Seleziona la tua lingua

Trekking, storia e natura si intrecciano continuamente in un percorso ad anello sulle alture della Vallegarina (TN) che catapulterà l’escursionista indietro di quasi un secolo in un sistema di trincee e gallerie completamente immerso nella splendida paesaggistica del territorio trentino. 

 

Trekking: la Forra del Lupo e il Forte Dosso delle Somme (Folgaria, Trento)

 

Camminare non è, quasi mai, un’azione fine a sé stessa. Passo dopo passo in un’escursione, come nella vita, il contesto può darti l’opportunità di crescere attraverso la conoscenza. E ripercorrere cammini che, in passato, servivano a ben altro che alla ludica attività di una gita fuoriporta induce a riflettere, oltre che a conoscere e visitare un territorio. Cammino, sapere e curiosità che troviamo in questo trekking che non può assolutamente mancare nelle bacheche degli amanti della storia del primo conflitto mondiale: l’anello della ‘Forra del Lupo’, con meta il ‘Forte Dosso delle Somme’. Esso fu, per la sua imponenza, una delle principali strutture difensive austro-ungariche di tutto il fronte. Costruito tra il 1912 ed il 1915, il forte era dotato di 4 obici da 100 mm, grazie alla gittata dei quali (7 chilometri) era in grado di controllare il versante settentrionale del Pasubio (in particolare del Col Santo) e di bloccare, assieme al vicino Forte Sommo Alto, un'eventuale italica risalita dalla Valle di Terragnolo. La lunga serie di fortificazioni, trincee e gallerie che porta al Forte prende il nome di ‘Wolfsschlucht’ ed è stata riscoperta, casualmente, da pochissimo tempo. Soltanto nel 2014, infatti, come testimoniato dai cartelli esplicativi presenti lungo il percorso, un gruppo di studiosi ha riconosciuto in alcuni dipinti di Egger e nella foto di Ludwig Fasser, un ufficiale austro-ungarico, la meraviglia immersa e celata nella natura.

 

Trekking Forra Lupo Folgaria Trento 002

Trekking Forra Lupo Folgaria Trento 003

 

 

Gli altipiani, Folgaria, Serrada e la quieta Valle del Terragnolo ci attendono. Indi per cui, lasciata la macchina nei pressi del Bar Ristorante Cogola (1240m) siamo pronti a partire.

Una leggera salita (ancora su fondo asfaltato) introduce allo start dell’anello: il sentiero 137 CAI (Foto001 - vedi slidegallery completa a fine articolo). La sensazione di aver messo da subito un passo indietro nel tempo, nella storia del nostro paese è calorosa e avvolgente. Alla nostra destra gallerie, trincee, camminamenti e punti d’osservazione sulla sottostante Valle del Terragnolo (Foto002) catapultano indietro la nostra mente, mentre i nostri passi continuano a susseguirsi nel presente.

I cartelli ci raccontano (Foto003): correva l’anno 1916 e il giovane soldato austro-ungarico Ludwig Fasser scriveva le sue memorie, testimoniando cosa stava accadendo, e quanto era difficile vivere nella paura generata da giornalieri bombardamenti. Solo il fragoroso rumore delle bombe riecheggiava in una valle colma di silenzio. Niente a che vedere con l’attuale chiasso creato dalle nostre scarpe da trekking calpestanti le foglie.

Dopo circa 55 minuti di camminata tranquilla, quindi, attraversando passaggi in costa, boschi e altre rimanenze della Prima Guerra Mondiale, è già tempo di ‘Wolfsschlucht’, di Forra del Lupo (Foto004). Il sentiero si incunea in una ripida discesa all’interno di un canyon di rocce di americana memoria in miniatura. Prima di tuffarsi nel percorso scavato tra le alte pareti, è doveroso visitare il crinale destro della forra (quello che si affaccia sulla valle già citata in precedenza): qui è possibile ammirare una trincea fortificata dotata di numerose postazioni per fucilieri e mitragliatrici (Foto005/006/007/008), la quale guarda direttamente al Coston dei Laghi (1873m), al Monte Alba (1230m) ed al Monte Cornetto (2180m) (Foto009). Scendendo, quindi, per la Forra dedicata al lupo possiamo trovare ricoveri e stanze, una volta adibiti a vario uso, dove i soldati potevano trovare riposo e riparo da eventuali azioni offensive del nemico. Fotografie e racconti, come nel resto del percorso, mostrano attimi di vita quotidiana vissuti dai soldati durante i bombardamenti (Foto010/011/012).

 

Clicca qui per scaricare la traccia in formato GPX dell'itinerario

 

 

Scesa la Forra grazie ad un pendio di media difficoltà, ci troviamo di fronte un ampio pianoro erboso, che dà il benvenuto in località ‘Caserme’.

La quiete del posto e il richiamo ombreggiante di un faggio ci invitano a sostare, ma durante la guerra non c’era tempo per riposare, e quindi proseguiamo. Il sentiero, a questo punto, si biforca e trasformandosi nel miglior ‘Saw – l’enigmista’, e sembra sussurrare all’avventuriero: ‘Fa la tua scelta!’. Da una parte, una sterrata semplice che porta dritti in poco più di mezz’ora al Forte Dosso delle Somme; dall’altra, un sentiero più lungo e faticoso, ma ben più appagante dal punto di vista storico e paesaggistico. Seconda opzione, ovviamente, la più consigliata.

