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Domenica e Lunedì siamo andati a provare, per la prima volta, lo spot di Cannes. Vento da E/NE a 30 nodi circa domenica, ed anche più forte lunedì. Lo spot ci è piaciuto e ci ha fatto provare nuove (forti) emozioni. 

Siamo partiti in tre da Milano, domenica mattina, alle 7,30. Oltre al sottoscritto, hanno partecipato alla trasferta Michele e Valentino. Sul posto, nei due giorni, abbiamo fatto tanti altri piacevoli incontri. Come in occasione della trasferta di gennaio a Six Four, il sottoscritto è partito con un forte raffreddore in lento miglioramento.

Domenica siamo arrivati sullo spot intorno alle 12,00. Essendo indisponibili i posti per parcheggiare lungo Boulevard Gazagnaire, che corre lungo la spiaggia principale di uscita, abbiamo parcheggiato all'ampio parcheggio a Cap de la Croisette (leggi recensione completa dello spot dove troverai molte più dritte sulla logistica e su come lavora lo spot).

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Lo spot, per noi, si presentava nuovo e poco conosciuto (solo Michele era già uscito qui); quindi, abbiamo passato la prima mezz'ora ad osservare le condizioni e gli altri riders per capire, mentre mangiavamo un panino. Io ho fatto, anche, un po' di misurazioni con l'anemometro, rilevando subito una certa differenza tra il vento misurato a Cap de la Croisette, e quello misurato in corrispondenza della spiaggia a Nord. Al Capo, il vento è risultato ben disteso e costante, intorno ai 25 nodi medi, con punte di 30-32 sulle raffiche. Spostandosi verso la spiaggia a Nord (lungo Boulevard Gazagnaire, appunto), il vento è risultato di intensità, media e massima, inferiore (media poco sotto i 20), ma soprattutto più rafficato. Tutto questo a riva. Ovviamente, abbiamo subito capito, che in mare sarebbe stato anche più forte. Dopo una certa indecisione se uscire con la 4,7 (non amo risultare sottoinvelato tra le onde), confrontandomi con Michele, e considerando bene l'intensità delle raffiche a terra, ho optato per la Ezzy Tiger 4,2, da abbinare alla Tabou 3s 86. In breve... meno male che ho armato la 4,2....

Michele, invece, è uscito con la Goya Banzai 4,0, con Starboard Kode twinzer, Valentino con Neil Pryde Zone 4,2 e con tavola RRD Wave sugli 80 litri.

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Dopo aver guardato gli altri, abbiamo deciso di uscire da una spiaggetta vicino al parcheggio, che è risultata abbastanza comoda (solo qualche roccetta semi-sommersa a cui prestare attenzione, ed un po' di risacca). Devo dire che la prima giornata, siamo andati un po' con il freno tirato, e con approccio esplorativo per capire le condizioni dello spot. Comunque, non ci siamo risparmiati.

Navigando verso l'Ile Sainte-Marguerite, di fronte a Cap de la Croisette, sono subito rimasto impressionato dalle onde: treni regolari, non frangenti (tranne qualche eccezione), ma decisamente ripidi, ed alti all'incirca 3 metri massimo. Belle rampe da gestire in andatura ed in manovra. Lì non ho mai provato a saltare. Ho solo staccato poco dalla cresta dell'onda, percependo subito il vuoto del cavo successivo, e la potenza del vento in grado di sostenerti in aria per qualche secondo. Il canale tra il capo e l'isola è un tratto di mare affascinante, ma insidioso. Navigare verso l'isola è molto suggestivo, con un gruppo di case di pietra ocra sullo sfondo, immerso nella macchina mediterranea.

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I primi bordi mure a dritta verso la spiaggia di fronte a Boulevard Gazaignare sono stati altrettanto esplorativi all'inizio. Il vento procedendo verso quella zona tendeva a ruotare da Nord est (mentre nel canale era più da Est). Quella è una delle zone dove si formano le onde migliori, che rompono sul basso fondale. I bordi successivi mi sono tenuto più al largo nel bordo mure a dritta. In spiaggia, ho beccato l'amico Remy che aveva già provato lo spot, e me ne aveva parlato bene.

