Seleziona la tua lingua

Dovendo sostituire il mio trapezio da windsurf, Dakine T8, ho colto l'occasione per provare un modello Ride Engine. La scelta è caduta sul Ride Engine Lyte V1, nella versione Direct Connection. Ecco il risultato del test.

 

Trapezio Ride Engine Lyte V1: Test

 

Premessa importante

 

Ride Engine è un marchio che produce trapezi, e che è molto quotato, ultimamente. Ma i modelli prodotti sono davvero molto diversi tra di loro. Sono quasi tutti studiati per adeguarsi molto bene all'addome del rider, ma alcuni sono progettati per distribuire il carico più sui fianchi e su tutta la vita, altri per concentrarlo sulla schiena sulla parte lombare, o anche sulla parte superiore, ed in genere, considerata la rigidità dell'insieme, lo fanno davvero molto bene. Quindi, vi consigliamo vivamente di non comprare a caso, ma di informarmi molto bene prima, e se possibile di provarli anche in acqua. Ed è per questo che questa recensione vi può essere molto utile. Non basatevi su consigli e pareri generici.

 

Impressioni sulla costruzione

 

Ride Engine è un marchio di attrezzatura per sport acquatici fondato da Coleman Buckley, con base a Hood River, Oregon (USA), da alcuni anni sul mercato (2014).

Il trapezio Ride Engine Lyte V1 è un trapezio da windsurf/kitesurf molto compatto. Le dimensioni sono contenute: il guscio nella parte centrale ha un'altezza di 26 cm, contro i 33 del mio precedente Dakine T8. E' relativamente leggero: a secco, il peso rilevato è di 1516 grammi (barra inclusa). Ma non è questo il vero punto di forza, visto che il Dakine T8 pesa anche di meno (1435 grammi, gancio incluso). Come descritto nel seguito, il fatto che il materiale con cui è realizzato (schiuma Cell-Lock) non assorba praticamente acqua, lo mantiene leggero durante l'uso, ed è quindi questa una delle peculiarità di questo prodotto.

Maneggiandolo, l'altro aspetto saliente che colpisce immediatamente è la rigidità sia del guscio che dell'insieme barra gancio/fasce di regolazione, in particolare nella versione da noi testata, con unità di connessione diretta. Una volta regolato e chiuso, non vi è possibilità di allungamento o torsione dell'insieme. Se vi desiderate un trapezio più morbido ed imbottito, vi consigliamo di orientarvi sul Ride Engine Momentum (leggi test).

 


Ride engine harness 5

Ride engine harness 6

 

 

Parte centrale temporaneamente omessa. Articolo completo disponibile in anteprima solo per i Supporters di Waterwind.it. Per diventare sostenitore, clicca qui.

 

Il trapezio, nella versione dotata di fasce di connessione diretta, trasmette in maniera davvero efficace, e senza dispersioni, la potenza della vela al corpo del rider, affinchè questi possa scaricarla sulla tavola. Questo modello, più precisamente, trasferisce tutto il carico sulla schiena, sopratutto sulla parte lombare, e non sui fianchi e sulla vita, come invece fa il Momentum. E' da valutare nel tempo se le sollecitazioni concentrate su tale parte della schiena possano determinare qualche fastidio, su alcuni soggetti. Potrebbe anche essere utile, al fine di evitare problemi alla schiena, regolare il trapezio in modo che non risulti esageratamente stretto sull'addome.

Comunque, nel caso temiate problemi alla schiena, vi consigliamo la versione con le classiche cinghie di regolazione (webbing connection), oppure un modello meno rigido, come il già citato Momentum.

Se state utilizzando questo modello, o un altro trapezio Ride Engine, e volete condividere le vostre impressioni, potete scriverle qui sotto nei commenti.

Aloha. Fabio Muriano

 

Senza il vostro sostegno, Waterwind non esisterebbe. Diventa nostro supporter!

Se vuoi fare pubblicità con noi, leggi qui, o contattaci.

Collabora con noi. Leggi qui

Acquista i nostri gadgets. Visita il nostro canale YouTube.

 

Nessun commento

Effettua il Login per postare un commento