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L'amico Davide ci ha mandato questo avvincente resoconto della salita primaverile alla Grigna settentrionale, che, in questo periodo, regala dei panorami mozzafiato.

 

Trekking: salita primaverile al Rifugio Brioschi, sulla Grigna Settentrionale

Il Grignone è una di quelle montagne da “almeno una volta nella vita”. Poi c’è chi ci ha preso gusto, e di salite ne ha fatte oltre 4.000, e ancora non si è stancato.. e c’è da scommetterci, ogni volta il fascino è quello della prima!

Programma: partenza sabato pomeriggio, notte al Rifugio Brioschi, discesa la mattina successiva. Le condizioni di questi giorni sono veramente uniche; fa caldo al sabato pomeriggio, ma le nevicate dei giorni scorsi regalano ancora un panorama decisamente invernale.

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L’itinerario proposto segue la classica via invernale: staccandosi dall’abitato di Balisio (LC) – circa 100 m prima della “Casa della Bresaola”, arrivando da Lecco, si prende ancora in macchina una strada sterrata sulla Sinistra che si addentra verso la montagna, sino alla Chiesetta del Sacro Cuore (830 m.s.l.m.). Da qui inizia la salita a piedi, lungo una mulattiera che segue il fondo valle, poi si vira a destra su un sentiero più ripido e stretto, sempre all’interno del bosco. Si sbuca  all’improvviso in un pianoro, il Pialleral (1.410 m), ottimo punto per godersi una breve sosta e la vista verso la cima del Grignone.

Il sentiero riprende a salire deciso, puntando sempre dritto sulla pendenza, finchè gli alberi sempre più radi lasciano spazio a prati e rocce. Guardando sempre avanti, al limite della neve, scorgiamo il Bivacco Comolli (1.840 m), secondo punto per uno spuntino e per riprendere fiato.

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Di qui si riparte, dritto per dritto, affrontando la ripida salita del “muro” che porta sino alla cresta. La traccia ben segnata non concede tregua, la fatica si sente, ma arrivati allo scollina mento si apre un panorama che ripaga tutti gli sforzi! Seguendo la cresta, ci si avvicina rapidamente alla Cima (2.410 m). Foto di rito con la Croce, e subito al rifugio, dove dopo un’ottima cena ci attende lo spettacolo del tramonto, tra giochi di luce ed ombre, neve e roccia.

 

“E fu sera e fu mattina”..

Sveglia alle 5.30, e guardando in direzione opposta rispetto alla sera appena passata, stavolta è l’alba che ci augura il buongiorno.

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Per il rientro ripercorriamo la stessa strada, stavolta muniti di ramponi ai piedi per evitare inconvenienti  con la neve ghiacciata dalla notte lungo la cresta. La lunga salita di ieri si trasforma in una rapida discesa, e in circa 2.30 h siamo di nuovo alle macchine.

Percorso molto suggestivo ed appagante, necessita però di un buon allenamento visti il dislivello (circa 1.600 m) e i tempi di percorrenza (mettere in conto  4 h per la salita, 2.30 h la discesa).

 

Ciao, Davide.

 

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