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L’Asinara è una piccola isola a nord della Sardegna. E' Parco nazionale, è poco distante da Stintino, e fa parte del comune di Porto Torres. In questo articolo, Gian Lorenzo Loria, rider locale, ci descrive come gustare il suo fascino, in Mountain Bike.

 

Mountain Bike: Tour dell'Asinara, Sardegna

Si estende in lunghezza da nord a sud, ex carcere fino agli anni novanta, è stata protagonista con la detenzione di personaggi come Totò Riina, Bagarella, Cutolo, Boe; e come rifugio di Falcone e Borsellino durante la stesura della sentenza del maxiprocesso di Mafia. La storia è particolare e molto sentita dalla comunità di Stintino: nella seconda metà dell’ottocento, individuata l’isola come sede ideale per un carcere, il neonato Regno d’Italia ha requisito l’intera isola alla comunità di pescatori che l’abitava, concedendo una terra sull’isola principale e che sarebbe diventata il borgo di Stintino.

Da allora tutta la storia dell’Asinara è legata indissolubilmente al carcere. Tutte le strutture presenti sull’isola sono funzionali alla colonia penale. Colonia strutturata per ospitare detenuti con diversi gradi di isolamento e durezza ed il corpo di guardia. Quasi totalmente autonoma per cibo e acqua i detenuti provvedevano a coltivare ed allevare ciò che necessitavano e i resti degli immobili ne sono la riprova.

Si può visitare a piedi, con il piccolo bus messo a disposizione dal parco, in Jeep, in bicicletta. Chi vi scrive ha esplorato l’isola in bicicletta in due escursioni da due giorni ciascuna. Si può arrivare con la propria bici partendo da Porto Torres con il collegamento marittimo verso Cala Reale (circa a metà isola) oppure noleggiare una delle bici muscolari o e-bike direttamente sull’isola, nell’ufficio di Fornelli, all’estremo Sud. Il servizio è completo, convenzionato con il taxiboat che da Stintino vi porta direttamente all’approdo per la partenza.

Per semplicità vi illustrerò la visita da Sud verso Nord e ritorno.
Partendo dal pontile si segue la strada cementata fino alla cappella che si vede sulla sinistra salendo, diroccata ma molto caratteristica. Da qui, seguendo il sentiero in direzione Ovest, si chiude un semicerchio che passa sulle piccole falesie esposte ai venti di maestrale e si chiude appena sotto la struttura carceraria di Fornelli, che viene aperta ai visitatori in occasioni particolari.

 

Cala dei Detenuti

Pit Stop

Scrivente che saluta un ciclista

 

Dietro il carcere si snoda un piccolo villaggio di allevatori, utilizzato anch’esso dai carcerati in regime più mite. Proseguendo verso Nord sulla strada cementata si arriva al trekking per la Fortezza del Castellaccio, roccaforte medievale dominava lo stretto di fornelli e tutto il golfo di Torres. Salita facile anche in bici fino a metà, poi diventa un po’ più tecnica ma facilmente percorribile a piedi vi porterà ad un panorama mozzafiato.

Tornati sulla strada e continuando verso Nord si arriva A cala Sant’Andrea sul lato Est.

La pedalata, dopo una salita un po’ lunga ma con pendenza delicata, porta ad un belvedere che ci mostra il punto più stretto dell’isola, con il mare “di dentro” e quello “di fuori” che dalla nostra prospettiva quasi si toccano.

Seguendo la strada tracciata si costeggiano coste e spiagge bellissime, lasciate in condizioni selvagge dalla condizione di Parco di cui l’isola gode.

Dopo qualche chilometro troviamo sulla sinistra l’ossario Austro-Ungarico, tragica testimonianza della crudeltà delle guerre, in particolare delle guerre d’indipendenza d’Italia.
Subito dopo il maneggio, presso cui è possibile prenotare un’escursione previa prenotazione (obbligatoria almeno un paio di settimane prima per la grande richiesta).

Subito più avanti troviamo il Centro Recupero Animali Marini Asinara, presso cui viene prestato soccorso agli animali che in questa zona del mediterraneo hanno necessità. È visitabile pagando un piccolo biglietto che contribuisce al sostentamento del centro.

Siamo arrivati così a Cala Reale, dove troviamo le strutture più grandi e la direzione del parco. Purtroppo le strutture visitabili son ben poche, ma è importante fare rifornimento di acqua e di cibo al bar se si è a corto, perché l’esercizio successivo è a chilometri di sole e fatica.

Normalmente io arrivo a Cala Reale poco prima di pranzo, così ne approfitto e mi accampo poco più avanti, sotto la torre di Trabuccato. Nell’ordine: bagno, pranzo all’ombra dell’area attrezzata e passeggiata fin sopra la torre sono d’obbligo per una visita completa.

