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Il trekker spezzino Daniele Izzo, questa volta, ci guida in un'escursione classica, il giro delle Tre Cime di Lavaredo, un percorso ad anello che consente di ammirare alcuni tra i panorami più famosi delle dolomiti.

Trekking, Dolomiti: il Giro delle Tre Cime di Lavaredo

Se non sai di cosa stiamo parlando, ed ammetti di non averle mai viste nemmeno in cartolina piuttosto che in qualche depliant di viaggi, stai mentendo. Le Tre Cime di Lavaredo. O, più comunemente, le ‘Tre Cime’. Una triade di blocchi di dolomia pura, poste l’una al fianco dell’altra, isolate ed al contempo protette da tutte le altre vette, come a voler sancire il proprio plusvalore edonistico. Vette eteree. Simbolo dell’Italia e della montagna italiana, nonché, naturalmente, delle Dolomiti tutte. Montagne che a causa dell’aumentare della fama sono rimaste vittime della loro bellezza come pure del mito di uomini che, violandole a suon di piccozze, ramponi, corde e chiodi, le hanno liberate dall'intangibilità che sembrava avvolgerle, rendendole fruibili alla scoperta ed alla conoscenza del grande pubblico. 

 

Trekking Tre Cime Lavaredo Dolomiti 4

 

Se non ti sovviene ancora in mente nulla, seguici e le scopriremo insieme! 

Benvenuto alla scoperta del ‘Giro delle Tre Cime di Lavaredo (foto 1/2 slidegallery a fine articolo)!

Il giro classico, che circumnaviga interamente le Tre Cime, parte dal Rifugio Auronzo (2370m - foto 3). La strada per arrivarci è stata interdetta al libero passaggio, e si può utilizzare dietro il pagamento della somma di € 30 (comprendenti il posteggio giornaliero), solitamente da inizio a maggio a fine ottobre (neve permettendo), fino ad esaurimento posti (Foto 4 e 5: Le Tre Cime dal Lago d’Antorno, partenza della strada delle Dolomiti n°1). 

Abbandonata la nostra tra un mare di altre macchine, siamo pronti: si parte! Impossibile non notare l’enorme parete di roccia dolomitica che si erge sulle nostre teste. Una folta coltre di nebbia, però, ne cela imponenza e bellezza (Foto 6 e 7). ‘La montagna è femmina, e per conquistarla va corteggiata’: parola di Simone Moro (e se lo dice lui, che si ciba di ottomila come noi di pane, non possiamo che ascoltare e prendere appunti). Figuriamoci che in questo caso le ‘femmine’ sono tre e non solo sono le più belle, ma anche le più famose di tutto l’arco dolomitico.

Iniziamo così il corteggiamento, intraprendendo il Sentiero 101. Percorreremo il giro in senso antiorario (Foto 8). Una carrareccia molto larga (e molto affollata, ad onor del vero, nei mesi estivi), che prosegue pianeggiante per i primi chilometri. Non godiamo ancora, in quest’inizio di percorso, della classica veduta sulle Tre Cime: le strapiombanti pareti settentrionali, ovvero  il loro lato più duro, aggressivo e crudo.

 

infografica anello tre cime 1

Trekking Tre Cime Lavaredo Dolomiti 5

Trekking Tre Cime Lavaredo Dolomiti 1

 

Dopo una decina di minuti di agile cammino si giunge in prossimità di una chiesetta dedicata a Maria Ausiliatrice (Foto 9). Scendendo sulla destra (e facendo una deviazione al classico percorso), un viottolo ci porta ad un punto panoramico  (Foto 10) ai limiti dell’incredibile: alle nostre spalle, come a volerci ringraziare per aver intrapreso un percorso di conoscenza con loro, le Tre Cime disvelano fugacemente la parete sud-est; mentre davanti a noi, o meglio, sotto di noi, si apre la Val Marzon, la Valle di Auronzo di Cadore, coadiuvata, completata e protetta dall'inconfondibile sagoma dei Cadini di Misurina (Foto 22). Spettacolo con la S maiuscola (Foto 11 e 12). 

 

 

 

Tornati sul sentiero principali, con gli occhi ancora ricolmi di bellezza paesaggistica, in poco meno di 10 minuti giungiamo al Rifugio Lavaredo (2344m).

A questo punto, il nostro personale corteggiamento alle Tre Cime di Lavaredo può proseguire per due vie: una più decisa e convinta sale a sinistra per il sentiero, ripido e scosceso, che taglia diagonalmente i depositi detritici alla base della Torre Piccola di Lavaredo; oppure l’altra, più dolce, che prosegue, mostrando un pizzico di disinteresse ed un pugno di banalità, lungo la strada sterrata. In ogni caso obiettivo e punto di arrivo delle due vie rimangono comuni: la Forcella Lavaredo (2454m).