Una galleria (consigliato l’uso della torcia) costruita durante la Grande Guerra (Foto013) avvalora la nostra scelta, svelandoci alla sua fine il perché del cartello ‘percorso difficile’: un ripido pendio, a tratti esposto, ci porterà direttamente al plateau di vetta, sul quale è stato costruito il Forte Dosso delle Somme (Foto014/015). Della costruzione non è rimasto gran che, ma le foto possono aiutarci a ricostruirla idealmente: un fossato largo 10 metri circondava la struttura, che era formata da tre edifici, tutti collegati tra loro tramite delle gallerie scavate nella roccia; il più grande era quello posto a nord-ovest, proprio sul culmine del piccolo altopiano, e misurava 100m di lunghezza e 8 di larghezza, il secondo era costituito da due piani sotterranei, mentre il tetto era composto di tre cupole. Il terzo, infine, era formato da più casermette che ospitavano fucilieri e mitragliatrici, atte a consentire la difesa in caso di scontro ravvicinato. Una volta raggiunto il forte siamo in vetta, 1660 m, dai quali è possibile ammirare un panorama che spazia dalle Dolomiti del Brenta fino, ad ovest, alla cima-gemella a quella sulla quale ci troviamo, il Monte Finocchio (1683 m), e, soprattutto, sullo sfondo, a quel che rimane del ghiacciaio del Adamello (Foto016/017/018/019).

 

Trekking Forra Lupo Folgaria Trento 001

Trekking Forra Lupo Folgaria Trento 004

 

Finita un’indispensabile sessione fotografica in questo posto meraviglioso (Foto020), è tempo di scendere. La carrareccia si è trasformata nella strada sterrata, utilizzata dai primi mezzi in grado di raggiungere il forte ai primi del novecento. Deviando, dopo appena qualche tornante, è possibile raggiungere la deliziosa ‘Baita Tonda’, per far del nostro stomaco, rumoreggiante, una calorosa capanna per dell’ottimo cibo (Foto021).

Appesantiti da canederli e polenta col cinghiale, c’è da concludere l’anello. Lasciamo il rifugio sulla destra, e scendiamo il sentiero che, attraversando la pista da sci, non riserva più gran che da raccontare. Seguiamo la traccia fino a sboccare direttamente nel centro del paese, dal quale, in pochi minuti, dopo una meritata sosta, è possibile tornare al parcheggio e recuperare la macchina. 

Buona passeggiata, Daniele

Clicca qui, per la slidegallery completa dell'itinerario

 

Caratteristiche Tecniche:

  • Lunghezza: 8,9 km
  • Durata: 4h20min 
  • Dislivello totale: 920m
  • Difficoltà: E
  • Punto più basso: 1240m (Bar Ristorante Cogola)
  • Punto più alto: 1660m (Forte Dosso delle Somme)
  • Periodo Consigliato: Primavera, Estate, Autunno

 

Tempi di percorrenza: 

Cogola – Forra del Lupo ? 1h10min

Forra del Lupo – Forte Dosso delle Somme ? 1h 20min

Forte Dosso delle Somme – Cogola ? 1h50min

 

Come arrivare?

In Macchina: Autostrada A15: uscita Rovereto Sud/Lago di Garda da A22/E45 – Prendi Strada Statale 240 fino al bivio con via Vicenza sulla Strada Statale 46 – Prendi Strada Provinciale 2 in direzione via San Rocco a Folgaria – da Folgaria prosegui verso via Pasubio fino a raggiungere il Bar Ristorante Cogola in località Serrada (TN).

Mezzi Pubblici: non è possibile raggiungere esattamente lo start del trekking con i mezzi pubblici.

Dove parcheggiare? È possibile, dietro avviso e autorizzazione dei proprietari parcheggiare nello spiazzo adiacente il Bar Ristorante Cogola.

 

Ed infine, CONSIGLI UTILI:

Approvvigionamento acqua: Non vi sono punti dove reperire acqua corrente durante il percorso, tuttavia numerosi sono i rifugi che potrete incontrare. 

Aree Attrezzate/Punti Ristoro: Ad ognuno la sua scelta, ma fortemente consigliato è il pranzo alla ‘Baita Tonda’, ottimo rapporto qualità prezzo ed una location eccellente.

Consiglio personale dell’autore: non tralasciare nulla, state sempre con l’occhio pronto a cogliere ogni angolo del sentiero. Non è un trekking difficile e faticoso, per cui cercate ogni postazione, ogni punto panoramico: le visuali ‘nascoste’ metteranno la ciliegina sulla torta a questo splendido trekking.

 

Senza il vostro sostegno, Waterwind non esisterebbe. Diventa nostro supporter!

Se vuoi fare pubblicità con noi, leggi qui, o contattaci.

Collabora con noi. Leggi questo articolo!

Nessun commento

Effettua il Login per postare un commento