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Domenica 24 maggio 2015, a Gera Lario sul lago di Como, si è tenuta una delle lezioni di introduzione al windsurf previste nel programma della nostra associazione sportiva dilettantistica Surf and Fun. Lo scopo di queste lezioni è quello di avvicinare ed appassionare al windsurf nuove persone, consentendogli di praticarlo in piacevole compagnia.

 

Windsurf: Lezione principianti al Lago di Como

Due i valorosi beginners che si sono messi alla prova: Claudio, che ha utilizzato la sua tavola da 205 litri, adeguata alla sua stazza, con il suo rig, e Clara, che ha utilizzato una tavola da 190 litri, con deriva a scomparsa, e rig da 3,2, messi a disposizione dall'associazione. Durante la lezione, durata complessivamente quasi due ore, sono stati trattati i seguenti temi:

 

- concetti di base su come armare tavola e rig da windsurf;

- recuperare la vela dall'acqua in posizione base;

- inziare a navigare, ed orzare/poggiare

- accenno alla virata elementare.

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Il meteo ci ha assistito, con una giornata di vento anche fin troppo sostenuto per una lezione principianti, che sono stati così subito messi alla prova. Già alle 11,30 - 12, sullo spot (spiaggia di San Vincenzo), c'erano una decina di nodi abbondanti.

 

 

Ad ogni modo, Clara e Claudio si sono dimostrati rapidi ad apprendere, anche se ancora con i tipici difetti dei principianti (gamba di prua poco tesa, vero Claudio?), riuscendo ad eseguire con successo il recupero della vela, alcune decine di metri di navigazione (con ordine poi di invertire la rotta per sicurezza), ed anche qualche virata chiusa, o quasi chiusa. Entrambi hanno sicuramente bisogno di fare ancora molta pratica, tenendo presente, che, come detto durante la lezione, il windsurf è uno sport per teste di legno....

 

 

La lezione è stata tenuta dal sottoscritto, Fabio, presidente di Surf and Fun. Devo dire che queste esperienze, anche se talora impegnative e faticose (la mia giornata al lago è iniziata alle 10,30 ed è finita alle 18,30, ora che ho ricaricato tutto in macchina), mi trasmettono delle sensazioni ed emozioni positive. E' bello appassionare le persone a questo sport così coinvolgente. Ho già provato questo piacere portando in deriva persone che non erano mai salite su una barca a vela.

 

 

Dopo la lezione, abbiamo potuto goderci insieme una bella breva sostenuta, anche se un po' instabile, durante l'uscita di gruppo. Presenti, Lucia (nostra vicepresidente; ma il nostro segretario quando si decide ad entrare in acqua?), Walter con il figlio Christopher, e Daniele. Presenti sullo spot anche Luca (che ha preferito uscire dal pratone: è scomodo!), e verso la seconda metà del pomeriggio Giorgio, con la sua Challenger alare.

 

Il sottoscritto è uscito con il FSW 111 litri e con la Ezzy tiger 6,3, trovandosi, alternativamente, molto sovra invelato, e a tratti sotto invelato. Come detto, infatti, il vento è risultato molto instabile anche come direzione, probabilmente per via del cielo non completamente libero da nubi. Queste condizioni hanno quindi determinato accelerazioni improvvise e veramente notevoli, e buchi, in cui ero costretto a poggiare non poco per cercare di tenere la planata, o nei quali la perdita della planata era inevitabile. Sono condizioni faticose e che non amo molto. Comunque, ho tentato ugualmente di fare esercizio con le manovre. Sto ancora pagando il passaggio al FSW dal freeride. il minor volume a prua e poppa fa si che la tavola risulti più manovriera, ma perdoni meno. Durante la virata in planata inevitabilmente cado, una volta passato sulle nuove mure, pur cercando di portare il rig avanti prima possibile. Forse cerco di arretrare troppo con il corpo sulle nuove mure, prima di aver portato il rig avanti. Oppure, anticipo troppo il passaggio del corpo da un lato all'altro, e dovrei tirarmi più addosso la vela sopravento prima di cambiare bordo.

 

Ho dedicato del tempo anche all'ambita strambata power, provando a cambiare la posizione dei piedi prima di strambare la vela. Ci sono riuscito un paio di volte, ed ho l'impressione di trovarmi meglio in questa maniera. Ma ancora il rig mi cade in acqua sul lato esterno della curva, quando ho quasi chiuso la manovra..... Le prossime volte mi concentrerò di più mentalmente sull'uscita dalla strambata, che ormai è l'ultimo passaggio che mi manca (come la virata....).

 

Per semplificarmi la vita (almeno sulle virate), potrei (per lo meno al lago) tornare su un più stabile freeride, per portare a casa queste due manovre rapidamente. Oppure, dovrei tener duro, e dedicarmi una settimana, full immersion, in uno spot adatto (Porto Pollo!), dove provare tutti i giorni, magari seguito dall'occhio attento di un istruttore. E secondo voi, quale delle due alternative sceglierò? Ovviamente, la seconda: partenza in programma a giugno! Venite ad allenarvi con noi!

 

Durante l'uscita, anche un po' di esercizio a fare la partenza dall'acqua con la bugna in avanti. Inizio a capire qualcosa, ma è meglio che prenda prima confidenza con la beach start bugna in avanti. 

Chi volesse iscriversi alle lezioni, o agli stage, ci contatti. 

Aloha, Fabio. 

 

 

 

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