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L'11-12 luglio 2015, come da programma della nostra associazione Surf and Fun Asd, siamo stati nell'alto lago di Garda, per un week end di windsurf. Abbiamo beccato due giorni spettacolari, caldi, soleggati e con tanto, tanto vento. Dopo Gruissan, il Lago di Como, che in queste settimane sta regalando poco, stava già iniziando a deprimermi. Ci ha pensato il Garda a tirarmi su di morale.....!

 

Peccato che diversi soci non abbiano potuto partecipare, essendo già in ferie, o per altri impegni concomitanti. Si sono persi uno dei we più belli, surfisticamente parlando, da quando frequento il Garda.

Abbiamo fatto base a Torbole, dormendo (chi è arrivato sul posto già sabato) al Garni Ischia prenotato con booking.com. Sabato, primo vero we di esodo estivo, abbiamo dovuto sopportare un po' di code di vacanzieri in partenza. Comunque, il sottoscritto è riuscito a passare dalla Gardesana Occidentale, incontrando coda solo a Salò, e mettendoci 3 ore, invece delle 2.15 usuali.

Sabato io ho fatto lezione di power jibe. Sabato la Ora si è alzata un po' più tardi (verso le 14). Siamo stati portati al Molo Paradiso, in Conca d'Oro. Temendo che il vento non entrasse al meglio, mi è stata assegnata una vela North Sail da 6,9 mq, ed una tavola Fanatic da 133 litri con pinna intorno ai 40 cm, con le straps molto esterne. Meno male che non mi sono fatto dare la 7,3......

La tavola si è rivelata più facile della mia RRD 110 FSW in virata (più tollerante). Ho così messo in pratica le mie idee sulla virata con l'uscita in push. L'istruttrice Stefania, infatti, ci chiedeva di virare dopo il bordo in uscita per guadagnare acqua. Poco sotto il molo ci siamo messi a provare le strambate, in una zona dove l'acqua rimane relativamente più piatta.

 

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Devo riconoscere che l'attrezzatura che mi è stata data non era ideale per provare la power jibe. Essendo sovra invelato, dopo un'oretta in acqua, sono rimasto con poca benzina...... Ho avuto anche difficoltà ad uscire dalle straps (con il piede di prua) prima di chiudere la stramba; con straps così esterne è impossibile l'uscita in switch. Da ultimo, la pinna lunga che offre molta resistenza, rendeva la tavola meno docile in poggiata, almeno per me che sto imparando, ovviamente.... Con me nel gruppo seguito dall'istruttrice, altri 3 ragazzi ed una ragazza, di cui 2 si sono cimentati con la waterstart, un altro, come me, con la power jibe, ed un altro non ricordo se  con la planata, o la virata.

 

Sabato, sullo spot a Foce Sarca, era presente anche Lucia, la nostra vicepresidente, che ha provato per la prima volta un po' più seriamente l'Alto Garda, accompagnata dal compagno Furio. Furio si ostina con tenacia a non voler provare il windsurf. Ma ormai, aiutando Lucia, ha pressochè imparato ad armarne uno. Un giorno lo legheremo, imbavagliato, ad un albero di un nostro windsurf, e gli faremo capire che emozioni si provano in planata.

Lucia ha patito un po' l'onda dell'alto Garda, ed il vento in faccia in uscita.... Non ha gradito nemmeno troppo l'acqua fredda che esce dal Sarca (ma che a 100 metri dalla foce, si immerge - più pesante - in profondità), piccolo neo dello spot quando si parte e si rientra.

 

In serata, dopo il meritato riposo, siamo andati a mangiare alla Cantinota, ad Arco, che si è rivelata ottima. Abbiamo mangiato sui tavoli all'aperto, a ridosso della montagna dove sono presenti delle grotte, usate come cantine. Ottima birra fresca, e grigliata abbondante, che non siamo riusciti a finire. Il posto è ideale anche per famiglie, disponendo di un'area giochi per i bambini.

