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Il 2 Novembre 2014 il gruppo di uscite di Waterwind è andato a provare il Peler nel famoso spot di Pra de la fam a Tignale sul lago di Garda. Abbiamo azzeccato una gran giornata, incredibilmente mite per il periodo, e con un Pelerone a 25 - 30 nodi.

Considerato che ormai la stagione per i termici da Sud sui laghi è praticamente finita, e viste le previsioni meteo favorevoli, nella giornata di sabato si è concretizzata la proposta di andare a provare il mitico Peler al lago di Garda. La scelta è caduta sullo spot di Pra de la fam, più vicino da Milano (nostra località di partenza) rispetto a Malcesine, e che presenta qualche altro vantaggio. In questo periodo, a terra offre una nicchia presto baciata dal sole e protetta dal vento; e poi, qui il Peler entra un po' più tardi, permettendo di raggiungere lo spot relativamente con più comodo.

Per rendere l'uscita ancora più comoda, abbiamo deciso di raggiungere lo spot sabato sera. Ci siamo trovati al casello di Agrate io, Michele, Carlo e sua moglie Luciana, divenuta con questa uscita membra onoraria (ma noi speriamo anche praticante) per aver portato la focaccia pugliese con cipolle ed olive. Siamo arrivati a Bogliaco di Gargnano, dove abbiamo pernottato e cenato "Al Marinaio" (doppia con colazione 59 euro).

Domenica mattina colazione alle 6.45 ed alle 7,30 siamo sullo spot. In realtà, abbiamo voluto raggiungere presto lo spot per non avere problemi di parcheggio.

Alle 7,30, il sole non è ancora sorto, ma la temperatura è già di 16 gradi. Promette bene. Chiediamo info sullo spot a qualche rider locale. Il vento non è ancora entrato, anche se al largo c'è già qualcosa. Ci dicono che il giorno prima è stato da 5,5 non piena. Alcuni rider iniziano armare vele sui 5.3, 5.5. Perlustriamo la spiaggetta da dove si entra in acqua (di fronte allo Snack Bar al Pra), ed il parcheggio a pagamento di fronte al B&B Torre degli Ulivi, possibilità di alloggio proprio sullo spot.

Lo spot di Pra de la FamIl posto è magnifico: la giornata è bella, l'acqua è limpida, c'è una limonaia alle spalle, e la parete rocciosa incombe sullo spot. All'orizzonte verso sud, il profilo di Sirmione, della Rocca di Manerba, ed in generale la costa sud del Lago, il cui profilo si adagia sottile, bluastro ed ambrato, sopra la superficie del lago, nella luce nitida del primo mattino. Il sole sta per sorgere da dietro il monte Baldo.

Ho voglia di entrare. Inizio ad armare anch'io una 5.5, e preparo la RRD FSW 110 litri. Gli altri amici sono indecisi.

Quando ho da poco finito di armare la vela, vengo richiamato dalle voci eccitate degli altri surfisti sullo spot. Mi giro: sono le 8,30 ed il Peler è entrato anche al Pra alla grande. Il lago spumeggia, investito da un bel vento teso. Sento qualcuno che inizia a parlare di 4.7, e qui commetto un errore. Per pigrizia non smonto la 5.5. per armare la 4.7. D'ora in poi, lo farò sempre, perchè entrare in acqua con la vela non adatta toglie parte del piacere. Inoltre, ma questo è il prezzo da pagare quando si prova un nuovo spot, al Pra conviene aspettare e capire bene con che vela uscire. Il vento non entra subito, e non bisogna farsi ingannare. Peraltro, a riva è riparato, ed è difficile fare misurazioni del vento (a meno di non spostarsi un po' più a nord, dove molti escono dalle rive scoscese del lago).

Michele ha armato la 5,2 da usare con il suo Fanatic freestyle 100 litri. Carlo (il colosso di Bari, con una stazza di 90 kg...), come al solito sceglie vele almeno di 1 metro sopra le nostre (ma anche lui oggi un po' se ne pentirà...): opta per una Ezzy 6,3 da usare con un Fanatic 130 litri. 

Esce Mik, e poco dopo anch'io. Ho prudentemente messo il passamontagna in neoprene. Si conferma ancora una volta insopportabile. In aggiunta, ad uscire verso la sponda veronese, c'è un riverbero del sole fastidioso. Plano con visibilità precaria.... Così non va. Sono stupito dalle condizioni climatiche. L'acqua non è ancora fredda (comunque, ho una muta 5 mm, e calzari da 6 mm), e l'aria neanche. Ritorno a riva. Prendo gli occhiali da sole (legati con laccio dietro la testa), e metto il berretto in neoprene, più che sufficiente (molti non hanno nulla, e penso che effettivamente si potrebbe farne a meno). 

