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Domenica 1 marzo, grazie all'aiuto dell'amico Carlo ho avuto modo di capire bene come si armano le vele Ezzy, e di verificare come funziona l'abbinamento tra gli alberi Ezzy ed alcune vele di altra marca. E' stato un momento importante per capire ancora meglio che le vele non lavorano tutte nella stessa maniera, e per constatare in maniera concreta le diverse curvature degli alberi.

 

Rigging delle vele Ezzy, ed abbinamento vele alberi...

Ho imparato a trimmare le vele da windsurf, ed a mettere a punto le diverse regolazioni, utilizzando vele ed alberi Point 7, seguito dal buon Francesco (Non Solo Mute di Valmadrera). Le Point 7 vogliono alberi constant curve, e, generalmente, sventano bene nella parte alta della vela, con una svergolatura accentuata. E' presente un riferimento (simbolo stampato) nella parte alta della vela, a circa una - due spanne dall'albero, che indica quanto cazzare il caricabasso in condizioni di vento medio (per il range di utilizzo delle vela): bisogna cazzare fino a fare in modo che la parte alta delle vela sventi dalla balumina fino al segno. Questo vale soprattutto per le vele freeride e slalom (io ho posseduto una HF), ma anche le vele wave (ho una Sado 2011) hanno un'impostazione del genere, anche se meno esasperata rispetto alle altre vele. Gli alberi sono dei constant curve classici, con un profilo di curvatura accentuato ma omogeneo su tutta la lunghezza. Le Point 7 armate anche solo con il loro albero acquistano un profilo in prossimità della tasca d'albero già buono, e non è indispensabile armare il boma per far girare bene le stecche.

Con queste premesse, passato alle vele Ezzy (su alcune misure) mi sono trovato in difficoltà nel trimmaggio, anche se il sito della Ezzy propone delle tuning guide (vedi anche i video) molto dettagliate.

Va subito detto che ho abbinato vele Ezzy ad alberi Ezzy anche se di annate leggermente differenti. Per la precisione, ho provato:

- una Ezzy Tiger 6,3 2012, con un albero Ezzy (sono tutti rdm) 430 cm 2013 (vedi terza foto sotto);

- una Ezzy Tiger 5,5 2013 con un abbinamento di alberi Ezzy: top 430 cm 2013, bottom 400 cm 2014 (vedi prime due foto sotto).

Gli alberi Ezzy (91% di carbonio) sono constant curve, ma leggermente spostati verso i flex top (curva più accentuata nella parte alta dell'albero).

Anche le vele Ezzy hanno dei riferimenti nella parte alta della vela per indicare quanto svergolare a seconda delle condizioni di vento (sono tre, rispettivamente per vento leggero - il più esterno, medio - in mezzo, forte - quello più vicino all'albero).

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Armando le vele Ezzy sopra indicate da solo, con gli abbinamenti di alberi Ezzy sopra riportati, avevo avuto l'impressione che la curvatura nella parte centrale e bassa della tasca d'albero rimanesse insufficiente, con le stecche che facevano un po' fatica a passare. Armando il boma, la situazione non migliorava molto. In bugna, le Ezzy hanno un sistema di cordini che dovrebbe aiutare a settare la giusta lunghezza del boma, e, quindi, il "grasso" della vela a seconda delle condizioni del vento. Il boma va allungato in modo che il cordino in bugna teso verso il punto di bugna del boma (senza però tirare la vela) raggiunga il boma. I cordini sono dello stesso colore dei riferimenti nella parte alta della vela. Il cordino più corto indica la regolazione da vento leggero, quello più lungo quella da vento più forte.

Premessa molto interessante ed utile di Carlo: quasi tutte le vele si devono armare mure a dritta (ovvero il lato di dritta della vela deve essere rivolto verso l'alto): ciò in quanto quasi tutte le estensioni ed i boma sono progettati per essere armati più facilmente su questo lato. Se le si arma sul lato a sinistra, diventano più complicate (es. nella costruzione del paranco del caricabasso). Fanno eccezione le Severne (se abbinate alle estensioni ed ai boma dello stesso produttore).