 

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Domenica, è stata una giornata grandiosa. Il sottoscritto si è svegliato alle 6, e dopo un'abbondante colazione, è andato a Malcesine a prendere il Peler. Appuntamento, con Cristina (in arte Cryzia) al parcheggio vicino all'hotel Europa (presto recensione nell'apposita sezione di waterwind). Con il suo compagno Giovanni, infatti, loro erano appostati sul posto dalla notte con il loro camper. L'occasione è stata piacevole per conoscere finalmente Cristina, che ha spesso fornito bei contributi per il nostro sito (vedi, ad esempio, recensione di Sottomarina, e degli spot nella Grecia Attica e nell'Isola di Eubea).

Il Peler, domenica mi ha aspettato... Io carburo lentamente...., e non ce l'avrei mai fatta ad essere in acqua alle 5,30 come suggeritomi da Cris. Alle 7,30 sembrava ancora che non dovesse fare granchè. Ma poi si è capito che da centro lago verso Limone era entranto bene.

 

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Ho armato la Ezzy tiger 5,5 (peso 67 kg) da abbinare all'RRD FSW 110 per stare nel mezzo.... Sono uscito alle 7,45, e dopo soli 100 metri di bordeggio di bolina non in planata, è iniziato lo spettacolo. Da lì in poi, solo planate a volontà, e tanta onda, almeno di 1 metro, regolare come al mare. Tirare bordi a prima mattina verso Limone è un'emozione affascinante: il lago azzurro nella parte bassa dell'immagine; le rocce strapiombanti delle montagne, illuminate dalla calda luce arancione del sole sorto da poco, alternate ai pendii verdeggianti, puntinati dai paesini, nella parte alta della visione. Che spettacolo!

 

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Che bello entrare in planata quando si vuole con poca fatica, e partire dall'acqua in pochi secondi perchè il vento è giusto. Ad uscire, l'onda che si forma è perfetta per saltare, al rientro verso Malcesine è, entro certi limiti, surfabile.

Domenica, nella prima parte, il vento era girato molto da Nord Est (per questo la riva di Malcesine è rimasta un po' coperta). Poi, tra le 8 e le 9,15, circa, si è disteso, e si è orientato bene da Nord. Nella parte centrale dell'uscita, ci sarebbe stata bene tranquillamente anche la 4,7, anche se la 5,5 è stata complessivamente giusta per gestire meglio qualche buco,  e la fase iniziale e finale dell'uscita con vento leggermente più instabile. Verso Limone prevalentemente provavo a virare in push, perchè il vento forte e la sovrainvelatura, mi rendeva problematica la power jibe (velocità troppo elevata per me in poggiata, per contrallare tutto al meglio). Provavo la power jibe, al bordo di rientro verso Malcesine, con vento meno cattivo, e meno onda. Cado spesso, quando l'ho quasi chiusa, dopo aver strambato la vela, tirandomi addosso l'albero all'interno della curva. Forse, nella parte centrale della manovra, quasi con il vento in poppa devo portare l'albero più sopravento (esterno curva), prima di strambare la vela, per ritrovarmelo un po' più sottovento (ancora esterno curva) in uscita sulle nuove mure. Questione di sensibilità. Si accettano consigli. Postate un commento qui, e non mandate mail.....!

 

Alle 9,30 il vento ha iniziato a calare. Mi sono fatto prendere dall'ingordigia, ed invece di tornare alla spiaggia di uscita in planata sfrattando un buono, ho deciso di provare un'altra strambata e sono uscito di nuovo verso il largo. Il vento a quel punto (almeno sotto Malcesine) ha quasi molltato completamente, e mi è toccato penare un po' gli ultimi 100 metri per rientrare.

 

Cristina e Giovanni, nel frattempo, erano già scappati a prendere posto alla Nuotata. Io sono rimasto ancora con calma a disarmare, ed a chiacchierare un po' dell'uscita con Marco, surfista monzese: quanti compaesani ho incontrato in questo we!

