo stagno. Ed avranno ragione loro, per logistica, e qualità del vento alla partenza.

Il vento sembra stentare anche oggi, ed io faccio la fatica di portare in spiaggia sia la 4.7 (la Ezzy Wave da me riparata, per non rischiare danni alla nuova Guru) che la 5,3. Il ragazzo con la custom autocostruita, anche più pesante di me, porta la 4,4. E dovrei forse fare qualche riflessione..... Ma visto che il vento a metà mattina è ancora debole, armo la 5,3 ed entro. Il vento aumenta però rapidamente in poco tempo, e quando cerco di partire la 5,3 mi mette in difficoltà. A Chia, in particolare, nel tratto di spiaggia poco sotto vento a Su Giudeu, gioca tutto contro il malcapitato rider che prova ad uscire da lì: una corrente fortissima tiene la tavola parallela al bagnasciuga, e rende faticoso orientarla verso il mare; il vento arriva quasi alle spalle, da 0 a 100, con raffiche importanti; in breve la corrente vi porta nella zona dove c'è una secca appena fuori, e dove si alzano dei frangenti di un metro e mezzo, talora abbastanza potenti, che non posso essere presi con la tavola parallela agli stessi, ovviamente. Ma se non c'è vento e c'è solo la corrente, questo diventa quasi impossibile (per me...). La prossima volta partirò sicuramente più sotto vento, come detto. Insomma, anche oggi, lo spot è molto tecnico.

Rientro a terra (dove incrocio Alberto che ha rotto la prolunga in mare), e decido rapidamente di passare alla 4,7. Ed è qui che, complice la logistica complicata dello spot (almeno per quanto concerne il parcheggio di sopra vento), succede il guaio. Ho lasciato la 4,7 ed il bottom dell'albero Ezzy Hookipa 370 vicino ad un capanno bianco che c'è in prossimità del bagnasciuga. E' il posto più riparato dal vento. Ma ormai, sulle raffiche, vola la sabbia... Smonto la 5,3, e cerco di armare la 4,7 sulla spiaggia, ma ho il problema che i due pezzi dell'albero che devo montare per la 4,7, ed anche la prolunga, continuano ad insabbiarsi. Per evitare che si blocchino, vado quindi a sciacquare tutto in mare, e li inserisco nella vela, dopo aver messo sulla giunzione dei due pezzi dell'albero anche del grey tape, per evitare che si separino, e per evitare che entri sabbia. Ma il vento insabbia di nuovo la base dell'albero, e potrebbe incastrarsi la prolunga nell'albero. Porto tutto il rig, parzialmente assemblato, senza boma, e lo sciacquo in mare. Ma probabilmente, senza che me ne accorga, in questo momento, i due pezzi dell'albero si separano parzialmente, senza che il grey tape, forse troppo bagnato, li riesca a tenere insieme.

Quando faccio per caricare di caricabasso, sembra che la prolunga benchè regolata alla misura giusta, sia troppo lunga. Ragiono ripetutatmente sulla situazione. Non mi spiego il problema. Per risolvere al meglio il problema, dovrei di nuovo smontare tutto e controllare. Ma sulla spiaggia si insabbierebbe di nuovo tutto!Sbrigativamente, decido di accorciare di qualche centimetro la misura della prolunga.... La vela sembra trimmata a dovere, con una bella forma. Entro in mare. Mentre sto uscendo mi investe un'onda che mi fa cadere. Quando riemergo capisco rapidamente che si è rotto il bottom dell'albero proprio in prossimità della giunzione.... Castigato..... Fine della giornata. Inesperienza dello spot, e scarsa attenzione hanno prodotto il danno....

Nel frattempo, si è fatta quasi l'una. Abbiamo il traghetto in serata, ed alle 16,00 bisogna rimettersi in macchina, per riattraversare la Sardegna e raggiungere Olbia.

 

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Nonostante l'umore non sia alle stelle, mi faccio una ragione di quanto successo, e decido di godermi il primo pomeriggio con calma. Prima mi metto a fare ancora delle foto e dei video ai tanti riders ora in acqua, alcuni dei quali danno davvero spettacolo. Le condizioni sono bellissime, con onde sui 3 metri, e vento a 25 nodi abbondanti, comunque rafficato. Non posso che fare i complimenti ai riders che ho immortalato e che mi hanno fatto fare delle riprese eccezionali (valgo di più come fotografo sportivo, che come waverider, al momento).

Poi, mangio qualcosa, e mi metto in macchina per rifare la SP71, la strada panoramica tra Chia e Teulada, una strada fantastica con scorci degni del miglior Sud Africa, o di alcuni paesi europei che si affacciano sull'Atlantico. Raggiungo Porto Pino, anche per capire se lo spot lavora con Ovest (ahimè, no).

 

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E' ormai tempo di rimettersi in viaggio per Olbia. Durante il percorso, mi arrivano i resoconti della potentissima libecciata in Liguria. Alle 20,00, salgo sulla nave, e mi ricongiungo con Marco ed Alberto.

Chia ci ha lasciato addosso sensazioni contrastanti, ed una gran voglia di rivalsa: abbiamo combinato poco, ma abbiamo scoperto e provato uno spot wave tra i migliori al mondo, dove non si può fare a meno di tornare.

Aloha. Fabio

Clicca qui, per la slidegallery del 3 novembre 2023

Clicca qui, per la slidegallery del 5 novembre 2023

 

I bellissimi video delle sessioni....

 

 

 

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