 

 

Prima indicazione importante fornita da Carlo: è normale che le vele Ezzy con il caricabasso cazzato il giusto a seconda delle condizioni di vento, tenendo conto dei riferimenti nella parte alta della vela, abbiano le stecche che puntino contro l'albero, o addirittura lo affianchino leggermente con l'estremità. Inoltre, il fatto che la tasca d'albero, nella parte bassa e verso prua, non aderisca all'albero è normale, in quanto sono tasche d'albero pensate anche per ospitare alberi SDM e non rdm come gli Ezzy. Si tratta di vele che lavorano in maniera ben diversa rispetto ad altre (es. le Point 7), in quanto svergolano poco e la vela lavora pienamente per tutta la sua altezza (in alto anche per quasi 3/4 della larghezza).

 

Seconda indicazione importante fornita da Carlo: con le Ezzy, non basta armare solo l'albero per far lavorare già bene le stecche, ma bisogna armare anche il boma. Ed a questo riguardo, Carlo mi ha fornito un'indicazione fondamentale: su alcuni tipi di vele Ezzy (es. le Tiger), la regolazione della bugna basata sul sistema dei cordini porta ad ottenere una vela, comunque, troppo grassa, con la vela che in navigazione si appoggia al boma, e si deforma, risultando più profonda, sopra e sotto il boma. Meglio basarsi sul range di lunghezze indicato e stampato sulla base della vela vicino al piede d'albero: si ottiene una vela un po' più tesa, con le stecche che lavorano meglio sull'albero (in ogni caso, sopratutto nella regolazione da vento leggero, può occorrere dare il colpo alla vela per farle passare al cambio di mure). Enzo, altro amico surfista, che ci ha raggiunto durante le prove, ha confermato che si tratta di un approccio standard nelle vele da windsurf in passato, mentre adesso alcuni produttori hanno adottato l'approccio "tipo Point 7". Nei video pubblicato a fine articolo, potrete cogliere i commenti durante il trimmaggio, che confermeranno quanto qui illustrato ed anche qualche dritta in più. Se avrete pazienza di gustarveli tutti, coglierete anche altre cicche.

 

 

Qui sotto, per gentile concessione di Giuseppe Oscuro, pubblichiamo una foto di una Ezzy Tiger 6,3, regolata da vento leggero, in azione sotto raffica. Notate come sventa il primo ferzo in alto (e solo quello).

 

 

Abbiamo anche provato ad armare la Ezzy Tiger 6,3 con un albero RDM White Reef Zephir 2012, 100%, che è un constant curve con un profilo di curvatura omogeneo (vedi foto sotto). Il risultato non è stato soddisfacente. Non essendo il White Reef un albero leggermente flex top, come l'Ezzy, non va verso prua con decisione nella parte alta della vela per poi piegare scendendo, rimanendo però più spostato verso prua nel centro e nella parte bassa della tasca d'albero: rimane troppo indietro in tale zona, e le stecche lavorano decisamente male (l'estremità di alcune supera l'albero), ed anche armando il boma, la situazione non migliora a sufficienza.

 

 

Abbiamo, poi, provato ad armare la mia Point 7 Sado 2011 con l'albero Ezzy 400 cm 2014. Il risultato ottenuto, anche se non ottimale come con l'albero Point 7 RDm (io ho un 60% di carbonio), è più che soddisfacente, almeno a terra. Per una conferma definitiva, bisognerebbe fare la prova in acqua.

Infine, abbiamo provato ad abbinare una Neil Pryde Zone 4,1 di epoca imprecisata (ma comunque vecchiotta, direi più o meno una 2005), con l'albero Ezzy 370 cm: risultato pessimo. Cazzando il più possibile, l'albero non fa una curva sufficientemente accentuata (direi su tutta vela); rimane troppo dritto, e la parte della vela vicino all'albero (al di là di come lavorano le stecche), ha una forma non accettabile (troppo stirata in direzione penna base).

Spero che i risultati di queste prove possano essere utili per tutti, e se avete commenti o suggerimenti, non esitate a mandarceli. Potete commentare tramite il vostro profilo facebook in fondo all'articolo (dopo i filmati), oppure mettendo un post sul forum di waterwind

Aloha, Fabio Muriano.

P.s. un grazie di cuore a Carlo ed Enzo per la pazienza e per i preziosi consigli, ed a Luciana... la camerawoman...!

 

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