 

Cala dei Detenuti

Cala Sabina 

Bisogna compiere un altro cambio di livello importante per arrivare alla discesa che ci porterà a Cala dei Detenuti (già Cala Murichessa) con le sue piattaforme sull’acqua smeraldo e l’area pic-nic; e subito dopo a Cala d’Oliva, vero centro dell’isola.

È il borgo con più strutture attive, tra cui il bar, il ristorante, l’hotel, l’ostello, un bellissimo diving tramite cui poter fare delle bellissime immersioni in acque ricchissime di vita e di colori.
Da visitare anche “la discoteca”, la sezione del carcere dove sono stati detenuti i più famosi boss mafiosi, chiamata così perché le luci erano accese a giorno a qualsiasi ora; e la casa dove hanno alloggiato Falcone e Borsellino durante la stesura della sentenza, ora sede dell’Ente Foreste.

Partono da qui due sentieri bellissimi da fare in bici, un po’ tecnici ma alla portata di chi in mountain bike ha già fatto qualche escursione.
Sulla strada per Cala Sabina (tappa obbligata al ritorno, perché sennò non vi schiodate più dalle stupende acque smeraldo) troviamo un bivio sulla sinistra che attraverso un susseguirsi di saliscendi in pietra porta prima al faro di Punta Caprera, all’estremo Nord, con una vista a 360° da lasciare senza parole per diversi giorni; e poi al “semaforo” che anticamente regolava il passaggio delle navi da Est a Ovest e viceversa. Questo sentiero, con un tempo complessivo di percorrenza di circa 2h per ciclisti amatoriali, ci costringe a fare bene i conti con le ore di luce e se alloggiate nell’ostello anche con gli orari della cena.

L’altro sentiero, che porta alle “case sarde” ed alla località di Elighe Mannu è più lungo, può essere raggiunto sia dal Semaforo sia da Cala d’Oliva o ancora da Cala dei Detenuti, la percorrenza è di circa 4h a cui vanno aggiunte le pause per le fotografie e per rifiatare. 

Tornando verso Fornelli, per restituire le bici e tornare sull'isola, quella grossa che ho la fortuna di chiamare casa troviamo sulla sinistra il sentiero della miniera di granito, che costeggia tutta la parte Sud-Est dell'Asinara e ci conduce fino ad una piccola deviazione ed alla sede di quella che era una vera e propria cava. Possiamo ancora trovare il rifugio dei lavoratori, una piccola casetta dove sono evidenti i segni del fuoco, i binari ed il piccolo molo dove i grandi blocchi di granito venivano caricati sulle chiatte. Guardando bene le rocce si notano i segni delle lavorazioni e dei tagli. Tornati indietro fino allo sterrato principale possiamo costeggiare le spiagge che normalmente sono frequentate da turisti a piedi ed arrivare di nuovo a Fornelli da Est, chiudendo un magnifico tour in una piccola oasi selvaggia proprio al centro del Mediterraneo.

Buona pedalata. Gian Lorenzo Loria!

Clicca qui per la slidegallery completa del tour dell'Asinara


INFORMAZIONI TURISTICHE

L’ostello ha prezzi molto abbordabili, sono comprese colazione e cena e vi è la possibilità di prendere un pranzo al sacco per la giornata successiva.
Al diving si possono fare immersioni per tutti i livelli, dallo snorkeling al battesimo dell’acqua in poi, avendo la possibilità di vedere una natura straordinaria e rigogliosa.
Sono presenti solo tre località dove è possibile rifornirsi d’acqua: Fornelli, Cala Reale, Cala d’Oliva; quindi bisogna fare bene i conti con le riserve idriche.
Pochissima ombra in tutta l’isola! Importantissimo coprirsi bene, anche sotto il casco con una bandana da bagnare all’occorrenza. Dalla primavera in poi le temperature sono torride ed un colpo di calore è sempre in agguato.
Attenzione alle spiagge ed alle zone interdette! Qualsiasi mezzo utilizziate per arrivare verrete informati delle zone in cui è vietato l’accesso ai visitatori per diversi motivi. Le zone sono segnalate anche con grandi e visibili cartelli.
Gli animali simbolo dell’isola sono gli asinelli bianchi, non mancherete di incontrarne molti; si avvicinano in cerca di cibo e sono innocui. Tante altre specie popolano l’isola, uccelli di ogni genere, cinghiali, volpi, lepri…

COME ARRIVARE

Traghetto Porto Torres- Cala Reale
Taxiboat Stintino loc. l’approdo – Fornelli

 

COSE DA FARE ALL’ASINARA

-Escursione in bici
-visita al carcere
-visita alle cale: quante più potete!
-visita al Centro Recupero Animali
-se avete un giorno in più vi consiglio di visitare l’isola dal mare con le gite in catamarano

 

Contatti per le visite e le prenotazioni:

Bici e taxiboat: centro noleggio fornelli 3465227812

Scuba diving: 3476409078

Ostello: 3461737043

Traghetto da Porto Torres: www.delcomar.it

 

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