Entro di nuovo in acqua, e finalmente posso planare piacevolmente. Riesco anche a risalire bene. Il vento ora è abbastanza gestibile con la 5,5 e la raffiche non sono cattivissime. Fino a 100 metri circa dalla spiaggia, comunque, è un po' più rafficato ed instabile, con alcuni scarsi talora significativi. La RRD 110 FSW si comporta bene.

Intanto, lo spot si sta affollando. Dopo mezz'ora in acqua, il vento medio rinforza ancora, ed alcune raffiche diventano ora toste. Sono condizioni da 4,7 o meglio anche qualcosa di meno. Anche la tavola, inizia ad essere grossa. Al largo, c'è un'onda di quasi un metro. Sarebbe meglio la 86 litri. In alcune waterstart, la tavola mi viene sollevata dalle onde a prua, prende vento, e si gira. Sulle raffiche si vola, ma ho la spiacevole situazione di non essere pienamente in controllo.

Vado avanti ancora un po', fino a quando (dopo circa un'ora in acqua) non inizio ad avere una strana sensazione. Inizia a girarmi la testa. In settimana ho avuto un'indisposizione (di quelle causate da quei bei virus che figli e figlie ti portano a casa da scuola...). Ho ancora lo stomaco sotto sopra, ed evidentemente, anche per lo sforzo, non riesco a digerire bene la colazione (non abbondante). Oppure, secondo il parere a posteriori di altri amici, patisco proprio il fatto di aver consumato una colazione leggera, e poco energetica. Faccio fatica a stare in piedi sulla tavola. Per fortuna, non sono lontano dalla riva (un centinaio di metri). La muta mi tiene ben caldo. Scruto la riva, ed inizio a nuotare tirandomi dietro la tavola. Se nuoto, non ho la sensazione sgradevole di vertigine, che, invece, ho se sto in piedi sulla tavola. Dalla spiaggia di uscita, ho un centinaio di metri di riva al massimo per scarrocciare. Poi, la costa finisce a strapiombo nel lago, e non ci sono altre spiagge. Mi passano vicino alcuni ragazzi che con molta gentilezza e premura si accertano delle mie condizioni (li ringrazio ancora, è stato importante aver ricevuto assistenza). Gli dico come sto, ma gli dico che dovrei riuscire a raggiungere a nuoto la spiaggia a sud del porticciolo di Tignale. Gli chiedo comunque di tenermi d'occhio. Mi dicono di non contrastare il vento e di nuotare in direzione della spiaggia. Dopo qualche minuto arrivo alla spiaggia. Mi sdraio al sole, per riprendermi. Poi, torno alla spiaggia da dove uscito, temendo che i miei amici si stiano preoccupando. Li ribecco. Mi stavano cercando; gli racconto l'accaduto. Anche loro mi confermano di essersi trovati, nel momento clou, sovra invelati. Carlo sta pensando di ridurre, ma qualcuno gli dice che andrà a calare. In realtà, nel frattempo sono le 10,30 ed il vento è ancora bello.

Freestyler sullo spotSulla rastrelliera in spiaggia, la vela più grossa è una 5,3, poi solo 4,2, 4,4, qualche 4,7.

A questo punto, mi dedico alle riprese ed alle foto. Michele mi passa la Go Pro e mi ritrovo a filmare contemporaneamente con la sua e la mia videocamera (forse, penalizzando la qualità delle riprese.... in qualche momento). In acqua ci sono alcuni riders con le palle... (per non usare giri di parole). Uno, in particolare, mi colpisce per la fluidità dei movimenti. Qualcuno chiude le manovre sulla spiaggia, rischiando di sfasciare la tavola....

Michele e Carlo, comunque, si godono la giornata. Michele è avanti. Lo vedo chiudere bene qualche duck jibe senza perdere la planata. Sono le 11 passate quando anche loro smettono, perché il vento sta iniziando a mollare da riva verso il centro lago.

A terra ora si sta magnificamente. Sembra di essere ancora in estate, ed invece è novembre! Al riparo dal vento, si può stare in costume. Alle spalle della spiaggia ci sono alcune bouganville ancora pienamente fiorite.

Michele, Carlo e Fabio sullo spot a fine giornataSmontiamo, e poi andiamo a Toscolano - Maderno a mangiare la focaccia di Luciana in una spiaggia tranquilla e molto piacevole. 

In conclusione, è stata una giornata, comunque, positiva. Lo spot di Pra de la fam si è rivelato molto bello, e sicuramente ci torneremo. Peccato, per non esserci venuto nelle migliori condizioni di salute. Ho fatto, comunque, conoscenza con lo spot, e fatto altra esperienza nel gestire una situazione difficile. Ed in simili casi direi che la parola d'ordine è sempre mantenere la calma, e ragionare bene sul da farsi.

 

 

Cliccando qui, potete leggere un'accurata recensione dello spot.

Buon vento.

Fabio Muriano

Per vedere la slide gallery della giornata e per scaricare le foto, clicca qui.

Qui sotto il video della giornata (a breve in arrivo anche quello girato con la Go Pro).

 

 

 

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