Siamo stati in acqua dalle 13,00 alle 16,00/16,30 circa con alcune pause. Io ho dovuto sostituire le cimette che mi hanno dato problemi, e cambiare i calzari (con quelli da 2,5 mm avevo un po' di freddo). Domenica, Cannes ci ha accolto con 15-16 gradi (una decina circa al vento), ed po' di sole, almeno fino al primo pomeriggio. Io, anche perché raffreddato, sono uscito piuttosto coperto, con muta 5 mm, calzari 6,5 mm, cappuccio e moffole in neoprene. Molti, però, erano in acqua a piedi nudi e senza guanti e cappuccio. Ho invidiato soprattutto quelli senza calzari (non vedo l'ora di tornare anch'io a surfare a piedi nudi), ma francamente per me è ancora presto, anche se l'acqua non è gelida (circa 14 gradi).

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Domenica pomeriggio lo spot è risultato affollato; molti i locals, ed anche gli italiani presenti. Purtroppo, è risultata ubiquitaria la presenza dei Kiters, che, tanto per cambiare, hanno invaso tutto lo spot. Subito mi sono reso conto, che rispetto a Hyeres, che pure continuo ad apprezzare, Cannes è uno spot dove è possibile surfare veramente le onde, anche front-side. Alcuni storceranno il naso, e penseranno, che la direzione del vento non è sufficientemente side rispetto all'onda. Può essere vero, ma qualcosa di divertente si riesce a fare.

A fine surfata, siamo andati a dormire al B&B Hotel in località La Bocca, e poi abbiamo cenato da Steak and Shake. Avremmo preferito non mangiare hamburger anche stavolta, ma a Cannes non è facile trovare posti a prezzi ragionevoli di domenica a febbraio, dove mangiare qualcos'altro. Approfondiremo la questione - se qualcuno ha consigli, li posti nei commenti. Abbiamo poi fatto due passi per Cannes (Cannes è sempre bella), e per il suo centro storico, che, a differenza di quello di Hyeres, è risultato animato anche in pieno inverno. Poi, a nanna, a riposarci.

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Le previsioni meteo per lunedì erano uguali a quelle per domenica (salvo una maggior copertura nuvolosa). Dopo un'abbondante colazione ed un po' di spesa, ci siamo presentati sullo spot verso le 10,00. Subito, ho beccato Ivo, pronto ad entrare in acqua già presto con la North Hero 4,2 e la JP 85, per godersi lo spot, ancora non affollato. Per il lunedì era previsto l'arrivo anche di Max di Genova, autore dell'articolo di Fuerteventura, ed il ritorno (!) di Michelinox, che è un mito d'uomo, ed ormai un pendolare Milano-Francia! Infatti, il giorno prima era stato a Beauvallon, con altri amici (divertendosi parecchio, a quanto ci dicono). Poi, è tornato a dormire a Milano, e lunedì si è ripresentato a Cannes, per entrare in acqua con noi verso le 11,00 (ed uscire verso le 15,00 senza quasi mai essersi fermato). E' ammirevole l'entusiasmo di Michele, dopo tanti anni di windsurf, e, soprattutto, la disponibilità di consigli che dimostra sempre anche nei confronti di noi polli surfistici .... Vedendomi armare ancora la 4,2 (al Cap de la Croisette avevo di nuovo misurato 30 nodi massimi come ieri), Michelino mi ha chiesto se non mi convenisse armare qualcosa di meno. Avrà ragione.... ma la 3,7.... l'ho lasciata a casa, dopo aver visto le previsioni di Winds-up che davano 25-30 nodi massimo per entrambi i giorni. Questa due giorni mi insegna definitivamente, che la teoria dell'essenzialità è vera solo entro certi limiti. Se vi fate oltre tre ore di macchina, ed avete spazio, portatevi attrezzatura in abbondanza (ma non se venite in macchina con me)! Quindi, ho proseguito ad armare la 4,2, sventandola bene.

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In breve, la prima parte della sessione di Lunedì, mi sono divertito una cifra!!! Lo spot è poco affollato e c'è tutto lo spazio per andare dove si vuole.

