snowboard appena prima della prigione "coronata"

nakaniko écrit: e adesso sono chiuso fra quattro mura con la paura che tocchi a me...

Impossibile Niko. Tu sei sopravvissuto alle pantegane dei canali di Venezia. Video molto bello!

eccolo il video, mai avrei pensato che le immagini di quel giorno sarebbero state così importanti e allo stesso tempo quasi dolorose per me stesso, che ho provato l'infinita libertà di volare in fresca con lo snowboard e adesso sono chiuso fra quattro mura con la paura che tocchi a me...

Grazie Nico per il racconto. Per un po', vivremo di questi bei ricordi.

Ma ora facciamo tutti i bravi......

Ciao. Fabio

E chi lo avrebbe detto...
Sabato pur titubante per le varie norme sul maledetto coronavirus mi dico vado in montagna, potevo farlo venerdì che pure avevo ferie ma rinviate per esasperazione...
Ma poi vado, il tempo è bello e la gente tantissima, perlomeno a Zoldo mi pare si rispettino le distanze del decreto, ma alle 9.30 parcheggi strapieni anche sopra a Palafavera e mi tocca persino andare a Pescul di là del Passo Staulanza, in val Fiorentina, sempre colelgata ad alleghe e Zoldo. Cosa non malvagia alla fine, perchè c'è una bella seggiovia aperta e non c'è la ressa in entrata, si rispetta con abbondanza il fatidico metro di distanza interpersonale...
Avevo montato dopo ben 8 anni il mitico F2 Lancelot 172 a coda di rondine (2001-2002, la tavola della fresca a Revelstoke-Canada di quell'anno), ma mi dicevo mah vedo tutto tracciato... Forse non proprio tutto... In cima si vede un fazzoletto bianco sulla destra, sinistra scendendo, bisogna andare a piedi su fino alle antenne ma vabbè... Eccolo là bello intonso, il Lancillotto plana in fresca con una potenza entusiasmante, diciamo che essendo più lungo e piatto è come in acqua uno slalom piuttosto che un curvilineo wave, a cui si potrebbe associare il fratellone NItro Slash 171 che ha più rocker davanti (e in bosco gira più facile infatti).
Però poi per schivare le tracce mi allargo sempre più verso sinistra ovvero nord-nordovest, e un paio di volte rientro in pista abbanstanza a fatica, anche scarpinando in fresca. Ma che sensazioni quei fazzolettoni ancora intonsi....
Poi il fattaccio, in una discesa vedo spazi ampi e di neve intonsa dove il Lancillotto non vuole smetter di correre e io dico ma sì andiamo, senza minimamante sapere dove sto andando! L'emozione dell'avventura mista alla paura dell'avventatezza del gesto sono fortissime, vado, vado, per fortuna incrocio una traccia in salita di uno scialpinista, quindi sono ancora nel mondo civile, hehehe. Poi incocio una stradina forestale che sale, bene, cado e due ciaspolatori letteralmente mi dicono, dai, bello fare ancora le cose che facevi quando eri giovane (urgh!), hahaha...
Poi sosta nel bosco nel nulla e arrivo giù, fortunatamente non lontano dalla base dell'impianto, con un sorriso che mi straccia le mandibole!
Resto el giorno non paragonabile, in pista il Lancillotto è molto più impacciato, sarà... L'armatura hehehe...
Il resto lo sapete dai giornali, torno a Venezia e scopro che di notte ci hanno reclusi col decreto anti coronavirus, e la domenica nel deserto vado a passeggiare all'Isola di S. Erasmo col cane dove nel silenzio raro e incredibile della laguna posso ammirare davanti le Dolomiti inevate e... irraggiungibili!

P.s. Video a seguire appena lo monto...