Raggiunto il crinale, la montagna, onorata del nostro imperterrito corteggiamento, inizia finalmente a mostrare le sue sinuosità: la Cima Piccola di Lavaredo (2857m), la Cima Grande di Lavaredo (2998m) e la Cima Ovest di Lavaredo (2973m). Se chiudessimo gli occhi per un secondo e li riaprissimo con la fervida immaginazione di un bambino, potremmo tranquillamente esclamare di esser sulla Luna. Aggiungere altre parole su questo posto, dove al creatore è evidentemente scappata la mano, mi sembra ridondante e superfluo: lascio che siano le foto a parlare (Foto 13 e 14). 

Superata la Forcella, il sentiero procede in discesa verso la meta-metà del nostro cammino, il Rifugio Locatelli, raggiungibile in una quarantina di minuti, costeggiando le pendici del Monte Paterno (Foto 15). Seppur con lo stomaco rumoreggiante ed il gustoso pensiero di polenta, uova e speck che inizia a reclamare sempre più spazio nella testa, non possiamo che fermarci ed ammirare lo spettacolo apertosi dinanzi a noi: sulla sinistra loro, le protagoniste del trekking: le Tre Cime di Lavaredo; di fronte il Teston Rudo (2737m), la Croda dei Rondoi (2800m), la Torre dei Scarperi (2687m), il Monte Mattina (2464m), la Torre Toblino (2617m) ed il Sasso di Sesto (2539m), ai piedi del quale è adagiato il Rifugio A. Locatelli (Foto 18); ed ancora, stavolta sulla destra, il Monte Paterno (2744m) e la Croda Passaporto (2701m). Riempiti gli occhi di cotanta meraviglia, ora si, possiamo far della pancia capanna e raggiungere il rifugio.

 

Trekking Tre Cime Lavaredo Dolomiti 2

Trekking Tre Cime Lavaredo Dolomiti 3

Trekking Tre Cime Lavaredo Dolomiti 6

 

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Goduto di un ottimo pranzo in una libidinosa terrazza volgente lo sguardo direttamente alla parete sud delle Tre Cime di Lavaredo (Foto 19/20/21), è tempo di proseguire il cammino e concludere l’anello. Ritornati sulla carrareccia, una discesa abbastanza decisa, sulla sinistra, ci porta sul Sentiero 105, che, zigzagando, ci fa perdere velocemente quota e raggiungere i pascoli verdi e soffici del Pian da Rin (2192m). Di qui una erta di circa un quarto d’ora (dopodichè la pendenza scema) ci porterà al Col Forcellina (2232m). Sorpresa: due laghetti alpini, in rapida sequenza, nelle cui acque viene riflessa la maestosità e l’imponenza delle Tre Cime. In breve tempo si giunge anche alla Capanna dei Pastori (ultimo punto ristoro del percorso), dove si possono gustare formaggi e yogurt di produzione casereccia. L’escursione è in dirittura d’arrivo: ci stiamo avvicinando, infatti, all’ultimo valico del percorso, la Forcella Col di Mezzo (2315m). Non meno attrattiva della dirimpettaia ‘Lavaredo’, da essa possiamo aggiungere un altro favoloso quadro panoramico alla nostra serie di scatti giornalieri: a destra (sud-ovest) il versante nord del Monte Cristallo e del Piz Popena e davanti a noi il Lago di Misurina, guardato sempre a vista dal massiccio del Sorapis. 

Con un ultimo quarto d’ora di marcia, e facendo attenzione a non scivolare sul ghiaino che caratterizza il tratto finale del percorso, concludiamo il cerchio immaginario attorno a questi tre, incredibili, blocchi di dolomia. Leggendarie montagne, riconosciute in tutto il mondo: le Tre Cime di Lavaredo.

Ora hai capito di che stavamo parlando? 

 

infografica anello tre cime 2

 

Caratteristiche Tecniche:

  • Lunghezza: 10,3 km
  • Durata: 4h05min (senza soste)
  • Dislivello totale: 978m
  • Difficoltà: E
  • Punto più alto: 2454m
  • Punto più basso: 2192m
  • Periodo Consigliato: Tutto l’anno (inverno dotati di ciaspole e ramponi)

Tempi di percorrenza: 

  • Rifugio Auronzo – Rifugio Lavaredo: 2,8km in 40min
  • Rifugio Lavaredo – Rifugio Locatelli: 2,8km in 1h10min
  • Rifugio Locatelli – Rifugio Auronzo: 4,7km in 2h15min

Come Arrivare?

  • Macchina: Autostrada, uscita A27 Ponte nelle Alpi -  Prendere SP4 in direzione di Strada Statale 51 di Alemagna - Continuare  su Strada Statale 51 di Alemagna/SS51. Prendi SS51bis in direzione di  Via Cima Gogna/SR48 a Auronzo di Cadore - Continuare su SR48 fino alla  tua destinazione - passato il casello di entrata percorri la 'Strada delle Dolomiti n°1' fino al parcheggio del Rifugio Auronzo, dove è possibile lasciare la macchina.
  • Mezzi Pubblici: da Dobbiaco e da Misurina parte una navetta (capolinea  autostazione e poi stazione ferroviaria) che in meno di 50 minuti porta  al rifugio: costa 15 euro andata/ritorno ed è in funzione generalmente da giugno fino a metà ottobre. 

 

Buona camminata! Daniele

 

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