 

Con calma sono ritornato a Torbole. Sfumata l'idea di parcheggiare in via della Lova, dietro il Circolo Surf Torbole (parcheggi già tutti occupati alle 11), sono tornato a Foce Sarca da Segnana, dove ho fatto colazione per la seconda volta (il windsurf fa bruciare molte energie). 

 

Claudio e la figlia Lucia, gli altri soci della nostra ASD presenti questo we, erano già in acqua per le lezioni beginner, presso il Surf Center Segnana, dove la nostra ASD ha delle agevolazioni. Condizioni per loro perfette, nella baia dello spot, riparata e sicura, e con la Ora, che domenica alle 10,30 già si stava alzando (ancora leggera a quell'ora).

 

Al loro rientro a terra, si sono dimostrati molto soddisfatti della lezione, ed in particolare Lucia è apparsa molto divertita ed entusiasta per questo nuovo sport provato. Pare che anche Claudio, a cui ho insegnato io a salire sulla tavola, mi abbia fatto fare bella figura....

Lucia e Furio, sono andati a Torbole a fare due passi, in attesa dell'uscita pomeridiana.

Alle 12, poi è comparso il Vate, alias l'amico Marco da Bogliaco, surfista local venuto a cazziare, come al suo solito, noi meno esperti. Per fortuna, questa volta, ha preso di mira Lucia e Furio, mentre stavano armando il windsurf di Lucia.... Sul finale, gli è anche scappato un complimento nei nostri confronti, ma per la disabitudine, gli si è slogata la mascella... Poi, il Vate è tornato al Pier a prendere l'Ora.

 

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Lucia è entrata in acqua per farsi un'altra oretta di windsurf, prima di andare a vedere il MART a Rovereto.

Io ho armato la 5,5, perchè, avvertendo un po' di stanchezza, ho preferito privilegiare la manovrabilità, alla potenza..... Sono uscito verso le 13,30.

 

E fu così che mi ritrovai al Ponale (ma, nella fase centrale dell'uscita, anche a centro lago) ancora più sovrainvelato della mattina a Malcesine, con la 5,5! La Ora domenica era, infatti, già planabile alle 11,30 - 12 con vele su 6 - 7 metri.

 

I primi anni, a Torbole, usavo vele sui 7 metri e tavole sui 140 litri. Poi, ho capito che si poteva planare anche con vele sui 6 metri (e tavole sui 120 litri). Mai avrei immaginato, di trovarmi (se non al Pier, o negli spot in corrispondenza della sponda opposta) sovrainvelato a Torbole con una 5,5.....

 

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Ho iniziato, per difendermi dalla sovrainvelatura, a stringere in planata, risalendo sempre di più il vento, fino a quando mi sono reso conto che, rispetto a Foce Sarca dove ero uscito, ero veramente risalito tanto. Verso le 15 ho capito di non averne quasi più, dopo così tante ore in acqua in pochi giorni. Domenica, la Ora ha soffiato fino a tardi, ed avrei potuto stare in acqua ancora un bel po'. Ho iniziato così a provare le strambate per scarrocciare e tornare alla Foce, dove sono, infine, arrivato imprecando un po' per i buchi di vento in corrispondenza del promontorio prossimo alla spiaggia di uscita.

Sono ripartito da Torbole verso le 15,30, orario tattico per ripassare dalla Gardesana Occidentale senza incontrare traffico e mettendoci le due ore e quindici usuali.

Week end concluso al meglio. Intanto, mi giungevano voci dal Lago di Como, dove ha fatto un altro week end di vento "entusiasmante".... Non voglio screditare il nostro laghetto, a soli 30 - 50 minuti di macchina da casa, e che sapendo scrutare le carte meteo, regala ottime uscite. Ma, perchè intristirsi, ed intestardirsi, quando a 140 km da Milano c'è il paradiso?

 

Prossime tappe a Torbole ad Agosto....

 

Aloha. Fabio Muriano

 

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Qui sotto, il video delle sessioni del week end.

 

 

 

 

 

 

  

  

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