Siamo partiti dalla zona della spiaggia di sabbia in corrispondenza di Avenue Reine Astrid. Arrivati nel tratto di mare davanti al parcheggio, si incontrano delle belle onde che rompono in una zona di fondale basso. Ecco, la cosa che ricorderò a vita di questa uscita, è il fatto che per la prima volta, ho fatto dei salti veramente alti (almeno per me). Non i soli stacchetti di un metro circa, ma salti di oltre due metri. Arrivando in zona a piena velocità, finalmente, mi è capitato di avere l'occasione di incontrare onde quasi frangenti alte un paio di metri, belle ripide, di quelle che si vedono nei filmati degli spot wave, con l'inevitabile scelta di spiccare il salto, al di là di qualsiasi esitazione. E, quindi, ho avuto modo di fare esperienza seria con i salti. In alcuni dei primi salti alti, sono riatterrato di prua..... Nella fase intermedia/finale del salto, mi sono ritrovato spesso con entrambe le gambe piegate e la tavola orizzontale. Si è quindi verificato, più di una volta, che la tavola mi abbia preso vento da sopra, portandomi a concludere il salto malamente con un mezzo forward.....

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Poi, ho iniziato a fare tesoro delle dritte di sua maestà Fabio Calò che in questo recente video, ricorda di spingere con la gamba di poppa in previsione dell'atterraggio, per atterrare con la poppa della tavola. Devo ancora migliorare molto, ma ho provato delle sensazioni bellissime, che solo Michele Ferraina può in parte testimoniare, avendo sentito l'urlo che ho cacciato sul salto più alto della giornata.

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Quella zona dello spot davanti al parcheggio è risultata una vera e propria sfida continua. Ci siamo beccati anche delle belle frullate....Ed ho ancora in mente l'immagine di Michele Ferraina, caduto sulla stessa onda con me, sulla cresta dell'onda che lo ha sollevato, mentre io sono due metri sotto nel cavo antistante, con l'onda che mi sta per rompere addosso..... In tali circostanze, un po' di esperienza non guasta: importantissimo è non farsi strappare via l'attrezzatura dall'onda, ed immergersi sotto l'onda con la testa. Diciamo che se l'onda rompe prima, e ti arriva addosso solo la schiuma, è più facile; se l'onda ti rompe addosso con tutta la sua forza, la faccenda è un po' più complicata.

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Ho cercato anche di surfare le onde in backside, sganciato dal trapezio, nel bordo di rientro mure a dritta. Bella sensazione! Peccato che arrivavo puntualmente alla spiaggia senza più fiato per impostare la strambata.... Va detto che in queste condizioni (vento con 30 nodi e passa), lo spot richiede allenamento fisico. Io, in questo periodo, sono allenato ma non al top, e, quindi, ogni tanto avevo bisogno di una pausa di riposo a terra, avendo anche occasione di scambiare due chiacchiere con gli altri. A terra, ho ritrovato Valentino, che, ad un certo punto della mattinata, lamentava un crampo al polpaccio. Ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere anche con Max, e gli altri del gruppo di Genovesi, che si stupiscono sempre di quanta strada facciamo per venire qui (ma noi, ormai, non ci facciamo più caso, ed, anzi, Cannes, ci sembra vicina).

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Dopo un po' di foto, e video (mitica la ripresa del ragazzo che si lancia in acqua dal molo), sono rientrato in acqua. Credevo che lunedì lo spot sarebbe risultato meno affollato, ed, invece, nelle ore centrali della giornata, in acqua c'era tanta gente. Ad un certo punto, sono caduto su un'onda che mi ha rotto addosso lateralmente, perché non avevo abbastanza vento e velocità per stringere e saltarla, e non potevo poggiare per sfuggirle surfandola, perché sottovento avevo un kite.... Sono uscito fuori ancora un paio di volte, ma mi sono reso anche conto che il vento era rinforzato parecchio, soprattutto nel canale, e con la 4,2 non era più gestibile (Michelino è rimasto tutto il giorno fuori con la 3,6). Considerata anche l'ora, ho deciso di chiudere la sessione.

Dobbiamo ancora imparare a sfruttare al meglio lo spot, ma, complessivamente, devo dire che l'impressione è più che positiva.

Hang loose.

Fabio Muriano

 

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